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Ucraina, pronti mandati Cpi per crimini guerra. Peskov: "Non la riconosciamo"

Il procuratore della Corte penale internazionale dell'Aia aprirà due casi per il rapimento di massa di bambini e gli attacchi alle infrastrutture

 - Dmitry Peskov (Fotogramma)
- Dmitry Peskov (Fotogramma)
14 marzo 2023 | 10.53
LETTURA: 2 minuti

La Russia non riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi). Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, rispondendo ai giornalisti sulle notizie secondo cui la Cpi a breve dovrebbe emettere i primi mandati di arresto contro cittadini russi in relazione al conflitto in Ucraina.

Il procuratore del Tribunale Penale Internazionale aprirà formalmente due casi per crimini di guerra ed emetterà mandati di arresto per diversi russi ritenuti responsabili del rapimento di massa di bambini ucraini e dell'attacco alle infrastrutture civili ucraine. Secondo media statunitensi e britannici, il pubblico ministero Karim Khan avrebbe chiesto ai giudici delle indagini preliminari di approvare i mandati di arresto sulla base delle prove finora raccolte. In caso di via libera, sarebbe la prima volta che vengono emessi mandati in relazione all'invasione russa dell'Ucraina.

È comunque improbabile che si arrivi a un processo poiché la Corte penale internazionale, dal momento che la Russia, che non ha firmato lo statuto di Roma istitutivo del tribunale, consegni gli imputati. Gli imminenti mandati di arresto arrivano poco più di un anno dopo che Khan ha aperto un'indagine su possibili crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio in Ucraina. Negli ultimi 12 mesi ha effettuato tre viaggi in Ucraina e ha visitato siti di presunti crimini di guerra.

Mosca ha deportato bambini e adolescenti ucraini in Russia per affidarli a famiglie russe, ma lo ha fatto con il pretesto di un soccorso umanitario. Una degli assistenti di Putin, Maria Lvova-Belova, commissario presidenziale per i diritti dei bambini, ha affermato che 350 bambini sono stati adottati da famiglie russe e che più di 1.000 erano in attesa di adozione. A febbraio, il Laboratorio di ricerca umanitaria di Yale ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che almeno 6.000 bambini ucraini sono stati inviati nei campi di "rieducazione" russi lo scorso anno.

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