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Ucraina-Russia, Blinken: "Ancora nessun ritiro delle forze russe"

Anche secondo la Nato, "non c'è nessuna de-escalation sul terreno". Ma il Cremlino replica: "Problemi a valutare movimenti truppe"

(Afp)
(Afp)
16 febbraio 2022 | 10.56
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Proseguono i tentativi di mediazione per evitare il conflitto tra Russia e Ucraina. Questa mattina Mosca ha annunciato che le sue truppe stanno lasciando la Crimea, ma la Nato e Kiev non notano segni chiari di de-escalation. E secondo gli Usa, "la minaccia resta reale".

USA - "Gli Stati Uniti non rilevano alcun ritiro di truppe dal confine ucraino da parte della Russia", ha detto il segretario di Stato Antony Blinken, in un'intervista all'emittente ucraina Ictv. "Non abbiamo ancora visto una rimozione delle forze che circondano l'Ucraina, alcun ritiro, alcun termine delle cosiddette esercitazioni nelle quali la Russia sostiene di essere impegnata", ha detto Blinken. Washington e i suoi alleati, ha aggiunto, sono preparati a tutti gli scenari: "Se la Russia sceglie la strada della diplomazia, siamo pienamente disposti a confrontarci. Allo stesso tempo, se scelgono la strada dell'aggressione, siamo pronti a rispondere".

Blinken ha poi ribadito che se Vladimir Putin accoglierà l'appello della Duma "a riconoscere le cosiddette repubblica di Donetsk e Luhansk come indipendenti", questo "equivarrà ad un rifiuto degli impegni degli accordi di Minsk, che fissano il processo per una piena reintegrazione politica, sociale ed economica di queste parti della regione ucraina del Donbas controllate dalle forza guidata dalla Russia e alleati politici dal 2014". E questo "minerebbe ulteriormente la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, costituendo una grande violazione del diritto internazionale". Una scelta del genere da parte del Cremlino, conclude Blinken, "mettere ancora di più in dubbio il dichiarato impegno della Russia di continuare ad impegnarsi a trovare una soluzione pacifica di questa crisi, e - conclude - renderebbe necessaria una rapida e ferma risposta da parte degli Stati Uniti in pieno coordinamento con i nostri alleati e partner".

Se Vladimir Putin deciderà di invadere l'Ucraina, la Russia ne uscirà "indebolita, non rafforzata". Lo ha sottolineato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato e consigliere politico del segretario di Stato Antony Blinken, nel corso di una videoconferenza con i media internazionali. Come conseguenza dell'invasione ci sarebbe una "probabile insurrezione ucraina" e ci sarebbero "sacche con i cadaveri che tornerebbero a Mosca", ha aggiunto il funzionario Usa, tracciando uno scenario che, ha detto, si tradurrebbe in una "scelta dolorosa e costosa per la Russia".

UCRAINA - ''Non abbiamo ancora visto alcun ritiro'' da parte della truppe russe, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Bbc, dicendo che del ritiro russo ''ne abbiamo solo sentito parlare''. Intervistato in un campo di addestramento militare nell'Ucraina occidentale, Zelensky ha aggiunto che quando le truppe russe si ritireranno ''lo vedranno tutti, non solo l'esercito. Ma per ora sono solo parole''. Dicendo di ritenere che ''tutte le persone normali sperano in una de-escalation'', il presidente ucraino ha affermato che ''per quanto riguarda la minaccia'' posta dalla Russia ''ho detto molte volte che siamo sereni su qualsiasi minaccia perché ricordiamo che tutto questo non è iniziato ieri. Succede da molti anni".

NATO - Sulla stessa linea la Nato, che ha "sentito" le aperture della Russia verso un'uscita diplomatica dalla crisi Ucraina, ma "finora non abbiamo visto alcuna de-escalation sul terreno. Al contrario, vediamo un accumulo di truppe" e "non abbiamo ricevuto risposte al documento scritto" che è stato mandato a Mosca, afferma il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine della ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles, sottolineando che Mosca dovrebbe "fare quello che dice: procedere alla de-escalation e ritirare le forze" dai confini con l'Ucraina.

"Finora - prosegue - non vediamo alcuna de-escalation: stiamo monitorando. Se inizieranno davvero a ritirare truppe, la cosa sarà benvenuta, ma bisogna ancora vedere" se lo faranno davvero. "Hanno sempre spostato le truppe avanti e indietro, ma l'equipaggiamento" resta sul posto e "la tendenza nelle ultime settimane e mesi è di un aumento" della presenza militare ai confini con l'Ucraina. "La Russia conserva la capacità di condurre una vera e propria invasione dell'Ucraina, senza alcun preavviso". "Quello che vediamo - aggiunge Stoltenberg - è una presenza militare molto forte" ai confini con l'Ucraina, "ma anche un'occasione per la diplomazia. Monitoriamo attentamente la situazione". Pertanto alla Nato "lavoriamo duramente per l'esito migliore, ma siamo preparati per il peggiore, un'invasione dell'Ucraina" da parte delle truppe russe, conclude.

Non si è fatta attendere la risposta d Mosca. "Ci sono dei problemi con la valutazione della situazione da parte della Nato", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando che è sbagliata, secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax, l'analisi della Nato sui movimenti di truppe al confine con l'Ucraina.

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