La senatrice di Avs: "No al punirne uno per punirli tutti. Poniamo termine ad ogni strumentalizzazione"
"Alfredo Cospito, 103 giorni di digiuno per protestare, a rischio della sua vita, contro un regime carcerario, quello del 41 bis, che non merita. Ora che dei criminali scellerati hanno pensato bene che compiere attentati dimostrativi possa giovare in qualche modo alla sua causa ed alla sua protesta, il dibattito politico si eleva al ‘punirne uno per punire tutti’”. Così in un post su Facebook Ilaria Cucchi, senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra.
“Sono affranta, ma non meravigliata, per il semplicismo cinico di siffatto modo di intendere la politica - aggiunge- Non bastava il fatto che su Cospito si accentrassero le polemiche tra coloro che ritengono disumano ed incostituzionale, a prescindere, il regime del 41 bis, e coloro che ne invocano la piena legittimità a tutela della pubblica sicurezza nella lotta alla mafia. Fermiamoci tutti a pensare Alfredo Cospito come essere umano e non come simbolo. Alfredo Cospito non ha compiuto né ispirato, fino a prova contraria, quegli attentati che dimostrano solo di volergli del male. Alfredo Cospito non è un boss mafioso e, volenti o nolenti, non ha ucciso nessuno. Costringerlo all’ergastolo ostativo del regime 41 bis è stata, a mio avviso, una palese forzatura ed un errore colossale. Se così non fosse ora non ne staremmo parlando tanto - sottolinea la senatrice Cucchi- Le sentenze vanno rispettate ma sono soggette al diritto di critica”.
“Mentre Alfredo Cospito è diventato oggetto di speculazione politica e tema di scontro di idee diverse sul modo di intendere la Giustizia in questo Paese, ciò che più conta, la sua vita, se ne sta volando via. Il bla bla bla è diventato oramai assordante. La Suprema Corte di Cassazione ha anticipato l’udienza dove dovrà essere ‘risolta’ la questione. Io sono molto preoccupata per lui. Per la sua vita - afferma Ilaria Cucchi- Perché in Italia non c’è la pena di morte ed Alfredo Cospito non può andarsene in questo modo. Questo è l’unico principio cui doversi ispirare. La nostra Costituzione lo esige ed impone. Punto e basta. Poniamo termine ad ogni strumentalizzazione e salviamo l’uomo. A qualcuno magari forse piacerebbe fare di lui un martire. A me no. Non è così che si fa politica. Non è cosi che si può lottare per un’idea. Non è cosi che si può concepire e riaffermare il concetto di Stato”, conclude la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra.