No del presidente Usa Biden all'invio di F16 come richiesto da Zelensky
In linea di principio, nulla è vietato". Così il presidente francese, Emmanuel Macron, ha risposto alla domanda sulla possibile fornitura di aerei da combattimento all'Ucraina, finora sempre esclusa dagli Alleati occidentali. Ma non deve "indebolire l'esercito francese", ha proseguito Macron, aggiungendo: "Vedremo caso per caso".
NO DI BIDEN AGLI F16 - Il presidente Usa Joe Biden ha detto che non invierà aerei da combattimento americani in Ucraina. "No", ha infatti risposto Biden a un giornalista che gli chiedeva se avrebbe inviato jet F16 a Kiev, come richiesto dal presidente Volodymyr Zelensky per sostenere il suo sforzo bellico contro la Russia.
Ucraina, Biden: "Niente F16 a Kiev"
Biden, ricorda la Cnn, aveva già detto in più occasioni che gli aerei non sono sul tavolo. La scorsa settimana, ad esempio, ha annunciato che avrebbe inviato 31 carri armati M1 Abrams in Ucraina, nonostante gli alti funzionari statunitensi avessero affermato in precedenza che i veicoli pesanti non erano adatti all'esercito del Paese.
Biden ha anche detto di non essere sicuro se visiterà l'Europa il mese prossimo per l'anniversario dell'inizio della guerra. Poi, in risposta a una domanda separata, ha spiegato di aver intenzione di visitare la Polonia, ma di non sapere ancora quando.
CARRI ARMATI - I carri armati, donati dal Regno Unito, saranno operativi in Ucraina probabilmente in primavera. Lo ha assicurato il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, rispondendo alla Camera dei Comuni sui tempi di consegna a Kiev dei 14 Challenger e dei 2 promessi da Londra. "Sarà a maggio o probabilmente verso Pasqua", ha dichiarato, precisando che motivi di sicurezza gli impediscono di rendere noto il calendario dell'addestramento delle forze ucraine sull'uso dei carri armati. Wallace ha sottolineato che nella seconda parte dell'addestramento si insegnerà agli ucraini a combattere in formazione.
I DRONI - Le forze armate ucraine si doteranno quest'anno di droni per una spesa complessiva di circa 500 milioni di euro. Lo annuncia su Facebook il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, secondo quanto riferisce Sky News Uk. "Nel 2023 aumenteremo la dotazione di droni per le forze armate", scrive il ministro, parlando di un investimento 20 miliardi di grivnie e 16 contratti di fornitura già firmati. L'Ucraina ha già ricevuto un significativo quantitativo di droni dalla Turchia (Bayratkar TB2 dotati di missili) e Norvegia (Black Hornet da ricognizione), ma ora intende aumentare la produzione interna. La settimana scorsa Reznikov ha annunciato di voler avviare la produzione di droni d'assalto da parte dell'esercito.
OBICI PER L'UCRAINA - Francia e Australia hanno annunciato la produzione congiunta di obici per l'Ucraina. "Fabbricheremo in comune numerose migliaia di obici da 155 mm", ha dichiarato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu, in una conferenza stampa a Parigi assieme al collega australiano Richard Marles. Quest'ultimo ha parlato di un progetto "da molti milioni di dollari (australiani)".
EUROPA - La decisione di inviare carri armati a Kiev "non è un'escalation", bensì "la risposta alla decisione della Russia" di procedere a una escalation di "massacri e spargimenti di sangue contro obiettivi civili" in Ucraina. Lo dice il portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri Peter Stano, a Bruxelles durante il briefing con la stampa.
L'Ue, aggiunge, dato che la Russia "non cessa la sua aggressione illegale contro l'Ucraina, deve aiutare Kiev a difendersi. L'Ucraina sta difendendo il suo territorio e il suo popolo da un'aggressione, il cui obiettivo ultimo è distruggere il Paese e la nazione", conclude Stano.