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Trump 'vota' Biden: "Sarà il candidato democratico a novembre"

"Nel dibattito tv nessuno avrebbe fatto meglio contro di me"

Donald Trump
Donald Trump
28 giugno 2024 | 19.39
LETTURA: 2 minuti

Donald Trump è convinto che Joe Biden "sarà il candidato" dei democratici alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti a novembre 2024 nonostante la performance preoccupante nel primo confronto tv tra i candidati. La prova di Biden, incerto e poco convincente, ha aperto tra i dem un dibattito sul possibile ritiro dalla corsa per la Casa Bianca del presidente 81enne. Intervistato da Fox News all'indomani del dibattito, Trump ha anche detto che "è stato un grande onore essere sul palco a rappresentare il popolo del nostro Paese".

"Penso che lui sarà il candidato" ha detto Trump ai microfoni dell'emittente vicina ai conservatori Usa, aggiungendo di "non credere" che i democratici lo sostituiranno con un altro candidato. "Non avrebbero potuto fare meglio, nessuno avrebbe potuto fare meglio", ha detto, spiegando che come ha "battuto" Biden nel dibattito avrebbe battuto ogni altro candidato.

I repubblicani invocano il 25esimo emendamento: cosa prevede

Nel campo repubblicano, dalla linea di Trump si discosta Mike Johnson. Lo Speaker della Camera afferma che il gabinetto di Joe Biden dovrebbe discutere se invocare il 25esimo emendamento, che prevede la possibilità di rimuovere il presidente quando non sia più in grado di esercitare i suoi poteri, dopo la disastrosa performance al dibattito della notte scorsa. "Io chiederei ai membri del gabinetto di guardare i nei propri cuori, e noi speriamo che facciano il loro dovere nel miglior interesse degli americani, questi sono momenti cruciali", ha dichiarato il leader repubblicano affermando che "ci sono molte persone che stanno chiedendo" di invocare il 25esimo emendamento.

Invocato da più parti contro Trump dopo l'assalto al Congresso, il 25esimo emendamento prevede che, per il passaggio dei poteri al vice presidente nel caso che il presidente sia "incapacitato", il vice presidente stesso e la maggioranza dei ministri concordino che il presidente "non è in grado di svolgere i compiti ed amministrare i poteri del suo ufficio" e comunichino questa convinzione, per scritto, al Congresso. In caso di opposizione del presidente alla misura, dovrebbe essere il Congresso, con un voto a maggioranza qualificata in entrambe le Camera, a confermare il passaggio dei poteri.

"Se io fossi un membro del gabinetto avrei discussioni su questo con i miei colleghi - ha aggiunto lo Speaker - vediamo che azioni adotteranno, è una situazione grave". Le dichiarazioni di Johnson arrivano dopo che il deputato repubblicano Chip Roy ha detto che presenterà una risoluzione alla Camera affinché la vice presidente Kamala Harris "immediatamente usi il suo potere sulla base della sezione 4 del 25esimo emendamento per riunire i principali membri del gabinetto per dichiarare il presidente non in grado di svolgere le sue funzioni".

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