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Antonio Marras omaggia Anna Maria Pierangeli e la Hollywood di James Dean

Lo stilista: "E' la storia di una ragazza bellissima, che nasce a Cagliari, gira il primo film con De Sica e poi Hollywood la chiama'. Show tra atmosfere anni '50 e ricordi della Sardegna

Tre look di Antonio Marras ss 2025
Tre look di Antonio Marras ss 2025
18 settembre 2024 | 22.08
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Destinazione Hollywood per Antonio Marras, che nella sua collezione dedicata alla prossima primavera-estate omaggia Anna Maria Pierangeli, l’attrice nata a Cagliari, scoperta da Vittorio De Sica e poi diventata una star amata dallo star system internazionale dei grandi Studios e da James Dean. È lei la musa della collezione, ambientata in un club americano anni ‘50, popolato di teddy boys and girls, ed eleganti silhouette, in uno scambio immaginario tra Acapulco, Beverly Hills e la Sardegna.

"Questa è la storia di una ragazza che nasce a Cagliari, gira il primo film con De Sica e poi Hollywood la chiama - racconta lo stilista nel backstage -. Lei gira film con Paul Newman e diventa la fidanzata di James Dean. I genitori la costringono a lasciarlo, lui la aspetta fuori dalla chiesa con la sua moto quando sposa un altro. La sua è una storia molto bella, lei era bellissima, poi cadde in depressione".

Ad affascinare Marras è una lettera che Pierangeli scrive alla madre. Ed è da qui che inizia il suo racconto. "E' piena di nostalgia, dice che è ad Acapulco ma sente ancora l'odore, i colori e i sapori della Sardegna - spiega lo stilista -. In passerella abbiamo creato un dancing club nel quale lei andava a ballare con abiti couture, cocktail dress e il suo guardaroba personale. Anche i ragazzi che sfilano sono tutti James Dean, perché in ogni ragazzo che lei guardava vedeva lui".

La collezione è ancora una volta co-ed, ed è un sovrapporsi di tessuti, materiali, ricami, pizzi e stampe che si rincorrono tra loro, si incontrano e si amalgamano. Very Marras. Immancabili i riferimenti alla Sardegna, nel suo segno più esplicito, come il disegno jacquard del Nuraghe, i neri, gli écru, e le sfumature della terra. E poi innesti tropicali della calda estate californiana e incursioni ad Acapulco con palme e surf in verde, arancio e fiori esotici.

I decori si arricchiscono di jais e paillettes, fiocchi e volant. Le silhouette sono riconoscibili ma gli abbinamenti inusuali. Le sete leggere sono drappeggiate come abiti couture, il jeans è trattato come la pelle, la pelle è stampata come un tessuto, e il knitwear diventa rafia o sede di ricami preziosi. Le felpe sono intarsiate di tutti i materiali della collezione e qua e là le modelle indossano maxi cappelli di paglia che celano il volto. Le linee anni '50 degli abiti da cocktail vanno dal maculato al ramage, dal check al macchiato, ai fiori in tutte le gradazioni dell'ecrù e del nero. Un intreccio di mondi ed epoche che solo ad Antonio Marras riesce così bene. (di Federica Mochi)

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