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Ucraina-Russia, Nato a Mosca: "Non è tardi per evitare guerra"

Zelensky: "Ancora nessun segnale di ritiro delle forze russe". Telefonata Scholz-Biden: "Situazione ai confini resta grave"

(Afp)
(Afp)
16 febbraio 2022 | 18.22
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Crisi tra Ucraina e Russia, diplomazia a lavoro per scongiurare il rischio di una guerra. La Nato "resta preparata al dialogo" con Mosca, "non è troppo tardi perché la Russia si ritragga dal precipizio del conflitto e scelga il percorso della pace" ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles a margine della ministeriale Difesa. La Nato, ha continuato Stoltenberg, "ha mandato proposte concrete scritte alla Russia, sulla trasparenza, la riduzione del rischio e il controllo degli armamenti. Dobbiamo ancora ricevere una risposta: reitero il mio invito alla Russia ad incontrarsi ancora nel Consiglio Nato-Russia".

"Vediamo - ha aggiunto - che la Russia mantiene una massiccia forza di invasione, pronta ad attaccare, con capacità di alto livello dalla Crimea alla Bielorussia. E' la maggiore concentrazione di forze in Europa dalla Guerra Fredda. Dall'inizio gli alleati Nato hanno messo in chiaro che qualsiasi aggressione all'Ucraina avrebbe un costo elevato", ha sottolineato.

La Nato "non è una minaccia - ha rimarcato Stoltenberg - Non sappiamo che cosa succederà in Ucraina, ma la situazione ha già dimostrato che affrontiamo una crisi nella sicurezza europea. Mosca ha chiarito che è preparata a contestare i principi fondamentali che hanno sostenuto la nostra sicurezza per decenni e a farlo usando la forza. Mi dispiace dirlo, ma questa è la nuova normalità in Europa".

Oggi i ministri della Difesa della Nato "hanno deciso di sviluppare opzioni per rafforzare ulteriormente la deterrenza e difesa Nato, anche valutando di stabilire nuovi battaglioni Nato nell'Europa Centrale, Orientale e Sudorientale" ha detto il segretario generale della Nato.

Il solo fatto che la Russia "minacci un Paese indipendente" come l'Ucraina "è una cosa seria", in forza della quale "dobbiamo valutare alcuni aggiustamenti di lungo termine. Non sono state prese decisioni definitive: verranno prese sulla base dei pareri dei comandanti militari", ha concluso.

ZELENSKY: "ANCORA NESSUN SEGNALE DI RITIRO DELLE FORZE RUSSE" - Non ci sono segnali di un ritiro delle forze russe dal confine con l'Ucraina. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendo ad un'emittente pubblica che "vediamo piccole rotazioni. Non chiamerei queste rotazioni un ritiro delle forze da parte della Russia. E' ancora troppo presto per gioire", ha affermato.

"Non abbiamo paura di nessun nemico. Sapremo difenderci" ha detto oggi il presidente ucraino in un discorso nella città portuale di Mariupol, in occasione della 'Giornata dell'Unità', da lui proclamata di fronte alla minaccia militare russa.

"Abbiamo meravigliose e forti forze armate. Abbiamo eccellenti diplomatici, forze di volontari e di resistenza nazionale attraverso l'Ucraina. La forza per proteggerci. Per proteggere la nostra terra. Abbastanza forza per non soccombere alle provocazioni", ha detto Zelensky.

TELEFONATA SCHOLZ-BIDEN - “Continua a sussistere il rischio di un'ulteriore aggressione militare da parte della Russia contro l'Ucraina ed è richiesto il massimo livello di vigilanza; non è stato ancora osservato un ritiro significativo delle truppe russe” si legge in una nota del governo tedesco dopo una telefonata tra il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Usa Joe Biden.

Al termine della telefonata “entrambi hanno convenuto che la situazione nella regione deve essere valutata come estremamente grave in vista del massiccio accumulo di truppe russe nella zona di confine con l'Ucraina" riferisce la nota.

Scholz e Biden si sono trovati d'accordo nell'accogliere "con favore le dichiarazioni del presidente russo Putin secondo cui gli sforzi diplomatici dovrebbero essere proseguiti".

"Ora - spiega la nota del governo tedesco - devono essere perseguiti a tutta velocità. È importante avviare un dialogo costruttivo sulle questioni della sicurezza europea per attuare gli accordi di Minsk e portare avanti il formato Normandia con il sostegno di Germania e Francia. La chiave di questo sta a Mosca. La Russia deve compiere passi concreti verso la de-escalation", concordano Scholz e Biden.

"In caso di ulteriore aggressione militare contro l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina, la Russia dovrebbe fare i conti con conseguenze estremamente gravi" è scritto nella nota.

COLLOQUIO DI MAIO-BAERBOCK - La crisi al confine tra Russia e Ucraina, i recenti contatti con Kiev e Mosca, la sicurezza europea. Questi i temi principali al centro del colloquio telefonico odierno del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, con l’omologa tedesca, Annalena Baerbock, nel solco degli sforzi diplomatici intrapresi da Italia e Germania per giungere ad una composizione pacifica e duratura del confronto tra Ucraina e Russia. Ne dà notizia la Farnesina.

Di Maio – che questa sera volerà alla volta di Mosca per un incontro domani con il ministro degli Esteri della Federazione russa Sergey Lavrov – ha innanzitutto riaffermato il pieno sostegno italiano alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, in stretto coordinamento con i partner e alleati Ue e Nato, e ha condiviso alcune valutazioni emerse nel corso del suo incontro ieri a Kiev con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Dal colloquio con la ministra Baerbock è emersa in particolare una piena consonanza sull’importanza di continuare a mantenere un dialogo costruttivo con Mosca, con l’obiettivo di ridurre le tensioni e ricercare soluzioni politiche sostenibili anche attraverso il Formato di Normandia, pur mantenendo la necessaria fermezza su principi e valori fondamentali.

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