Si tratta di due fratelli recuperati sotto le macerie a Kahramanmaras e di un 18enne salvato a Adiyaman
E' salito a 41.132 il bilancio dei morti accertati del terremoto che ha colpito la regione al confine tra Turchia e Siria il 6 febbraio scorso. 35.418 il numero delle persone che hanno perso la vita solo in Turchia, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aggiungendo che sono ''13.208 i feriti ancora ricoverati in ospedale''. Le vittime in Siria sono 5.714, considerando sia le zone sotto controllo del governo sia quelle in mano ai ribelli. Su Twitter, il ministro della Sanità nazionale turco Fahrettin Koca ha reso noto che sono oltre 19.300 i feriti in cura negli ospedali di tutto il paese, di cui 3.636 sono attualmente in cura in unità di terapia intensiva. Più di 158.000 le persone sono state evacuate.
I soccorritori continuano a scavare tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Oggi due fratelli sono stati recuperati vivi a Kahramanmaras, 198 ore dopo la devastante scossa, mentre un 18enne è stato trovato in vita nella provincia sudorientale di Adiyaman.
"Il numero di persone estratte vive dalle macerie dalle squadre di ricerca e soccorso ammonta a più di 8mila", ha annunciato il presidente turco in un videomessaggio inviato questa mattina al World Government Summit in corso a Dubai. Erdogan, riporta l'agenzia di stampa Anadolu, ha anche ricordato che molte delle oltre 81mila persone rimaste ferite nel terremoto sono già state dimesse dagli ospedali.
"Vorrei ringraziare ancora una volta tutti i Paesi amici e fraterni che hanno raccolto aiuti per la nostra nazione giorno e notte, che hanno sostenuto i nostri sforzi di ricerca e soccorso con le loro squadre e che non ci hanno dimenticato nelle loro preghiere - ha aggiunto - La Turchia, che sta affrontando una delle più grandi catastrofi naturali non solo della sua storia ma anche della storia dell'umanità, non dimenticherà mai l'amicizia che avete mostrato in quel giorno buio".