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Ucraina, Pentagono: "Bombe a grappolo a Kiev". Russia: "Risposta proporzionata"

Kiev ha assicurato che "non c'è intenzione di utilizzare munizioni vicino a popolazione". Cremlino: "Politiche Usa prolungano conflitto"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
14 luglio 2023 | 07.53
LETTURA: 4 minuti

Le bombe a grappolo, destinate all'Ucraina, sono già arrivate nel Paese. La conferma è arrivata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. A dichiararlo il tenente generale Douglas Sims, direttore delle operazioni congiunte dello Stato Maggiore Usa, parlando con i giornalisti, come riporta Ukrinform. "Le munizioni a grappolo sono state effettivamente consegnate all'Ucraina in questo momento", ha detto.

La scorsa settimana il presidente Biden aveva detto di aver preso la "difficile decisione" di approvare il controverso trasferimento. Ieri la notizia dell'arrivo da parte di un generale ucraino: "Le abbiamo appena avute, non le abbiamo ancora usate, ma possono cambiare radicalmente" la situazione sul campo, ha dichiarato il generale Oleksandr Tarnavskyi, comandante dell'operazione forze congiunte Tavria.

Le bombe a grappolo sono munizioni molto controverse, vietate da più di 100 nazioni a causa del rischio di lunga durata che comportano per i civili. Le esplosioni di questi ordigni disperdono indiscriminatamente centinaia di proiettili su un'area più vasta, alcuni dei quali potrebbero non esplodere all'impatto.

Biden ha difeso la sua decisione di inviare le armi a Kiev per il timore che le truppe ucraine siano a corto di munizioni mentre tentano una controffensiva su larga scala contro le forze russe per riconquistare il territorio. I funzionari statunitensi e ucraini hanno sostenuto che le munizioni a grappolo potrebbero aiutare a superare le difese russe e costituire una "svolta" nella guerra.

Ma i legislatori di Washington e i gruppi per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per il trasferimento, sostenendo che le bombe minacceranno la sicurezza dei civili. I funzionari statunitensi, nel frattempo, hanno dichiarato di aver ricevuto garanzie da parte dei funzionari ucraini che non utilizzeranno le munizioni in aree con presenza di civili. Secondo Sims, l'Ucraina non ha "alcun interesse ad utilizzare le munizioni a grappolo in prossimità della popolazione civile, a differenza dei russi". "I russi -ha aggiunto il generale- hanno impiegato queste armi contro i civili, è una differenza sostanziale rispetto a quello che intendono fare gli ucraini". Kiev "vuole usare le munizioni a grappolo in un ambiente tattico, contro i russi e non contro i civili".

Russia

La Russia darà una risposta proporzionata al potenziale uso di munizioni a grappolo da parte delle forze armate ucraine. A dichiararlo è stata la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. "La Russia è consapevole dei pericoli che le munizioni a grappolo rappresentano per la popolazione civile. Ecco perché non le ha mai utilizzate durante l'operazione militare speciale. Tuttavia, se le forze armate ucraine decideranno di utilizzare munizioni di questo tipo, sarà costretta a dare una risposta proporzionata", ha dichiarato rispondendo a 'International Life'. Lo riporta la Tass.

Le politiche di Washington stanno "contribuendo" a "prolungare il conflitto in Ucraina", ha dichiarato inoltre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dicendo di condividere l'opinione del primo ministro ungherese, Viktor Orban, secondo cui gli Stati Uniti, se volessero, potrebbero mettere fine immediatamente alla guerra.

Nel corso di un punto stampa, Peskov ha osservato che "non si può che essere d'accordo con questo". Secondo Peskov, "per molti aspetti è così" poiché sono gli Stati Uniti che forniscono a Kiev "sempre più nuovi tipi di armi all'Ucraina e munizioni" e sono sempre "gli Stati Uniti che spingono costantemente l'Ucraina a combattere fino all'ultimo ucraino".

Pentagono: "Wagner non partecipa più in maniera significativa a operazioni sul terreno"

Il gruppo Wagner non partecipa più in maniera significativa alle operazioni militari in Ucraina. A dichiararlo è stato il portavoce del Pentagono, Patrick Ryder. "In questa fase, non vediamo forze Wagner intervenire significativamente a sostegno delle operazioni di combattimento in Ucraina", ha affermato.

Pentagono verso attivazione 3mila riservisti da dispiegare in Europa

Il Pentagono potrebbe attivare fino a tremila riservisti da dispiegare in Europa. Il presidente Biden ha firmato ieri un ordine in questo senso, precisando che tale passo è "necessario per rafforzare le forze attive per l'attuazione dell'operazione Atlantic Resolve", una missione lanciata dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. La missione ha come obiettivo quello di rafforzare gli alleati della Nato dispiegando unità pronte al combattimento su rotazione nelle basi del fianco orientale della Nato. La decisione di Biden non cambia le dimensioni delle forze Usa in Europa. Non si tratta di ulteriori forze. Piuttosto della disponibilità ad assumere, da parte dei riservisti, i compiti affidati in precedenza a soldati di unità attive.

Kiev: almeno 23 droni abbattuti la notte scorsa

Sono almeno 23 i droni abbattuti la notte scorsa dalle difese ucraine. A darne notizia sono state le forze aeree di Kiev. Dei 17 droni Shahed di fabbricazione iraniana inviati dalle forze russe, ne sono stati abbattuti 16, si legge su Telegram. Le difese aeree hanno anche colpito un drone da ricognizione e sei droni "tattico-operativi".

Difesa Mosca abbatte tre droni su Voronezh

Le difese aeree russe hanno abbattuto tre droni il cui obiettivo era la città di Voronezh, vicino alla frontiera con l'Ucraina. A riferirne è stato il governatore della regione sudoccidentale russa Alexander Gusev sul suo account Telegram, precisando che non ci sono state vittime. "Ieri, le difese aeree hanno rilevato e distrutto tre droni a pochi chilometri da Voronezh. Non sono state segnalate vittime o danni".

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