Dopo i gilet gialli, arrivano quelli azzurri. A lanciarli è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo la protesta dei deputati di Fi alla Camera, nel giorno della fiducia."I gilet azzurri indossati dai nostri parlamentari sono il simbolo di un'Italia che non vuole distruggere, ma ricominciare a costruire un'Italia che dice basta tasse - scrive Berlusconi in una nota - giù le mani dalle pensioni, giù le mani dal volontariato, giù le mani dall'Italia che lavora e che produce! Gli stessi gilet azzurri a gennaio saranno nelle piazze di tutte le città italiane per continuare la mobilitazione contro il governo giallo-verde a fianco dell'altra Italia seria e lavoratrice che ancora una volta viene ingiustamente penalizzata".
"Questa legge di bilancio, che nessun governo serio avrebbe potuto presentare, è il logico coronamento di una politica economica che ha già impoverito i risparmi degli italiani - spiega il Cav - ha creato sfiducia verso il nostro paese, mettendo così in fuga i capitali esteri, ha bloccato la crescita, già fragile e insufficiente, degli ultimi anni, sta facendo perdere posti di lavoro ogni giorno". "Una manovra - incalza Berlusconi - che ipoteca il futuro dei giovani, ruba la pensione agli anziani, punisce chi fa del bene. Una manovra che il governo stesso annuncia di voler cambiare, ma nel frattempo obbliga le camere a votarla così com’è. Un mix di pauperismo e dilettantismo che l’Italia non può permettersi di subire a lungo".
Inanzitutto, sottolinea, "aumenta le tasse, contraddicendo clamorosamente non soltanto gli impegni elettorali del centro-destra, ma l’esigenza di far ripartire il paese. L’aumento della pressione fiscale complessiva è un grave danno per gli italiani, non soltanto perché saranno costretti a pagare di più, ma anche perché allontana lo sviluppo, gli investimenti, i posti di lavoro". Per l'ex premier, "il secondo aspetto molto grave è l’attacco alle pensioni, cioè ai diritti acquisiti di milioni e milioni di italiani che li hanno ottenuti con il lavoro e la fatica e che ora si vedono decurtare quello che spetta loro in base ai contributi versati. Ad essere penalizzati non sono soltanto i più ricchi, a meno che il governo giallo verde non consideri 'ricco' chi vive con una pensione di 1.500 euro, frutto di una vita di onesto lavoro".
Mentre, "la terza grave questione è l’attacco al no profit, cioè alla parte migliore dell’Italia, alle tante realtà generose e meritevoli che operano nel sociale a fianco del più deboli, perché nessuno rimanga indietro, per salvare e difendere la dignità delle persone. Nel disperato tentativo di trovare risorse per finanziare promesse irrealizzabili come il reddito di cittadinanza, si tolgono mezzi a chi – laici e religiosi – prima e meglio dello Stato si prende cura di coloro che versano in difficoltà reali", rimarca.
"Nessuno deve sottovalutare la gravità assoluta di quello che sta succedendo alla Camera in questi giorni, nel metodo e nel merito" scrive ancora Berlusconi. Per quanto riguarda il metodo, "si stanno obbligando le Camere a votare, senza quasi averla letta, una manovra scritta sotto dettatura proprio di quei burocrati di Bruxelles che si diceva di voler sfidare e sconfiggere. Per fortuna è prevalso il buon senso e si è evitata una sanzione europea, ma il prezzo per ottenere questo è stato una legge di bilancio che gli italiani pagheranno molto cara".