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Alfredo Cospito, Nordio: "Domani parere pg Torino su revoca 41 bis"

Sul carcere duro: "Mai messo in discussione, non è trattabile". Bagarre in Senato, il Pd esce dall'aula dopo l'intervento dell'esponente FdI Alberto Balboni

(Fotogramma)
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01 febbraio 2023 | 16.41
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"Mai messo in discussione il 41bis, non è trattabile, tanto meno con disordini". E' quanto ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in aula alla Camera, aggiungendo che Alfredo Cospito è detenuto in regime di carcere duro perché ci sono "evidenze" che "sia perfettamente in grado di avere contatti con l'esterno anche in costanza di detenzione".

"Il procuratore generale di Torino mi ha fatto sapere di non essere in grado di inviare oggi il suo parere, ma che arriverà domani. Per questo non sono in grado di rispondere ora a questo quesito". "Abbiamo già ricevuto il parere della procura nazionale antimafia e antiterrorismo", ha riferito Nordio.

"L'opinione prevalente è che il ministro della Giustizia non si possa pronunciare se prima non ha acquisito i pareri delle autorità giudiziarie competenti" ha detto il Guardasigilli. "La posizione giuridica del detenuto Cospito è estremamente complessa", ha spiegato il ministro.

"Non abbiamo mai messo in discussione" il 41 bis."La possibilità di cambiare la normativa sul 41 bis è inesistente, ancora di più se noi dovessimo collegare l'eventuale mutamento alla situazione di disordini che si sono creati in questi giorni nei confronti dello Stato". "Attentati, atti vandalici, da parte degli anarco-insurrezionalisti e di altre formazioni che si stanno compattando con queste. Sono intimidazioni davanti alle quali lo Stato deve tenere la massima fermezza e determinazione", ha sottolineato.

"Sono state citate informazioni che attengono a circostanze, avvenute nel regime detentivo speciale di cui all'articolo 41 bis: è bene premettere che in linea di principio tutti gli atti riferibili ai detenuti in regime di 41 bis sono per loro per loro natura sensibili. Ragion per cui ai fini della loro ostensione occorre una preventiva verifica e una valutazione del loro contenuto. A partire da questo dato esiste però una pluralità di aspetti che meritano doverosi approfondimenti".

"Bisogna comprendere di che tipo di atti si tratti, quale livello di segretezza abbiano, se e chi potesse averne conoscenze e se il destinatario potesse a sua volta divulgarli o condividerli con terzi", ha spiegato, ricordando di avere "già nella giornata di ieri chiesto al capo di gabinetto di ricostruire quanto è accaduto" e che "questi quesiti attengono a una materia complessa, delicata, suscettibile per alcuni aspetti di diverse interpretazioni".

Per quanto riguarda la salute dei detenuti, "non esiste un 41 bis di serie A e di serie B". "Si può discutere di 41 bis, se sia una norma da rivedere o mantenere, se possa e debba essere applicata ad autori di alcuni reati o di altri, ma una volta che c'è una legge quella è uguale per tutti. Chi è soggetto al 41 bis, che sia anarchico insurrezionalista o mafioso o appartenente a un'altra organizzazione criminosa, la legge è uguale per tutti", ha detto Nordio.

L'INTERVENTO IN AULA AL SENATO - I pareri della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e del procuratore generale di Torino sulla richiesta di revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito "saranno esaminati congiuntamente". Lo ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in aula al Senato, riferendosi alla richiesta di revoca del 41 bis avanzata dal legale di Alfredo Cospito, per pronunciarsi sul quale è necessario che si pronuncino le autorità giudiziarie competenti. "Il procuratore generale di Torino ha ricevuto di recente una busta con un proiettile. A lui va tutta la nostra solidarietà" ha detto, poi, sempre in Aula in Senato.

Alfredo Cospito dal carcere "ha inviato documenti che esortano alla lotta armata" ha rivelato il ministro della Giustizia riferendosi alle ragioni del regime del 41 bis. "Il 41 bis non si tocca, lo dico per chiarezza assoluta" ribadisce. Parole che sono state accompagnate da un applauso.

"La situazione è stata aggravata dall'ondata di violenze e attentati, lo Stato non può minimamente dare un segno di debolezza di fronte a qualsiasi forma di intimidazione. La sola immaginazione che lo Stato possa cedere al ricatto o alla pressione esercitata in varie forme per modificare situazioni definite e garantite dalla magistratura sarebbe un'offesa alla stessa sopravvivenza dello Stato". "Se noi accedessimo al principio che per un caso specifico la pietas prevale sul diritto allora ci troveremmo davanti a tante altre situazioni analoghe da affrontare. Se accedessimo al principio che lo stato di salute precario dovesse essere una fonte di modifica del 41 bis ci troveremmo davanti allo sciopero della fame di centinaia di mafiosi per i quali non potremmo tenere un comportamento diverso", ha concluso Nordio.

