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Trump e l'elogio all’esercito nazista: "Vorrei avere i generali che aveva Hitler"

Le dichiarazioni dell'ex presidente Usa riportate dal generale dei Marine in pensione John Kelly in una serie di interviste

Donald Trump  - AFP
Donald Trump - AFP
23 ottobre 2024 | 09.44
LETTURA: 3 minuti

A meno di due settimane dal voto per le elezioni Presidenziali Usa, si infiamma il dibattito elettorale dopo le rivelazioni secondo le quali Donald Trump ha elogiato i generali di Adolf Hitler per la loro lealtà al dittatore tedesco durante la Seconda guerra mondiale.

Ad affermarlo, in una serie di interviste pubblicate ieri, è stato il generale dei Marine in pensione John Kelly, che è stato capo dello staff della Casa Bianca di Trump dal 2017 al 2019. Secondo Kelly l'ex presidente rientra "nella definizione generale di fascista", ammira i dittatori e quando era presidente si lamentava di non aver generali fedeli come quelli di Hitler. "Certamente l'ex presidente è di estrema destra, è certamente un autoritario, ammira le persone che sono dittatori, lo ha detto lui stesso, così certamente rientra nella definizione di fascista", ha detto Kelly in un'intervista al New York Times.

Nell'intervista al Times, Kelly ha confermato che Trump ha parlato in termini positivi di Hitler "più di una volta, ha detto che Hitler aveva fatto cose positive". Ed in un'altra intervista, a The Atlantic, il militare è stato ancora più preciso, raccontando di un suo scambio di battute con Trump ai tempi della Casa Bianca. "Perché non potete essere come i generali tedeschi?", gli chiese il tycoon, con Kelly che rispose "intende di generali di Bismarck?", ben sapendo che "lui non sapeva chi fosse o della guerra franco-prussiana".

"Intende i generali del Kaiser? - incalzò ancora Kelly - sicuramente non quelli di Hitler". "Si, si, i generali di Hitler", risponde Trump, con il suo allora capo dello staff che gli dovette spiegare che Erwin Rommel si suicidò dopo aver partecipato ad un complotto contro Hitler. Nell'intervista, Kelly spiega che Trump non sembrava sapesse neanche chi fosse Rommel.

La lezione di storia di Kelly non dissuase Trump che, secondo quanto rivelato nell'articolo di The Atlantic, in conversazioni private, continuò ad insistere di "avere bisogno del tipo di generali che aveva Hitler, persone totalmente fedeli a lui, che seguivano gli ordini".

La campagna di Trump ha smentito la ricostruzione. "E' assolutamente falso. Il presidente Trump non ha mai detto questo e ha trascorso la sua vita onorando i nostri eroi militari", ha detto il consigliere della campagna Alex Pfeiffer. Ma la presunta fissazione di Trump con Hitler è supportata anche in diversi libri, tra cui uno di Jim Sciutto della Cnn.

I democratici hanno subito colto al volo i commenti per attaccare Trump. Il candidato democratico alla vicepresidenza Tim Walz, durante un comizio nel Wisconsin, ha sfruttato le nuove insinuazioni sull'estremismo di Trump affermando che i commenti segnalati sui generali di Hitler "mi fanno star male". "Trump sta precipitando nella follia. Non essere la rana nell'acqua bollente e pensare che questo vada bene", ha detto il governatore del Minnesota, che ha prestato servizio nella Guardia nazionale dell'esercito

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