Peskov: "C'è ancora da discutere sul tema del rinnovo ufficialmente". Kuleba: "Da Kiev nessuna garanzia a Russia per convincerla a rientrare nell'intesa"
Il ritorno della Russia nell'accordo sull'esportazione di grano raggiunto lo scorso 22 luglio a Istanbul non equivale a una proroga dell'accordo stesso. Lo ha chiarito il portavoce del Cremlino Dmytri Peskov in conferenza stampa, spiegando che dopo la sua scadenza andrà valutata l'efficacia dell'accordo per valutarne l'estensione. La Russia lamenta che non è stata rispettata la parte dell'accordo che prevede l'esportazione di grano e di fertilizzanti russi.
"Dobbiamo ancora discutere ufficialmente della proroga, il termine non è ancora scaduto, funziona ancora. Entro il 19, prima di prendere una decisione sulla prosecuzione, ovviamente sarà necessario valutare l'efficacia dell'accordo", ha affermato Peskov.
Dal canto suo il ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov ha ribadito che l'accordo ''va applicato anche al grano e ai fertilizzanti russi, ma non ci sono segnali in questa direzione''. Da parte delle Nazioni Unite andrebbero prese misure serie per sbloccare ''al più presto'' l'export di prodotti alimentari e fertilizzanti russi., ha affermato nel corso di una visita ad Amman, in Giordania. "Come sapete, è ripresa l'attuazione della parte ucraina dell'accordo, ma non si vede ancora alcun risultato per quanto riguarda la seconda parte del pacchetto, proposta a suo tempo dal segretario generale dell'Onu Guterres e che comporta la rimozione di ogni ostacolo all'esportazione di fertilizzanti e cereali russi", ha affermato il ministro degli Esteri russo citato dalla Ria Novosti. ''Abbiamo ancora una vota chiesto al Segretario generale delle Nazioni Unite di rispettare gli impegni che si è preso di sua iniziativa'', ha aggiunto Lavrov in conferenza stampa.
UCRAINA - Secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba la decisione di Mosca di rientrare nell'accordo è dipeso da ''un grande lavoro diplomatico dietro le quinte del Segretario generale delle Nazioni Unite e del presidente della Turchia''. L'Ucraina ''non ha dato alcuna garanzia alla Russia'' per farla tornare nell'accordo sull'esportazione del grano raggiunto lo scorso 22 luglio a Istanbul, ha chiarito intervistato dalla radio spagnola Cadena Ser. E questo perché l'Ucraina, ha proseguito Kuleba, ''non ha mai usato per scopi militari i corridoi umanitari'' individuati per il transito di navi cariche di prodotti alimentari. Parlare di ''garanzie è per la Russia il solo modo per salvare la faccia'', ha aggiunto Kuleba.
Sono intanto sette le navi cariche di prodotti agricoli che sono salpate questa mattina dai porti dell'Ucraina nell'ambito dell'accordo sul grano firmato lo scorso 22 luglio a Istanbul. Lo ha reso noto il ministero delle Infrastrutture ucraino il giorno dopo che la Russia ha annunciato il suo ritorno nell'accordo dopo una sospensione di quattro giorni. Le navi sono state caricate con 290mila tonnellate di prodotti alimentari e sono dirette verso paesi europei e asiatici, ha aggiunto il ministero ucraino senza fornire ulteriori dettagli.
UE - Da parte sua l'Unione europea ha espresso gratitudine per il ruolo svolto dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, che sono riuscite a riportare la Russia all'interno dell'accordo. Lo ha scritto su Twitter l'Alto responsabile della politica estera dell'Unione europea Josep Borrell affermando che ''il cibo non dovrebbe mai essere usato come un'arma di guerra''. Borrell ha quindi sottolineato che ''l'esportazione di grano è fondamentale per affrontare la crisi alimentare globale esacerbata dalla Russia. Invito tutte le parti a rinnovare l'iniziativa''.