"Non vi è alcun divieto di usare queste armi, ma le conseguenze a lungo termine possono essere molto gravi. Se servirà raggiungeremo Kiev e Leopoli"
Possono essere molto gravi le conseguenze nel lungo periodo dell'uso di armi con uranio impoverito e il popolo ucraino dovrebbe valutare bene se le vuole. Lo ha affermato Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, dicendo che "dopo tutto, questa non è un'arma nucleare nel senso stretto del termine, ma è un'arma con un'impronta nucleare. E questo tipo di arma è stata usata in Jugoslavia. Non ci sono stime definitive, non vi è alcun divieto di usare queste armi, ma le conseguenze a lungo termine possono essere molto gravi, perché loro stessi serbi, ex jugoslavi, parlano di un aumento significativo del cancro''. In un'intervista con i principali media russi, tra cui la Ria Novosti, Medvedev ha spiegato che il nucleo di uranio è un componente molto denso, penetra molto bene nell'armatura.
L'esercito russo, spiega poi l'ex presidente, potrà raggiungere Kiev e Leopoli, se necessario. Citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti ha detto che ''non può essere escluso niente''. Insomma, ''per mettere fine a questa infezione'', ha detto, ''se c'è bisogno di arrivare a Kiev, allora bisognerà andare a Kiev, se a Leopoli, allora bisognerà andare a Leopoli per sterminare questa infezione".