La cena dei capi di Stato e di governo convocata per discutere delle cariche apicali si chiude senza un'intesa. Ma il premier Croazia spiega: "Nessuno ha obiettato a nome von der Leyen". Orban: "Accordo Ppe-Pse-Renew per spartirsi vertici". Scholz: "No sostegno destra per presidente Commissione"
La cena dei capi di Stato e di governo dell'Ue convocata per discutere delle cariche apicali per la legislatura 2024-29 si chiude senza un accordo. Ma "nessuno ha obiettato" al nome di Ursula von der Leyen come prossima presidente della Commissione Europea. Lo riferisce, al termine della riunione a Bruxelles, il premier croato Andrej Plenkovic.
"Il Ppe -continua - ha ottenuto una vittoria convincente, con i Socialisti a 135-136 seggi, con un vantaggio consistente rispetto a Liberali e Conservatori. Rispetto al 2019", valutando le cariche apicali "dobbiamo essere consapevoli della forza del Ppe e guardare alle altre cariche, perché oltre ai vertici Ue abbiamo nominato la presidente della Bei, nomineremo la settimana prossima il segretario generale del Consiglio d'Europa e del segretario generale della Nato. Tutti questi incarichi devono essere considerati". Comunque, "rispetto al 2019, oggi eravamo al 'latte e miele'", conclude.
Poco prima, scendendo nella sala stampa per un annuncio informale davanti a decine e decine di giornalisti assiepati, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha annunciato che "abbiamo ascoltato la presidente del Parlamento Europeo e anche Ursula von der Leyen, che ha condiviso con noi alcune idee sul futuro dell'Ue. Poi abbiamo avuto la cena: è stata una buona occasione per scambiarsi opinioni e preparare il Consiglio Europeo della prossima settimana a Bruxelles. La conversazione va nella giusta direzione, credo, ma non c'è alcun accordo stanotte, in questa fase". Secondo Michel, devono essere prese "due decisioni", una sulle cariche apicali e l'altra sull'agenda strategica dell'Ue.
"Penso che sia un nostro dovere collettivo - aggiunge - prendere una decisione entro giugno. I 27 leader devono lavorare duramente per assicurare un accordo" sui vertici e sull'agenda strategica. Per Michel "era chiaro sin dall'inizio che lo scopo oggi non era prendere una decisione" sulle cariche, che "è prevista per la prossima settimana", mentre la cena di oggi serviva affinché ognuno potesse "ascoltare tutti gli altri", assicurando "trasparenza" al processo decisionale. Se ci sarà una maggioranza a favore del trio Ursula von der Leyen-Antonio Costa- Kaja Kallas "si chiarirà la prossima settimana. La conversazione di oggi è stata un passaggio utile per preparare il prossimo Consiglio Europeo, ma la decisione" verrà presa in quella sede, conclude.
"Quando non si prendono decisioni nell'Ue, le cose possono sempre andare in direzioni diverse. Ma non penso che avremo un remake del 2019, quando ci fu una grande tombola, con tutto sospeso per tre giorni. Non sembra essere così ora, è tutto molto più chiaro", dichiara il premier olandese Mark Rutte, al termine della cena tra i leader Ue. "Non siamo ancora al punto - continua - di prendere decisioni sulle cariche apicali. Ne abbiamo discusso, continueremo le consultazioni. Bisogna procedere passo per passo adesso". Su Ursula von der Leyen, tra i Liberali "abbiamo una visione chiara su questo, ma non la condivido ora".
"Oggi a Bruxelles la volontà del popolo europeo è stata ignorata. Il risultato delle elezioni europee è chiaro: i partiti di destra si sono rafforzati, la sinistra e i liberali hanno perso terreno. Il Ppe, invece, invece di ascoltare gli elettori, alla fine si è alleato con i socialisti e i liberali: oggi hanno stretto un accordo e si sono spartiti i vertici dell’Ue", afferma via social il premier ungherese Viktor Orban, al termine della cena informale a Bruxelles.
"A loro - continua - non interessa la realtà, non si preoccupano dei risultati delle elezioni europee e non si preoccupano della volontà del popolo europeo. Non dovremmo essere ingenui: continueranno a sostenere l’immigrazione e a inviare ancora più denaro e armi alla guerra Russia-Ucraina". "Non cederemo a questo - conclude - uniremo le forze della destra europea e lotteremo contro i burocrati favorevoli all’immigrazione e alla guerra".
I leader Ue troveranno una "soluzione rapida" sulle cariche apicali dell'Ue per la prossima legislatura e il presidente della Commissione Europea non dovrà basarsi sul "sostegno" decisivo di forze "di destra" o "populiste", dato che la maggioranza della scorsa legislatura (Ppe, S&D e Renew) nel complesso regge, aveva detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, prima di entrare al Consiglio per la cena dei leader. "Ci riuniamo qui - ha affermato - dopo le elezioni europee che, nonostante tutto, hanno portato una cosa: una maggioranza stabile delle piattaforme politiche, che finora hanno lavorato fianco a fianco al Parlamento Europeo: Partito Popolare, Socialdemocratici e Liberali. Ce ne sono anche altri che si inseriscono politicamente, ma essenzialmente questa è la base per sostenere la presidenza della Commissione".
"Per questo motivo - ha continuato - sono abbastanza sicuro che riusciremo a raggiungere un'intesa tra le famiglie politiche, ma anche tra i Paesi europei, nel più breve tempo possibile e che avremo risposte alle domande 'Chi sarà il prossimo presidente della Commissione?', 'Che succede dopo?', 'Chi sarà il presidente del Consiglio Europeo?', 'Cosa facciamo con l'Alto Rappresentante' e qualche altra cosa. Sarebbe importante anche che questo fosse deciso velocemente e rapidamente, perché viviamo in tempi difficili ed è importante sapere cosa succederà dopo in Europa".
"Sono sicuro - ha aggiunto - che accadrà rapidamente. Tutte le conversazioni che ho avuto nelle ultime settimane e mesi erano mirate a trovare rapidamente una soluzione costruttiva. Poiché la piattaforma politica che in precedenza ha sostenuto la presidente in Parlamento ha nuovamente la maggioranza, credo che sarà possibile trovare rapidamente una soluzione sensata. Una cosa è molto chiara: non deve esserci alcun sostegno in Parlamento per la presidenza della Commissione che si basi su partiti di destra e populisti di destra". Sosterrà von der Leyen? "Penso che tutto quello che c'era da dire ora sia stato detto. Troveremo una soluzione in modo rapido e veloce", ha concluso.
Il vice-presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, nell’ambito dei primi incontri istituzionali per la discussione della nuova Agenda Europea, ha incontrato a Bruxelles la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e il primo ministro polacco Donald Tusk. Tajani ha ricordato ai colleghi le priorità del Governo italiano per la formazione della nuova Commissione, confermando a Metsola il forte sostegno per la conferma nel suo incarico.
Tajani ha anche confermato a von der Leyen la richiesta per l’Italia di un incarico di commissario di peso, che rivesta anche l’incarico di vice-presidente della Commissione. Come vice-presidente del Consiglio, Tajani rappresentava l’Italia al summit dei leader di governo del Ppe. Prima del Consiglio Europeo ha aggiornato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sull’esito degli incontri. A renderlo noto è la Farnesina.