"Le risorse previste dalla manovra finanziaria non provengono da un pozzo senza fondo, ma dalle tasse degli italiani. Vanno usate pensando a uno sviluppo sostenibile, avendo in mente un paese che punta sul lavoro e non sul pensionamento, colmando la mancanza di competenze e bloccando la fuga dal lavoro. Un’azione determinata, che coinvolga attivamente le persone, sinergica con il Pnrr, più orientato alle infrastrutture”. Così Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, sintetizza e collega tra loro i temi oggi caldi. “Dobbiamo mettere più risorse sulle politiche attive e meno su quelle passive, cassa integrazione e reddito di cittadinanza, e prenderci cura di tutti, anche con il programma Gol: giovani, lavoratori disoccupati e pensionandi", prosegue Mantovani.
"Chiediamo ai partiti di rinunciare a provvedimenti 'simbolo', segnali per i bacini elettorali, e di puntare in modo sostenibile e lungimirante alla formazione, allo sviluppo delle competenze, a una crescita basata su settori e lavoro ad alto valore. Un modo per valorizzare il lavoro e includere chi non lo ha, invece di incoraggiare la fuga, fenomeno che sta venendo alla ribalta a livello mondiale anche per chi dalla pensione è lontanissimo”.
Manageritalia "in tutto questo è per la massima flessibilità (contributivo più cumulo) delle pensioni e per un reddito di cittadinanza che protegga davvero i più poveri, aiutandoli a superare le difficoltà, spesso esistenziali o legate alla mancanza di competenze, che impediscono di accedere a lavori soddisfacenti e adeguatamente pagati. Le politiche attive, dove dobbiamo fortemente puntare, vanno sviluppate guardando alle competenze e al lavoro del futuro, potenziando gli Uffici per l’impiego, integrandoli con le agenzie private e valorizzando il ruolo dei contratti collettivi di lavoro. Il coordinamento nazionale con le regioni deve essere rafforzato, per non rischiare di amplificare le differenze territoriali", sottolinea la nota. "Il nostro forte invito al Governo, a tutte le forze politiche e al paese è quindi -chiude Mantovani- quello di giocare in attacco e puntare sulle competenze, sulla coesione e sullo sviluppo avendo come priorità i giovani, perché senza un futuro degno per loro, non c’è futuro nemmeno per il Paese".