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Russia, morte figlia Dugin: Ucraina nega coinvolgimento

Podolyak: "Kiev non c'entra, Russia comincia a disintegrarsi dall'interno". 007 Ucraina: "Morte Dugina non è nostro interesse". Zakharova attacca: "Terrorismo di Stato se pista ucraina confermata"

Afp
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21 agosto 2022 | 12.33
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"L'Ucraina non ha niente a che vedere" con l'attentato in cui è rimasta uccisa la figlia dell'ideologo di Putin, Alexander Dugin, che sarebbe stato secondo alcune fonti l'obiettivo dell'attacco. Lo afferma il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, difendendosi dalle accuse che vi sia la mano di Kiev dietro all'esplosione in cui è morta la notte scorsa la 29enne Darya Dugina ed affermando che "non siamo uno stato terrorista".

L'attentato mostra che la Russia comincia "a disintegrarsi dall'interno", ha detto ancora, affermando che invece "il meccanismo di rappresaglia" si è avviato "all'interno del Paese aggressore". "Sono gli estremisti, ai quali partecipava lo stesso Dugin, ad essere coinvolti in questa mostruosità", ha poi aggiunto, secondo quanto riporta l'emittente ucraina Canal 24.

"Non rilasciamo neppure un commento perché non è una questione di interesse per i servizi speciali ucraini". Così Andrii Yusov, portavoce del direttorato capo dell'intelligence militare ucraina, ha risposto al Washington Post che chiedeva un commento sulla morte della figlia di Dugin. Yusov ha poi aggiunto che Darya Dugina non era qualcuno su cui l'intelligence ucraina "farebbe commenti ufficiali", ma poi ha aggiunto: "Quello che posso dire è che il processo di distruzione interna del mondo russo è iniziato". Ed ha predetto che "il mondo russo si mangerà e si divorerà dal suo interno".

La commissione inquirente della Russia oggi ha annunciato l'apertura di un'inchiesta penale per "l'assassinio della giovane in modo pericoloso per il pubblico" ed ha reso noto che sta indagando su tutte le possibili piste. A puntare il dito contro Kiev era stato il leader dell'autoproclamata repubblica filorussa di Denis Pushilin, imputando l'azione ai "terroristi del regime ucraino che nel tentativo di eliminare Alexander Dugin hanno fatto esplodere sua figlia".

Intanto, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova afferma che, se gli inquirenti moscoviti confermeranno "la pista ucraina" per l'attentato, si dovrà parlare del "terrorismo di Stato di Kiev".

"Le forze dell'ordine russe stanno indagando sulla morte di Darya Dugina - ha scritto oggi la diplomatica su Telegram - Se la traccia ucraina è confermata, e tale versione è stata espressa dal capo della repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, e deve essere verificata dalle autorità competenti, allora dobbiamo parlare sulla politica di terrorismo di stato attuata dal regime di Kiev".

"Stiamo aspettando i risultati delle indagini", ha comunque concluso Zakharova.

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