ORE 11.11 - "Grande preoccupazione per le notizie che arrivano dall’Ucraina e che coinvolgono la stabilità di tutta l’Europa. Fratelli d’Italia, convinto da sempre che il rispetto del diritto internazionale sia alla base della convivenza pacifica tra gli Stati, condanna fermamente il riconoscimento unilaterale da parte della Federazione russa delle repubbliche separatiste del Donbass". E' quanto scrive Giorgia Meloni, presidente di Fdi, dopo l'escalation della crisi in Ucraina
"Difendiamo - sottolinea Meloni - il diritto degli Stati sovrani e democratici dell’Est Europa di scegliere liberamente il loro destino occidentale ed europeo. Fratelli d’Italia sostiene l’appartenenza dell’Italia al blocco occidentale e alla Nato senza ambiguità, soprattutto di fronte a crisi di ampia portata come questa. Sosterremo ogni iniziativa per difendere l’integrità territoriale degli Stati europei".
ORE 11.08 - "Oggi pomeriggio qui a Parigi si terrà il consiglio europeo dei ministri degli Affari Esteri in cui daremo l'ok politico alle sanzioni nei confronti della Russia: quello che è avvenuto ieri con il riconoscimento da parte della Russia delle due repubbliche autoproclamate del Donbass è inaccettabile e l'Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni". A dichiararlo questa mattina a Parigi, dove nel pomeriggio si terrà il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, è stato il capo della diplomazia italiana, Luigi di Maio.
ORE 11.07 - Nelle ultime 24 ore, la Russia ha accolto altre migliaia di rifugiati in fuga dalle autoproclamate repubbliche del Donbass: "Nelle ultime 24 ore - ha annunciato il servizio di intelligence interno, Fsb, dalla regione di Rostov, secondo quanto riporta la Tass - oltre 20mila cittadini evacuati dai territori della Repubbliche del Donbass hanno attraversato il confine attraverso i checkpoint". Oltre 11mila di loro sono stati trasferiti verso altre regioni. Stando ai dati della Russia, oltre 90mila persone hanno già abbandonato ad oggi le regioni di Donetsk e Luhansk, nel Donbass.
ORE 10.57 - ''Siamo abituati'' alle sanzioni, che ''verranno imposte comunque. Con o senza un motivo''. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha risposto alle sanzioni annunciate dai Paesi europei e dagli Stati Uniti dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento di due repubbliche separatiste nel Donbass.
"I nostri colleghi europei, americani e britannici non si fermeranno e non si calmeranno finché non avranno esaurito tutte le loro possibilità per la cosiddetta 'punizione della Russia''', ha detto Lavrov. ''Ci stanno già minacciando con ogni sorta di sanzioni o, come si dice ora, 'la madre di tutte le sanzioni'. Bene, ci siamo abituati. Sappiamo che le sanzioni verranno comunque imposte, in ogni caso. Con o senza motivo'', ha aggiunto.
ORE 10.51 - "I nostri colleghi europei, americani e britannici non si fermeranno e non si calmeranno finché non avranno esaurito tutte le loro possibilità per la cosiddetta 'punizione della Russia''', ha detto Lavrov. ''Ci stanno già minacciando con ogni sorta di sanzioni o, come si dice ora, 'la madre di tutte le sanzioni'. Bene, ci siamo abituati. Sappiamo che le sanzioni verranno comunque imposte, in ogni caso. Con o senza motivo'', ha aggiunto.
ORE 10.49 - "Oggi pomeriggio qui a Parigi si terrà il consiglio europeo dei ministri degli Affari Esteri in cui daremo l'ok politico alle sanzioni nei confronti della Russia: quello che è avvenuto ieri con il riconoscimento da parte della Russia delle due repubbliche autoproclamate del Donbass è inaccettabile e l'Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni". A dichiararlo questa mattina a Parigi, dove nel pomeriggio si terrà il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, è stato il capo della diplomazia italiana, Luigi di Maio.
"Continueremo a coordinarci con i nostri partner europei, con i nostri alleati, continueremo a lavorare in stretto coordinamento, perché quello che è avvenuto ieri ad opera della Russia sul riconoscimento delle due repubbliche autoproclamate è un gravissimo ostacolo ad una soluzione diplomatica di questa crisi", ha concluso.
ORE 10.46 - La decisione del presidente russo Vladimir Putin di riconoscere l'indipendenza di due regioni separatiste nell'Ucraina orientale è un passo ulteriore verso la ricostruzione dell'Unione sovietica. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. ''Il Cremlino ha compiuto un altro passo verso la ricostruzione dell'Unione sovietica. Con il nuovo Patto di Varsavia e il nuovo muro di Berlino'', ha detto Reznikov.
ORE 10.27 - “Non lasciare nulla di intentato per evitare che alla gravissima precipitazione di queste ore segua un ulteriore drammatico aggravamento della crisi”. È l’appello che è venuto dall’Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati, riunito questa mattina sugli sviluppi della crisi in corso tra Russia e Ucraina. L’Ufficio di Presidenza ha deliberato che la Commissione sia convocata in modo permanente per seguire tempestivamente gli sviluppi della crisi.
In mattinata, il Presidente Fassino prenderà contatti per consultazioni con i Presidenti delle Commissioni Esteri della Verkhovna Rada ucraina, della Duma di Stato russa e dei Parlamenti dei principali Paesi europei e degli Stati Uniti. Nella giornata di oggi, alle ore 14, la Commissione svolgerà l’audizione dell’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York.
ORE 10.26 - Le autorità delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, nell'est dell'Ucraina, hanno approvato oggi leggi di ratifica dei Trattati di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca con la Russia, all'indomani dell'annuncio di Putin sul riconoscimento delle due entità. I consigli popolari delle due repubbliche, riferisce Sputnik, hanno approvato all'unanimità le leggi di ratifica.
ORE 10.25 - ''La Russia ha ''di fatto annesso'' parte dell'Ucraina e questo è ''un fatto gravissimo'' che dovrebbe ''preoccupare tutti noi in Europa''. Lo ha detto il ministro della Difesa britannico Ben Wallace parlando a una riunione delle Forze di spedizione congiunte. L'Ucraina ''è uno stato sovrano, uno stato democratico in Europa. Tutti noi in Europa dovremmo essere preoccupati e non esitare a decidere azioni che possano far desistere il presidente Putin a minacciare la Nato, ma anche l'Europa e, ancora più importante, i nostri valori'', ha aggiunto.
ORE 10.10 - Il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato che il Regno Unito lavorerà per far sì che "Putin fallisca" se compie un'invasione su vasta scala di Kiev, "che è ciò che sembra voler fare". Al termine di un vertice di emergenza del comitato Cobra, Johnson ha detto che Londra continuerà a impegnarsi sul piano diplomatico. Allo stesso tempo ha affermato che "voglio solo che tutti non abbiano dubbi sul fatto che se Vladimir Putin continua su questa strada della violenza, dell'aggressione, di un'invasione su vasta scala, di accerchiare la stessa Kiev che è quello che sembra voler fare, catturare la capitale ucraina, è assolutamente vitale che quello sforzo, quella conquista di un altro Paese europeo, non vada a buon fine e che Putin fallisca".
10.09 - Nei confronti della Russia, dopo il riconoscimento delle repubbliche secessioniste del Donbass, "credo che dobbiamo imporre un primo pacchetto" di sanzioni. "Possiamo discutere se il pacchetto completo oppure solo alcuni elementi" del pacchetto. "Sono assolutamente convinto che saremo uniti". Lo dice il ministro degli Esteri della Lettonia Edgar Rinkevics, a margine del Forum sull'Indo-Pacifico a Parigi.
"Dobbiamo respingere questo atto imperialistico della Russia - aggiunge - dobbiamo imporre sanzioni chiare e forti alla Russia, per scoraggiare ulteriori escalation. E' l'ora della diplomazia, ma anche di un'azione molto forte. Dobbiamo aiutare l'Ucraina anche mandando armi, perché vediamo che è sotto attacco", conclude.
ORE 10 - Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso ''un'invasione su larga scala dell'Ucraina'' e per questo la Gran Bretagna è pronta già oggi con una ''prima raffica di sanzioni economiche contro la Russia'' che ''faranno molto male''. Lo ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson al termine della riunione straordinaria del comitato Cobra. Pronto, quindi, un "pacchetto immediato di sanzioni internazionali" necessario dopo che Putin ''ha stravolto completamente il diritto internazionale''.