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Un anno dall'ingresso di Valagro in Syngenta, Ceo Natale: "Mantenuta la nostra identità"

I risultati finanziari del terzo trimestre 2021 certificano la crescita delle vendite di Biologicals del 30% nell’ultimo anno

Giuseppe Natale, Ceo di Valagro
Giuseppe Natale, Ceo di Valagro
02 novembre 2021 | 13.04
LETTURA: 3 minuti

"Un anno dopo il nostro ingresso in Syngenta Group, posso dire nella più completa sincerità di essere pienamente soddisfatto della decisione. Quello che sembrava un processo difficile – mettere insieme due realtà, due team – si è rivelata invece una evoluzione tutto sommato naturale. Valagro ha mantenuto la sua identità, e lo spirito in cui lavoriamo è lo stesso della sua fondazione nel 1980. Ma allo stesso tempo sentiamo di essere perfettamente in accordo con l’essenza del Gruppo Syngenta: la convinzione che esista un legame inscindibile tra la salute dell’ambiente e le necessità sociali ed economiche dei suoi abitanti, il desiderio di sfidare le soluzioni tradizionali per rispondere ai bisogni degli agricoltori, la fiducia in un approccio che coniughi Scienza e Natura – sono idee che siamo felici di vedere condivise ed amplificate". Lo dice, ad Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Natale, Ceo di Valagro, ad un anno dall’acquisizione di Valagro, leader italiano nel settore dei Biologicals, da parte di Syngenta Group.

E commentando i risultati finanziari del terzo trimestre 2021 di Syngenta Group, Natale evidenzia che essi "certificano la crescita delle vendite di Biologicals del 30% nell’ultimo anno". "Del resto, i Biologicals hanno un valore immenso per l’intera filiera alimentare, dal produttore al consumatore, e negli ultimi anni il riconoscimento del loro potenziale è cresciuto in maniera vertiginosa", spiega.

"Nell’entrata del Gruppo Syngenta, Valagro è rimasta una società indipendente e ha mantenuto la sua identità, ma non possiamo escludere che il deal possa aver giocato un effetto favorevole per l’intero Gruppo, portando benefici in termini di posizionamento e visibilità del brand, oltre che una maggiore fiducia dei clienti nelle prospettive di una realtà confermatasi di alto livello e di prospettive solide. È parte del valore aggiunto della sinergia che è così preziosa in questo deal, una sinergia che ci rende migliori e più grandi della somma delle nostre singole realtà", osserva Natale.

Spiegando l'importanza dei Biologicals, Natale ricorda che "le sfide del nuovo millennio – il cambiamento climatico e l’aumento della popolazione mondiale, su tutte – hanno dato tutta una nuova importanza e un nuovo significato al concetto di agricoltura, proprio per il ruolo fondamentale che questa gioca nella gestione delle criticità ambientali ed economiche".

Ma non solo. "A livello globale, -aggiunge Natale- stiamo sempre più prendendo coscienza di quanto l’agricoltura sia un driver potente per lo sviluppo a 360 gradi. Pensiamo solo a quale immenso valore aggiunto potrebbe rappresentare l’agricoltura per lo stato Italiano: in termini di contributo al prodotto interno lordo, in termini di spinta per l’innovazione, in termini di occupazione giovanile. Il concetto di agricoltura è radicalmente cambiato rispetto al secolo scorso: richiede lo studio di soluzioni innovative migliori e più efficaci delle precedenti, e di conseguenza guida una spinta sempre maggiore al progresso tecnologico".

I Biologicals costituiscono un’ampia classe di prodotti dedicati alla protezione e al rafforzamento delle piante che sono di ispirazione o di derivazione naturale.

"Possiamo dividerli concettualmente in due categorie: quella del Biocontrollo e quella dei Biostimolanti. I primi sono prodotti pensati per combattere lo stress biotico nelle piante, vale a dire legato a infezioni fungine o batteriche, parassiti e organismi infestanti", spiega il ceo di Valagro.

"I secondi sono dei formulati che promuovono i naturali processi fisiologici della pianta per renderla più forte ed efficiente: mettendola in grado di ottimizzare l’uso dei nutrienti del terreno, aumentando la qualità generale dei raccolti e, non ultimo, migliorando le sue caratteristiche di resilienza in condizioni di stress legato a fattori esterni alla pianta, quali il clima o la disponibilità di risorse", aggiunge Natale.

"Quella dei Biologicals è un’area che sta acquisendo sempre maggiore visibilità nel mercato attuale-, in un contesto in cui la forte spinta del Green Deal Europeo è certamente un fattore chiave. Non a caso, quella dei Biologicals è una delle aree che sta crescendo più rapidamente a livello mondiale, con un’ipotesi di mercato stimata per il 2030 a più di 10 miliardi di dollari, con una crescita annuale stimata a doppia cifra", conclude Natale.

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