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Carfagna non lascia Forza Italia, ma non vedrà Berlusconi

Nessun faccia a faccia imminente. Su Facebook dice: "Pensiamo agli indecisi"

(Fotogramma)
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02 agosto 2019 | 17.36
LETTURA: 3 minuti

di Vittorio Amato
"Se la scelta è quella di una gestione di apparato verso un improbabile Congresso, preferisco tornare al lavoro fuori, tra la nostra gente, nel Paese, sui progetti e sulle idee". Mara Carfagna resta sugli scudi ma non ha nessuna intenzione di lasciare Forza Italia, che è e rimane il suo partito. Il giorno dopo 'l'azzeramento' dei coordinatori nazionali, che di fatto sancisce lo strappo di Giovanni Toti, poco dopo mezzogiorno la vicepresidente della Camera torna a criticare via Facebook con forza la scelta del suo leader, Silvio Berlusconi, di nominare un nuovo coordinamento nazionale a 5 per la gestione transitoria di Forza Italia fino al Congresso di autunno.

All'ex ministro non è andato proprio giù il fatto che il Cav l'abbia tenuta all'oscuro di tutto (''La scelta del quadrumvirato va nella direzione sbagliata") e, qualche ora dopo, rincara la dose: ''Noi dobbiamo pensare agli indecisi", "io penso a una politica più seria, fondata sui progetti e non sui tweet. È su questo che voglio impegnarmi, le piccole diatribe di corridoio le lascio ad altri...".

Gli ultimi contatti con il Cav risalgono a mercoledì scorso, il giorno prima del redde rationem al 'tavolo delle regole'. Allora si sono sentiti al telefono con l'impegno di vedersi di persona nel fine settimana, probabilmente oggi, in Sardegna, dove il presidente azzurro sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza. Carfagna, apprende l'Adnkronos, è da stamattina in Costa Smeralda per un weekend di riposo programmato da tempo, ma non avrà nessun faccia a faccia con Berlusconi, visto che l'incontro tra i due era stato fissato per discutere delle proposte di riforma del partito emerse dal 'tavolo delle regole', ormai cadute nel vuoto dopo quanto accaduto ieri.

La proposta di modifica dello statuto, infatti, ora sul tavolo di Berlusconi, è una sola, quella approvata a maggioranza dal 'tavolo', che porta la firma di Antonio Tajani e i capigruppo Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini, ma non quella di Toti e di Carfagna, appunto, che si era riservata di parlarne prima con Berlusconi nel fine settimana.

Non "c'è nessun problema personale nei confronti di Berlusconi", fanno notare fonti azzurre vicine alla cosiddetta ala sudista, ma si tratta di "un problema politico, perché c'è molto scontento nella 'base' e delusione per il quadrumvirato'', considerato una "scelta sbagliata in questo momento per il partito".

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