Podolyak: è "assolutamente fuori questione, persino offensivo". Autorità russe: "60 proiettili sparati contro la regione di Belgorod"
No compromessi territoriali per entrare nella Nato. Ad affermarlo Mykhailo Podolyak, il più noto consigliere politico del presidente dell'Ucraina Zelensky, in un'intervista al Corriere della Sera. "E' "assolutamente fuori questione, persino offensivo" perché "non farebbe altro che alimentare gli appetiti espansionistici russi" l'ipotesi di chi ritiene che l'ingresso nella Nato potrebbe rendere l'Ucraina più aperta ad un compromesso territoriale. "I territori ucraini non saranno oggetto di contrattazione" e "la nostra adesione al fronte atlantico non sarà merce di scambio con la Russia", ha dichiarato.
Al Cremlino, ha affermato Podolyak, "sono spaventati dalla prospettiva dell'Ucraina nella Nato perché ciò demolirà i miti fondamentali della Russia per come loro la intendono al fine di controllare la popolazione". Riguardo il recente vertice dell'Alleanza in Lituania, il consigliere ritiene che si sia operato "in modo scontato, razionale e pragmatico. Sino a che saremo in guerra otterremo gli aiuti che ci servono per combattere. Dopo la guerra arriveranno le specifiche legali. Nonostante da Vilnius non sia giunto un chiaro invito alla nostra adesione legale all'Alleanza, abbiamo però registrato un sostegno militare garantito a lungo termine".
"Purtroppo, notiamo che in certa misura si è ceduto ancora il passo ai cavilli burocratici e alla mancanza di volontà nell’assumersi responsabilità fondamentali", ha aggiunto Podolyak, precisando che "nel mezzo della guerra l'Ucraina continua a lavorare per soddisfare i requisiti della Nato. Il resto dipende dagli alleati: noi aspettiamo, ma questa attesa è pagata col sangue dei nostri militari e civili". L'ingresso di Kiev nell'Alleanza, ha concluso, "fa parte del processo storico: rappresenterà il punto finale assolutamente giusto di una guerra assolutamente ingiusta. Avverrà subito dopo la fine delle ostilità. E sarà il simbolo della trasformazione del sistema di sicurezza globale".
Le forze armate ucraine hanno sparato circa 60 proiettili contro la regione russa di Belgorod, situata al confine. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass citando il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, secondo cui non risultano vittime o danni.
Il caso del generale russo Ivan Popov, silurato per aver espresso in un audio trapelato dubbi sulla strategia della leadership militare russa in Ucraina, è indicativo di un più ampio rifiuto da parte degli ufficiali delle scelte delle alte sfere russe. A sottolinearlo è il ministero della Difesa britannico su Twitter.
"I commenti di Popov attirano l'attenzione sulla grave disaffezione che molti ufficiali probabilmente nutrono nei confronti della leadership militare. Le lamentele fanno eco con quelle fatte dal capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, prima del suo ammutinamento del giugno 2023 - sostiene Londra - È probabile che le critiche dirette dei subordinati diventino un problema crescente per il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e per il capo di Stato maggiore, generale Gerasimov".
L'Ucraina piange un altro campione sportivo rimasto ucciso al fronte. Si tratta di Denys Boreyko, ex campione mondiale e campione europeo juniores. Boreyko è morto a 34 anni lo scorso 3 luglio, scrive su Twitter il consigliere del ministero ucraino dell'Interno Anton Gerashchenko, citando la federazione di scherma. Dall'inizio dell'invasione russa, Boreyko ha collaborato con la difesa territoriale di Dnipro, poi si era arruolato volontario nel marzo 2022.
Una persona è morta in un incidente in una fabbrica di combustibile nucleare nella regione russa degli Urali, a circa 1.600 chilometri a est di Mosca. "L'incidente è stato rapidamente localizzato e non rappresenta alcun rischio per la popolazione", ha reso noto l'autorità nucleare russa Rosatom sul suo canale Telegram, precisando che non c'è stato alcun rilascio di radioattività.
Rosatom ha spiegato che l'incidente, avvenuto a Novouralsk, 50 chilometri a nord-ovest di Ekaterinburg, ha interessato un cilindro contenente circa un metro cubo di uranio impoverito e che un lavoratore è morto a causa della depressurizzazione del contenitore. Gli altri dipendenti sono stati mandati a casa dopo visita medica e le loro condizioni di salute, secondo una nota ufficiale, non destano preoccupazione.