L'allerta del consigliere per la sicurezza nazionale del governo di Washington Jake Sullivan
Gli Stati Uniti non ritengono che il presidente russo Vladimir Putin abbia preso una decisione su una possibile invasione dell'Ucraina, ma che esista una concreta possibilità che questo avvenga. A chiarirlo, parlando con i reporter alla Casa Bianca, è stato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Washington durante il briefing alla Casa Bianca. "Non stiamo dicendo che una decisione è stata presa, che la decisione finale è stata presa dal presidente Putin. Stiamo dicendo che abbiamo un livello di preoccupazione sufficiente, basato su ciò che stiamo vedendo sul campo e quello che i nostri analisti dell'intelligence hanno raccolto. E' un messaggio urgente perché siamo in una situazione urgente", ha aggiunto.
"Non andrò nel dettaglio delle informazioni di intelligence di cui disponiamo, ma voglio essere chiaro" sull'invasione russa. "Potrebbe iniziare durante le Olimpiadi, malgrado tutte le illazioni sul fatto che accadrà solo dopo i Giochi Olimpici". "Come già detto in precedenza - ha aggiunto - siamo pronti nei due casi. Siamo pronti a portare avanti una diplomazia, finalizzata a ottenere risultati, e che ha affrontato le preoccupazioni in materia di sicurezza degli Stati Uniti, della Russia e dell'Europa in linea con i nostri valori e su una base di reciprocità, illustrata alla Russia assieme ai nostri alleati e partner. Siamo anche pronti a rispondere a fianco di quegli stessi alleati e partner nel caso in cui la Russia decidesse di intraprendere un'azione militare".
"Solo un Paese ha accumulato più di 100.000 soldati al confine di un altro paese con tutte le forze per condurre un'invasione. Quel paese è la Russia. Quel Paese non sono gli Stati Uniti" sottolinea Sullivan. "Quindi il modo più veloce per arrivare a una de-escalation per tutte le parti coinvolte è che la Russia scelga di ridurre la sua mobilitazione di forze". "Gli Stati Uniti stanno rispondendo all'attiva concentrazione della pressione militare sull'Ucraina, lo stiamo facendo di pari passo con alleati e partner, e allo stesso tempo siamo stati estremamente lungimiranti nella nostra volontà di impegnarci diplomaticamente per affrontare le preoccupazioni reciproche di Russia, europei e Stati Uniti in materia di sicurezza in Europa", ha affermato.
"Vogliamo essere assolutamente chiari al riguardo. Ogni americano che si trovi in Ucraina dovrebbe partire prima possibile e in ogni caso nelle prossime 24-48 ore" avverte. "Ovviamente non possiamo predire il futuro. Non sappiamo esattamente cosa accadrà, ma il rischio ora è abbastanza alto e la minaccia è abbastanza immediata", ha aggiunto durante il briefing della Casa Bianca. "Se i cittadini americani decideranno di restare lo faranno assumendosi il rischio senza garanzie che ci saranno altre occasioni di lasciare e nessuna prospettiva di un'evacuazione militare americana nel caso di un'invasione russa".
LA TELEFONATA - Il presidente americano Biden dovrebbe parlare domani al telefono con il suo omologo russo Vladimir Putin. A renderlo noto è una fonte citata dalla Cnn. L'ultima chiamata tra i due c'è stata alla fine di dicembre.
Intanto il presidente americano Joe Biden ha parlato oggi con i leader transatlantici nel corso di una videochiamata durante la quale è stata espressa "preoccupazione per il continuo accumulo di forze militari da parte della Russia intorno all'Ucraina ed è stato ribadito il sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina". I leader, rende noto la Casa Bianca, "hanno espresso il desiderio di una soluzione diplomatica alla crisi".
NUOVE TRUPPE IN POLONIA - Il ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, ha ordinato il dispiegamento in Polonia di altri 3mila militari della 82ma divisione aerotrasportata a fronte delle crescenti preoccupazioni per una potenziale invasione russa dell'Ucraina. Le truppe partiranno nei prossimi due giorni per raggiungere i 1700 membri dell'unità già sul posto.
DRAGHI - Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato oggi pomeriggio a una videoconferenza, organizzata da parte americana, con il presidente Biden, il presidente Macron, il Cancelliere Scholz, il primo ministro Johnson, il primo ministro Trudeau, il presidente Duda, il presidente Iohannis, il presidente del Consiglio Europeo Michel, la presidente della Commissione Europea von der Leyen e il segretario generale della NATO Stoltenberg. Si legge in una nota di palazzo Chigi.
Sono stati analizzati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina. E’ stato condiviso lo scenario rappresentato e confermata l’esigenza di assicurare una ferma postura di deterrenza, mantenendo aperto il dialogo con Mosca anche per dare attuazione agli accordi di Minsk. E’ stato approfondito l’esame delle sanzioni che verrebbero adottate in caso di aggressione all’integrità territoriale dell’Ucraina.
Draghi sostiene l'opportunità di sanzioni gravi, pur continuando a sperare in un utile dialogo.