Erano le 4.20 di notte (ora di Kiev) quando Putin annunciò l'avvio dell'"operazione militare speciale"
E' passato un anno da quel 24 febbraio quando, alle 4.20 di notte (ora di Kiev), il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l'avvio di quella che ha definito ''l'operazione militare speciale'' per ''denazificare e mettere in sicurezza'' l'Ucraina. Alle 5.27, sempre ora di Kiev (un'ora avanti rispetto all'Italia), sono state avvertite le prime esplosioni a Kiev, oltre ad altre zone dell'Ucraina. Alle 6.58 ora locale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky conferma che il Paese è stato colpito da una serie di attacchi. Alle 13.56 la Nato attiva i suoi piani di difesa, che prevedono la mobilitazione di oltre 100 jet da combattimento che sono in standby e 120 navi alleate in mare, dall'Artico al Mar Mediterraneo.
''Il nostro più grande timore è diventato realtà e i nostri avvertimenti si sono tragicamente avverati. Il presidente russo Putin ha scatenato la guerra senza alcuna provocazione e senza alcuna scusa credibile'', ha detto l'allora primo ministro britannico Boris Johnson rivolgendosi alla nazione a mezzogiorno ora di Londra (le 14 in Ucraina).
Alle 20.50 ora ucraina la città portuale di Mariupol viene colpita da attacchi pesanti. Alle 23.40 ora di Mosca circa duemila persone vengono arrestate in Russia per essere scese in piazza a protestare contro la guerra. Nella notte Zelensky fa appello alla mobilitazione generale e impone la legge marziale denunciando che, nel primo giorno dell'assalto russo, 137 ucraini sono stati uccisi.