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Green Pass, Ruggerone (Assologistica): "Con obbligo green pass logistica in crisi, rischio scaffali negozi vuoti'

L'intervista al presidente dell'associazione di categoria

Green Pass, Ruggerone (Assologistica):
13 ottobre 2021 | 19.30
LETTURA: 2 minuti

"La situazione è preoccupante. Non si è intervenuti per tempo, non ci si è confrontati, non sono arrivate le risposte chiare e precise che servivano, e adesso a poche ore dall'entrata in vigore dell'obbligo del green pass per i lavoratori privati il rischio è che il sistema logistico non riesca a garantire il servizio a imprese e cittadini". E' l'allarme che lancia, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica, la realtà associativa delle imprese di logistica, dei magazzini generali e frigoriferi, dei terminalisti portuali, interportuali ed aeroportuali, che rappresenta oltre 250 aziende associate che operano in Italia.

"La logistica -spiega Ruggerone- è fatta di interconnessione e collegamenti, non basa solo sulla situazione italiana, ma si basa su collegamenti mondiali. E' questo che non si è capito, su questo il governo doveva coinvolgerci con la discussione e il confronto", continua.

Secondo Ruggerone "se non si troveranno soluzioni condivise sull'obbligo del green pass, gli effetti sul sistema della logistica saranno tali che l'ipotesi che gli scaffali dei supermercati restino vuoti e che le imprese restino senza materie prime e semilavorati non è remota, è uno scenario possibile" nelle prossime settimane.

E Ruggerone ricorda "che la logistica in questi 18 mesi di pandemia non è mai fermata, le imprese hanno resistito a un aumento dei costi impressionante, basti pensare al +600% del costo dei noli portuali".

Per Ruggerone "sono tantissimi i lavoratori del comparto senza green pass o che non possono esibirlo. Si passa da una percentuale del 15% nelle imprese italiane che si occupano di magazzini fino a una percentuale del 40% tra chi lavora nei porti. E poi ci sono i lavoratori stranieri, come quelli dell'Est Europa che sono vaccinati con Sputnik che non è riconosciuto da Ema e anche i lavoratori turchi che provengono da un paese dove non è previsto il Green pass".

Secondo il presidente di Assologistica "serve subito un tavolo con il governo, le imprese della logistica e la committenza per affrontare le ricadute dell'obbligo del green pass sulle imprese della logistica. Servono soluzioni condivise e anche la committenza deve essere coinvolti perchè non accetteremo più che vengano addebitati a noi ritardi nella consegna delle merci che non dipendono dalla nostra volontà".

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