cerca CERCA
Domenica 24 Novembre 2024
Aggiornato: 22:50
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Usa: ex moglie Mateen, era mentalmente instabile

Nella foto Omar Mateen (Da suo profilo su My Space)
Nella foto Omar Mateen (Da suo profilo su My Space)
13 giugno 2016 | 07.55
LETTURA: 2 minuti

Un uomo violento e mentalmente instabile, ma non un estremista religioso. Così l'ex moglie del killer della strage in un locale gay di Orlando descrive Omar Mateen. La donna, Sitora Yusufi, ha spiegato ai giornalisti che la convivenza con l'ex marito è durata appena quattro mesi e che la sua famiglia l'ha dovuta letteralmente liberare dalle sue mani.

I due si erano conosciuti tramite un sito di incontri online e si erano sposati nel 2009. "All'inizio era una persona normale che amava scherzare e divertirsi", ha raccontato la Yusufi ai giornalisti che si erano riuniti davanti alla sua casa a Boulder, in Colorado. Ma poco dopo le nozze, Mateen è diventato molto violento. Secondo la donna soffriva di una sindrome bipolare e "una storia con gli steroidi" poteva aver scatenato le sue furie. L'uomo l'ha tenuta praticamente "in ostaggio" e isolata dal resto del mondo fino a quando la sua famiglia è arrivata in Florida e l'ha "letteralmente liberata.. dalle sue braccia".

La Yusufi è tornata in New Jersey dove abitava, lasciando tutte le sue cose in casa del marito pur di fuggire. Da allora la donna non ha avuto più alcun contatto con Mateen. Il loro divorzio si è concluso nel 2011.

Svegliata ieri mattina dai familiari che le hanno telefonato per avvertirla della stragedi Orlando, Yusufi ha espresso il suo dolore per le 50 vittime. A quanto ha raccontato, l'ex marito "praticava la religione, aveva la sua fede", ma non mostrava segni di radicalismo islamico. La donna, che si descrive come aperta a tutte le religioni ma non aderente a una particolare fede, ha insistito sul fatto che a suo parere il massacro non è stato causato da fanatismo religioso o politico quanto da una malattia mentale. "Era mentalmente instabile, malato", ha sottolineato.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza