ORE 9.58 - "Approfittando del fatto che quasi tutti i ministri degli Esteri sono qui, ho convocato un Consiglio Affari Esteri d'urgenza qui a Parigi, dopo la riunione sull'Indo Pacifico. E' un Consiglio d'urgenza informale, un Gymnich, che prenderà decisioni sulla risposta europea" alle , che assumerà la forma delle sanzioni". Lo dice l'Alto Rappresentante Josep Borrell, a Parigi.
"I ministri - continua Borrell - ne discuteranno la portata, su mia proposta. Le sanzioni sono competenza del Consiglio, che decide su proposta dell'Alto Rappresentante. La decisione va presa all'unanimità e sono sicuro che verrà presa all'unanimità. Non vuol dire che oggi prenderemo tutte le decisioni, ma prenderemo quelle immediate". "Le truppe russe - sottolinea Borrell - sono entrate nel Donbass, che consideriamo parte del territorio ucraino. Non è un'invasione piena, ma le truppe russe sono su suolo ucraino".
ORE 9.48 - Dopo il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk, "è evidente che prenderemo l'iniziativa di adottare delle sanzioni e ci riuniremo, al di là del forum sull'Indo-Pacifico che si tiene stamani, questo pomeriggio con i colleghi europei per decidere insieme le misure da adottare". Lo dice il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian (la Francia ha la presidenza di turno del Consiglio Ue), da Parigi, dove è in corso un forum dedicato all'area dell'Indo-Pacifico, cui partecipa anche l'Alto Rappresentante Josep Borrell. Il riconoscimento delle due repubbliche, aggiunge, costituisce "una rinuncia agli accordi di Minsk. La situazione è molto grave". L'Ue dimostrerà "fermezza", perché si tratta di un'"azione inaccettabile della Russia". Infine, Le Drian si aspetta che gli europei oggi dimostreranno "unità" sulle sanzioni.
ORE 9.47 - La Russia vuole ancora impegnarsi sul piano diplomatico per il futuro dell'Ucraina. A dichiararlo, all'indomani del riconoscimento delle due repubbliche separatiste autoproclamate di Luhansk e Donetsk è stata Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca. "Abbiamo detto anche nei peggiori momenti che siamo pronti per il processo negoziale", ha affermato la portavoce, sottolineando che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, spera ancora di poter incontrare il segretario di stato americano Antony Blinken giovedì.
ORE 9.44 - ''L'attacco unilaterale all'integrità territoriale dell'Ucraina e la totale violazione del diritto internazionale da parte della Russia giustifica nuove, severe, sanzioni''. Lo ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Mestola. ''Non lasceremo il popolo ucraino ai loro aggressori. La posizione del Parlamento europeo è chiara: siamo a fianco dell'Ucraina'', ha aggiunto.
ORE 9.36 - Kiev "capisce che le intenzioni e l'obiettivo della Russia sono di provocare l'Ucraina". Questo quanto affermato dal governo ucraino in una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri, che ha puntato il dito contro le ultime decisioni di Mosca, che "possono significare il suo ritiro dagli accordi di Minsk". "Stiamo tenendo conto di tutti i rischi e non cadiamo nelle provocazioni, visto che restiamo impegnati in un accordo politico e diplomatico del conflitto armato tra Russia e Ucraina", si legge ancora. "Il servizio diplomatico ucraino sta usando tutto il proprio arsenale di strumenti diplomatici per evitare un'espansione del conflitto armato".
Il ministro degli Esteri, Dmitro Kuleba, è "in comunicazione continua con i suoi colleghi per coordinare gli sforzi diplomatici e agisce al fine di riunirsi con agenzie internazionali e vertici, attirando assistenza alla difesa e garantendo l'applicazione di severe sanzioni contro la Russia". "Le prossime decisioni della Russia dipendono in grande misura dalla reazione globale a questi fatti", ha concluso.
ORE 9.26 - L'Australia ha chiuso temporaneamente la sua ambasciata in Ucraina, trasferendo il personale diplomatico in Polonia e in Romania. La scorsa settimana l'Australia aveva trasferito la propria ambasciata da Kiev a Lviv, considerata ''più sicura''. L'Australia ha condannato ufficialmente il riconoscimento delle ''repubbliche del Donbass'' da parte del presidente russo Vladimir Putin e l'entrata dell'esercito di Mosca in Ucraina.
ORE 9.22 - I rappresentanti permanenti degli Stati membri dell'Ue si riuniscono stamani a Bruxelles, alle 9.30, per discutere delle sanzioni da adottare nei confronti della Russia dopo il riconoscimento delle repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk. E' probabile che il tema venga in qualche misura affrontato anche nel Consiglio Affari Generali (Cag), che si riunisce stamani nella capitale belga.
Ieri l'Alto Rappresentante Josep Borrell ha detto che avrebbe proposto ai ministri degli Esteri (non al Cag, che riunisce i ministri degli Affari Europei) sanzioni nel caso in cui Vladimir Putin avesse riconosciuto le due repubbliche, come poi è avvenuto in serata. Ieri a Bruxelles si ventilava l'adozione di un pacchetto di sanzioni meno consistente rispetto a quello che sarebbe scattato in caso di una vera e propria invasione dell'Ucraina.
ORE 9.16 - Il governo di Kiev reclama l'imposizione di "dure sanzioni" contro la Russia al fine di inviare "un chiaro segnale" a Mosca sull'inammissibilità' del riconoscimento dell'indipendenza delle regioni separatiste dell'est del paese. In un comunicato del ministero degli Esteri ucraino divulgato oggi, si sottolinea inoltre che "è arrivato il momento di agire per fermare l'aggressione russa e riportare la pace e la stabilità in Europa".
"L'Ucraina condanna la decisione della Russia di riconoscere l'indipendenza delle entità che ha creato nei territori temporaneamente occupati, le cosiddette Repubbliche popolari d Lugansk e di Donetsk". "Con questa azione, la Russia ha sfidato in modo flagrante le norme e i principi fondamentali del diritto internazionale, la carta dell'Onu e ha violato la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina nelle sue frontiere internazionalmente riconosciute".
ORE 9.13 - Le borse europee aprono in forte ribasso dopo l'intervento dell'esercito russo nelle repubbliche separatiste ucraine di Donetsk e Luhansk. A Piazza Affari il Ftse Mib perde il 2,53% a 25.430 punti. Londra cede l'1,39%, Francoforte il 2,46% e Parigi il 2%. Fra le materie prime balza il prezzo del petrolio. Il Wti sale del 4% a 93,8 dollari al barile e il Brent del 2,40% a 95,2 dollari. Sul listino principale della piazza milanese soffrono i bancari, con Unicredit in calo del 4,26% e Bper del 3,70%. Segnano ribassi oltre i tre punti percentuali Banca Generali, Buzzi Unicem, Azimut, Tim, Nexi, Cnh Industrial e Stellantis.
ORE 8.55 - Diversi funzionari dell'amministrazione Biden hanno discusso con il governo ucraino un piano che prevede il trasferimento del presidente Volodymyr Zelenski dalla capitale a Leopoli, vicino alla frontiera polacca, in caso di invasione russa verso la capitale Kiev. A riferirlo all'emittente NbcNews sono state due fonti dell'amministrazione a conoscenza del piano. Washington, hanno detto, considera il leader ucraino "sempre più vulnerabile".
Malgrado le dichiarazioni di Kiev delle ultime settimane su un'esagerazione da parte degli Stati Uniti e dell'Occidente rispetto ad una minaccia russa al paese, il governo ucraino si è preparato discretamente all'ipotesi di un'invasione, secondo le fonti. "Hanno fatto tutto il necessario per prepararsi". Un portavoce di Zelensky ha però chiarito che il leader ucraino e il suo omologo americano, Joe Biden, non hanno discusso della partenza del presidente da Kiev. Tali conversazioni sarebbero state condotte tra funzionari di grado inferiore, secondo la NBC.
ORE 8.53 - Il premier britannico Boris Johnson sta presiedendo una riunione di emergenza del comitato Cobra del governo a Downing Street per discutere della situazione in Ucraina. Lo riporta Sky News, anticipando che durante la riunione dovrebbe essere deciso "un significativo pacchetto di sanzioni".