Il portavoce del Cremlino dopo la disponibilità al dialogo manifestata dal presidente Usa Biden. Ma il ritiro delle truppe russe, spiega Peskov, "non è un'opzione". Telefonata Putin-Scholz
"Il Presidente russo è sempre stato e continua a essere aperto a negoziati per garantire i nostri interessi", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che ieri Joe Biden aveva detto di essere disponibile a parlare a Putin se avesse avuto intenzione di porre fine alla guerra. "Il modo migliore per garantire i nostri interessi è con mezzi diplomatici e pacifici", ha aggiunto Peskov. ''L'operazione militare speciale continuerà certamente'' in Ucraina e un ritiro delle truppe russe ''non è un'opzione', ha poi affermato il portavoce del Cremlino, rispondendo a distanza al presidente americano che aveva rivolto un appello per la fine dell'aggressione russa.
TELEFONATA PUTIN-SCHOLZ - "Inondare l'Ucraina di armi e addestrare le truppe ucraine" "è una politica distruttiva perseguita dall'Occidente". A causa di questa politica, "così come dell'ampio sostegno finanziario all'Ucraina, Kiev respinge ogni idea di colloqui". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo quanto riferisce un comunicato del Cremlino, citato dalla Tass.
Questo atteggiamento, continua il comunicato, "incoraggia i nazionalisti radicali ucraini a commettere ulteriori odiosi crimini contro i civili". "Il presidente russo ha chiesto alla Germania di riconsiderare questo approccio in merito agli sviluppi ucraini", prosegue il comunicato, spiegando che i due leader hanno parlato di vari aspetti della situazione in Ucraina. "Ancora una volta Putin ha spiegato i dettagli dell'approccio russo alla condizione dell'operazione speciale", si legge. La Tass sottolinea che la telefonata è avvenuta su iniziativa tedesca e che i due leadersi erano sentiti l'ultima volta il 13 settembre.