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Moda, al Micam 2024 il meglio dell’industria calzaturiera cinese

Dalla Cccla la selezione ‘Premium China Footwear & Accessories’

Wang Ying, Secretary-General del Footwear Branch della China Chamber of Commerce for Import and Export of Light Industrial Products and Arts-Crafts
Wang Ying, Secretary-General del Footwear Branch della China Chamber of Commerce for Import and Export of Light Industrial Products and Arts-Crafts
14 settembre 2024 | 11.24
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Al prossimo Micam 2024, previsto dal 15 al 17 settembre a Milano, la China Chamber of Commerce for Import and Export of Light Industrial Products and Arts-Crafts (Cccla) presenta la ‘Premium China Footwear & Accessories’, una selezione dei brand cinesi per donna uomo e bambino. L'obiettivo resta quello di promuovere lo sviluppo delle industrie di calzature e accessori in una collaborazione Cina-Europa a livello globale. ‘Premium China Footwear & Accessories’- si legge in una nota - è una piattaforma commerciale della Cccla che mira alla promozione di brand cinesi di calzature e di relativi accessori nel mercato europeo, integrandosi con l’industria Europea al fine di realizzare una relazione win-win per il beneficio di entrambi.

Fondata nel 1988, la China Chamber of Commerce for Import and Export of Light Industrial Products and Arts-Crafts è un’organizzazione nazionale composta da produttori, importatori ed esportatori di prodotti di consumo quotidiano (scarpe, borse e valigie, giocattoli, prodotti in vetro e ceramica, accessori e gioielli, mobili, ecc). Conta, ad oggi, più di 13 mila membri (le imprese più importanti per dimensione). È attivamente impegnata a promuovere gli scambi e la cooperazione tra le industrie delle calzature e degli accessori in patria e all’estero e l'esportazione di calzature e accessori moda. Negli ultimi anni ha inoltre stabilito buoni rapporti di cooperazione con i governi europei, Usa e le associazioni imprenditoriali più importanti in Italia e in Germania. L'obiettivo è promuovere insieme lo sviluppo delle industrie di calzature e accessori Cina-Europa a livello globale.

Guardando all’industria calzaturiera cinese, è impossibile non tener conto del fatto che essa conta circa 50 mila lavoratori che ogni anno producono 14 miliardi di paia di scarpe. La Cina rimane infatti il principale produttore mondiale di calzature, con una quota di mercato globale pari a quasi il 55%, ma è anche il primo consumatore di scarpe, anche se la sua percentuale sul totale mondiale è scesa al 17,1%. La Cina è infine il Paese di origine del 63,8% delle esportazioni complessive, dato molto più che significante nel panorama calzaturiero globale. Tuttavia, il posizionamento sul mercato di scarpe cinesi e quello di scarpe italiane non appare conflittuale e i due mercati sembrano completarsi a vicenda. Secondo il Dipartimento di Statistica americano, la somma delle importazioni di scarpe negli Stati Uniti dalla Cina per gli anni 2020, 2021 e 2022 ammonta rispettivamente a 8,3 mld di dollari, 11,2 mld e 13,8 mld, mentre le quote di mercato sono del 41%, 42% e 38%. Secondo il Dipartimento di Statistica dell'Ue le importazioni di scarpe nell'Unione europea dalla Cina, degli anni 2020, 2021 e 2022, sono 7,2 mld di dollari , 8,5 mld e 11,4 mld con quote di mercato del 35%, 40% e 41%. Le quote di mercato cinesi negli Stati Uniti, come si vede dai dati, diminuiscono ogni anno, mentre nel mercato europeo hanno una crescita lieve ma costante.

A causa dell'aumento dei costi e della forza lavoro, inoltre, laddove prima i prezzi cinesi erano considerati i più vantaggiosi, ora sono Vietnam, Indonesia, India e Bangladesh e i Paesi dell'Asia Orientale e dell'Asia Meridionale a concorrere sul vantaggio dei prezzi. La tendenza delle industrie ad alta densità di lavoro, come quelle di India e Vietnam, di spostarsi verso costi più bassi è irreversibile. Per questo motivo, l'industria calzaturiera cinese ha rivolto la propria attenzione ad una produzione di qualità più alta, investendo su design e tecnologia, e ha abbandonato la competizione giocata sul basso margine di guadagno e sulla produzione di basso livello. La Cina intende rivolgersi al mercato europeo di medio livello, ma anche promuovere opportunità di sviluppo bilaterale Italia-Cina, attraverso la collaborazione con design e brand italiani, trasformando la tradizionale concorrenza in cooperazione con reciproco vantaggio.

Per questo, già presente alle passate edizioni 2021 e 2022, la collettiva cinese torna in Italia il 15 settembre con calzature di sempre maggiore qualità, in grado di coniugare nuove sperimentazioni nel campo del design e dello stile, ma anche di dimostrare tutta la loro versatilità e adattabilità. In sostanza, calzature adatte ad essere indossate in qualsiasi occasione.

Alla principale fiera internazionale delle calzature di Milano saranno 5 i brand che la Camera di ommercio cinese, da sempre impegnata a promuovere gli scambi e la cooperazione tra le industrie delle calzature e degli accessori in patria e all’estero, ha deciso di esporre, ognuno con le proprie caratteristiche e i propri punti di forza: RENR, HOTMARZZ, BAFAN, HAODEBAO, PANTHINK, ovvero alcuni dei brands più rappresentativi in Cina, che spesso lavorano già per il mercato internazionale. Oltre ai brands già citati, verranno presentati a Micam Milano campioni di altri marchi cinesi rappresentativi di una sempre maggiore attenzione da parte della Cina al design e alle proprietà delle calzature. Tra questi: Sheme; Kangnai; Jacata; Max Bahr; Clorts; Abysea e Hongre, che hanno già partecipato a Micam nelle edizioni passate e che rappresentano un punto fermo nella produzione calzaturiera cinese di qualità. Allo Stand N07-P08 del Padiglione 5 sarà presente anche Wang Ying, Secretary-General del Footwear Branch della China Chamber of Commerce for Import and Export of Light Industrial Products and Arts-Crafts e i responsabili delle 5 aziende espositrici. Questi ultimi saranno disponibili ad incontrare buyers e visitatori attraverso meeting B2B e a rappresentare un contatto diretto con l’azienda cinese, di fondamentale importanza per instaurare un rapporto di fiducia e di scambio reciproco privo di intermediari.

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