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Onu, Guterres: "Crimini di Hamas ma Israele non va assolto"

Il segretario generale: "A Gaza sta finendo il cibo, cessate il fuoco immediato"

Antonio Guterres
Antonio Guterres
08 dicembre 2023 | 17.42
LETTURA: 3 minuti

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto un ''cessate il fuoco immediato'' per la guerra tra Israele e Hamas, aggiungendo che ''gli occhi del mondo e gli occhi della storia guardano". "E' tempo di agire'', ha detto intervenendo al Consiglio di sicurezza dell'Onu riunito per votare una risoluzione sul cessate il fuoco. ''La brutalità dimostrata da Hamas non deve essere utilizzata come una giustificazione per la punizione collettiva del popolo palestinese. Il lancio indiscriminato di razzi da parte di Hamas contro Israele e l'uso di civili come scudi umani non assolvono Israele dalle sue stesse violazioni'', ha aggiunto Guterres, sottolineando il fatto che Israele deve ''rispondere nei limiti di quanto prevede il diritto internazionale''.

"La gente di Gaza sta guardando nell'abisso. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per porre fine a questa dura realtà'', ha proseguito Guterres. Rivolgendosi al Consiglio di sicurezza dell'Onu ha poi chiesto di ''non risparmiare alcuno sforzo per ottenere un cessate il fuoco umanitario immediato per la protezione dei civili e per la consegna urgente di aiuti salvavita''.

''A Gaza stanno finendo le scorte di cibo'' e ''ai palestinesi viene chiesto di muoversi come palline da flipper, rimbalzando verso aree sempre più ristrette del sud senza alcune base per la sopravvivenza'', ha affermato, sottolineando che ''a Gaza nessun posto è sicuro''. Inoltre, ha aggiunto, per la popolazione di Gaza ''servirebbero 40 camion al giorno con scorte alimentari al giorno, molti di più rispetto a quanti oggi'' ne entrino nell'enclave palestinese.

C'è un ''serio rischio che si aggravino le minacce al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale'' come conseguenza della guerra tra Israele e Hamas. ''Abbiamo già assistito a ripercussioni in Cisgiordania, in Libano, Siria, Iraq e Yemen. Esiste chiaramente, a mio avviso, il serio rischio che si aggravino le minacce esistenti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale''.

''Il rischio di collasso del sistema umanitario è fondamentalmente legato alla totale mancanza di sicurezza per il nostro personale a Gaza'' oltre che ''alla natura e all'intensità delle operazioni militari che stanno limitando gravemente l'accesso persone che hanno un disperato bisogno'' di assistenza.

''La minaccia alla sicurezza e all'incolumità del personale delle Nazioni Unite a Gaza non ha precedenti - ha sottolineato Guterres - Più di 130 miei colleghi sono già stati uccisi, molti insieme alle loro famiglie. Questa è la più grande perdita di vite umane nella storia della nostra organizzazione''. Allo stesso tempo, il segretario generale ha voluto ribadire che ''l'Onu è totalmente impegnata ad aiutare il popolo di Gaza, non mi stancherò mai di ripeterlo''.

Guterres ha quindi voluto rendere ''omaggio agli eroici operatori umanitari che continuano a impegnarsi nel loro lavoro nonostante gli enormi pericoli per la loro salute e la loro vita. Ma la situazione sta semplicemente diventando insostenibile''.

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