Il segretario generale delle Nazioni Unite che martedì ha incontrato Putin: "Guerra finirà quando lo deciderà Mosca"
"La guerra è un'assurdità nel XXI secolo". Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in visita in Ucraina, parlando a Borodyanka, la prima tappa nei dintorni di Kiev.
"Quando vedo questi edifici distrutti, immagino la mia famiglia in una di queste case ora distrutte - ha affermato, secondo le dichiarazioni riportate dalla Bbc - Immagino le mie nipoti che corrono in preda al panico". "La guerra è un'assurdità nel XXI secolo - ha proseguito - Nessuna guerra è accettabile nel XXI secolo".
Poi, visitando Bucha, ha detto: "Qui si percepisce quanto sia importante un'indagine approfondita". "Sostengo pienamente la Corte penale internazionale e faccio appello alla Federazione Russa affinché accetti di cooperare con la Corte - ha aggiunto, secondo le dichiarazioni riportate dalla Bbc - Ma quando parliamo di crimini di guerra non possiamo dimenticare che il peggior crimine è la guerra stessa".
L'incontro di oggi con il presidente ucraino Volodomyr Zelensky segue quello ''molto utile'' che Guterres ha avuto a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin, al quale ha ribadito l'impegno dell'Onu per garantire corridoi umanitari sicuri per evacuare la popolazione delle città assediate. ''In linea di principio'' Putin avrebbe accolto la proposta di Guterres per evacuare le centinaia di civili asserragliati nell'acciaieria Azovstal a Mariupol.
''La guerra in Ucraina terminerà quando la Federazione russa deciderà di porvi fine e quando ci sarà la possibilità seria di un accordo politico'' e ''non con gli incontri'' diplomatici, ha detto inoltre Guterres nel corso di una intervista alla Cnn. ''Possiamo tenere tutti gli incontri che vogliamo, ma questi non metteranno fine alla guerra'', ha aggiunto Guterres, che martedì ha incontrato a Mosca il presidente russo Vladimir Putin.
Russia: ''L'Ucraina sarà denazificata"
''L'Ucraina sarà denazificata e ogni crimine verrà punito''. Parola del consigliere del rappresentante permanente della Russia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Sergey Leonidchenko, che in una nota denuncia la presenza di ''centri di detenzione vicino a Mariupol'' citando ''testimoni oculari''.