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Russia-Germania, scontro diplomatico: raffica di espulsioni

Almeno 20 diplomatici tedeschi espulsi da Mosca

(Afp)
(Afp)
22 aprile 2023 | 09.57
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La Russia ha detto che espellerà venti diplomatici tedeschi come rappresaglia per l'espulsione dei propri rappresentanti a Berlino. L'annuncio della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, in una intervista alla televisione del ministero della Difesa Zvezda. La Bild parla di 34 diplomatici espulsi, su uno staff complessivo di 90. Mosca denuncia "passi ostili di Berlino", vale a dire l'espulsione "in massa" di diplomatici. Il ministero degli Esteri tedesco ha confermato che nelle ultime settimane ci sono stati colloqui con la Russia dedicati dallo staff delle reciproche missioni diplomatici "con l'obiettivo di ridurre la presenza di intelligence russa in Germania. La partenza di personale dell'ambasciata russa oggi è legato a questo".

Un totale di 40 persone sono state espulse da entrambe le parti nell'aprile 2022, mentre la Germania ha continuato a sostenere l'Ucraina, anche con la fornitura di carri armati.

LA CRONACA - Oggi forti esplosioni sono state udite in Crimea. Lo riferisce Radio Liberty Crimea. La notizia viene confermata sul canale Telegram "Mash on the Wave", che scrive che "il sistema di difesa aerea russo ha abbattuto 'un oggetto' sopra il Mar d'Azov". "Le forze di difesa aerea hanno lavorato nei cieli sopra la Crimea - ha scritto su Telegram capo della repubblica Sergei Aksenov - Non ci sono stati feriti o vittime. Chiedo a tutti di mantenere la calma e di fidarsi solo di fonti di informazioni attendibili".

Allarme per Zaporizhzhia - I bombardamenti nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia sono quotidiani. Li sentono chiaramente, ogni giorno da una settimana, i tecnici dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA) che lavorano nell'impianto nucleare ucraino. Lo ha affermato l'agenzia attraverso un aggiornamento, aggiungendo che durante uno degli attacchi è stato detto agli esperti di cercare rifugio sul posto a causa dei "potenziali pericoli causati dalla continua attività militare nella regione".

“Ho visto chiare indicazioni di preparativi militari nell'area quando ho visitato la centrale nucleare di Zaporizhzhia poco più di tre settimane fa. Da allora, i nostri esperti del sito hanno spesso riferito di aver sentito detonazioni, a volte suggerendo un intenso bombardamento non lontano dal sito", ha detto il direttore generale dell'AIEA Rafael Mariano Grossi. Il 29 marzo Grossi ha effettuato la sua seconda visita alla centrale nucleare per valutare in prima persona la sicurezza e la protezione, parlare con gli ingegneri dell'impianto e garantire la rotazione degli esperti dell'AIEA nell'impianto. Il direttore generale ha anche affermato che sta continuando i suoi sforzi e negoziati sia con la Russia che con l'Ucraina per proteggere la centrale.

L'impianto, il più grande d'Europa, è stato più volte completamente disconnesso dalla rete elettrica ucraina a causa dei regolari attacchi russi alle infrastrutture energetiche del Paese. La centrale è inoltre attualmente in funzione con solo un quarto del suo personale regolare, causando preoccupazioni per la manutenzione.

Nelle ultime 24 ore le forze delle forze armate di Kiev sono riuscite a respingere 53 attacchi dell'esercito russo nelle direzioni Bakhmut, Avdiiv, Marin e Shakhtar. La città di Bakhmut resta l'epicentro delle ostilità. Lo rende noto lo stato maggiore di Kiev nel suo resoconto mattutino sulla guerra, precisando che l'esercito russo ha lanciato sia attacchi missilistici, che aerei e sia con lanciarazzi multipli. "Nell'ultimo giorno - aggiunge lo stato maggiore - l'Aeronautica Militare delle Forze di Difesa ha effettuato 5 attacchi sulle aree di concentrazione degli occupanti, e unità di forze missilistiche e artiglieria hanno colpito due aree di concentrazione di forza lavoro, un complesso missilistico antiaereo e altri due importanti obiettivi militari del nemico".

Secondo quanto dichiara l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo ultimo aggiornamento sul conflitto in Ucraina, le forze russe hanno utilizzato un nuovo lotto di droni 'kamikaze' Shahed di fabbricazione iraniana per colpire l'Ucraina per il terzo giorno consecutivo, prendendo di mira Kiev, per la prima volta in 25 giorni. Il think tank con sede a Washington ha citato la portavoce del comando meridionale ucraino Natalia Humeniuk, che ha affermato che le forze russe hanno aspettato fino all'arrivo di una nuova consegna di droni Shahed per usarli per nuovi attacchi contro l'Ucraina.

Dei 26 droni che la Russia ha lanciato contro l'Ucraina il 19-20 aprile - scrive l'Isw - le forze ucraine ne hanno abbattuti 21, e dei 12 droni lanciati dalla Russia il 20-21 aprile, l'Ucraina ne ha abbattuti otto. Mosca ha preso di mira le regioni di Kiev, Odessa, Poltava, Vinnytsia, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kharkiv e Chernihiv.

Gli attacchi hanno causato danni alle infrastrutture civili nelle oblast di Vinnytsia e Poltava. L'amministrazione militare della città di Kiev non ha riportato alcun danno dagli attacchi dei droni.

La Russia ha perso nell’ultimo giorno 680 uomini, facendo salire a 185.730 le perdite fra le sue fila dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente.

Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di 185.730 uomini, 3.672 carri armati, 7.130 mezzi corazzati, 2.832 sistemi d'artiglieria, 539 lanciarazzi multipli, 289 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 308 aerei, 293 elicotteri, 5.718 autoveicoli, 18 unità navali e 2.398 droni

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