LE PAROLE DI BALBONI - "Il Pd si è sentito offeso dalla domanda del collega Donzelli, una domanda retorica che non voleva dire che il Pd sta con la mafia" ha detto Alberto Balboni di FdI in aula al Senato, dopo l'informativa del ministro Carlo Nordio. "Ma non vi rendete conto che andando in carcere a trovare Cospito avete aperto una voragine alla mafia? Io sono d'accordo che si possa andare in carcere. Ma perché dopo avete fatto una conferenza stampa criticando il 41 bis? Avete aperto una voragine perché la madre di tutte le battaglie" della mafia "è quella contro il 41 bis".

IL PD ABBANDONA L'AULA - "Abbiamo abbandonato l'Aula perché nuovamente Fdi dice che magari anche involontariamente noi abbiamo contribuito a creare tutto quello che c'è stato. Noi ci siamo indignati, siamo arrabbiati, non si devono permettere ed hanno esagerato". Così all'Adnkronos Simona Malpezzi, senatrice Pd, dopo aver abbandonato l'Aula con gli altri senatori del Partito democratico durante l'intervento del senatore Alberto Balboni. "Noi abbiamo chiesto al ministro Nordio di ritirare le deleghe al suo sottosegretario. Iniziamo da Delmastro, di cui Nordio deve assumersi la responsabilità".

Il Pd non ha "mai messo in dubbio il 41bis" ha detto, poi, a 'Porta a Porta', Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. "Quando siamo usciti dal carcere di Sassari - ha detto ricordando la visita a Cospito - abbiamo detto che eravamo lì solo per ragioni umanitarie e che non mettevamo in dubbio in nessun modo il 41bis".

"Diversamente da quanto dichiarato dal senatore Balboni di Fratelli d'Italia, al termine della visita della delegazione Pd, di cui faceva parte il deputato Andrea Orlando, al carcere di Bancali a Sassari, non c'è stata nessuna conferenza stampa per 'criticare il 41 bis'" precisa l'ufficio stampa del deputato Pd Andrea Orlando. "Il deputato Pd ha semplicemente richiamato dopo aver ribadito con decisione, anche nelle successive interviste e interventi pubblici, la piena attualità dell'istituto del 41 bis, il motivo della visita, quello di accertarsi delle condizioni di salute del detenuto, ponendo solamente un elemento di riflessione da approfondire, ovvero l'effettiva funzionalità dell'istituto del 41 bis rispetto a reati che sono in parte diversi da quelli che hanno generato questo strumento amministrativo. L'onorevole Orlando si riserva di ricorrere alle vie legali a tutela della propria onorabilità contro affermazioni diffamanti".

DONZELLI - "C'è una indagine aperta dalla Procura di Roma per i reati di rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio, questa notizia rappresenta un elemento di novità di cui a questo punto, per il doveroso rispetto del lavoro degli inquirenti, non possiamo non tener conto" ha detto Nordio riferendosi al fascicolo aperto dai pm romani sulle dichiarazioni del deputato di Fdi Giovanni Donzelli, dopo l'esposto di Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi Sinistra.

IL TRASFERIMENTO DI COSPITO A OPERA - Alfredo Cospito è stato trasferito nel carcere di Opera "una struttura carceraria e sanitaria di massima sicurezza, mantenendo il 41 bis ma anche la massima tutela". "Avevamo avuto una indicazione della Asl di Sassari che definiva la situazione sanitaria accettabile, le condizioni di salute discrete - ha ricordato - ma per la tutela massima del detenuto abbiamo ritenuto di spostarlo nella migliore struttura carcero-sanitaria. Da quel giorno è tenuto sempre sotto strettissimo monitoraggio e con la massima attenzione per il suo stato di salute", ha assicurato il ministro.

IL PRESIDIO A ROMA - Circa 25 anarchici stanno manifestando sul lungotevere a Roma, davanti al ministero della Salute, contro il 41 bis e in solidarietà con Alfredo Cospito, al momento detenuto nel carcere di Opera a Milano e "da 105 giorni in sciopero della fame". "Se ammazzano Alfredo la pagheranno - gridano al megafono gli anarchici - non è una minaccia è una promessa storica. La nostra è una lotta sociale". La manifestazione è monitorata dalla polizia e al momento il traffico sul lungotevere continua a scorrere regolarmente.

Cospito, che era detenuto da oltre 10 anni al Bancali di Sassari per la gambizzazione dell'allora amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, in sciopero della fame dal 30 ottobre, è stato trasferito nel penitenziario di Opera a Milano per le precarie condizioni di salute. Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano nel cuneese nel 2006, che non provocarono feriti.

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