Il presidente ucraino al summit di Vilnius: "Garanzie sicurezza confermate da Paesi G7". Stoltenberg: "Oggi incontro tra pari". La reazione di Mosca
I Paesi del G7 dovrebbero fornire all'Ucraina delle "garanzie di sicurezza" per il periodo necessario a compiere il "percorso" che il Paese compirà verso la Nato. Lo annuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a Vilnius insieme al segretario generale Jens Stoltenberg, che si dice "fiducioso che dopo la guerra l'Ucraina sarà nella Nato: con gli Usa avremo la stessa intesa e la stessa visione".
"Vorrei - afferma Zelensky - che il summit fosse un successo per i nostri soldati, per i nostri bambini, per tutti. In particolare, le garanzie di sicurezza sono molto importanti per la gente: garanzie di sicurezza per l'Ucraina nel percorso verso la Nato, non invece dell'adesione alla Nato. Garanzie di sicurezza nel nostro percorso verso l'integrazione: oggi queste garanzie potrebbero essere confermate dai Paesi del G7. Questo sicuramente diventerà un successo molto importante e specifico", continua Zelensky, ricordando che oggi "non abbiamo vere garanzie di sicurezza da parte dei nostri partner, da un punto di vista giuridico".
Oggi, ricorda, "abbiamo garanzie di sicurezza de facto: finanziarie, sanzioni, assistenza e sostegno nella difesa. Quello potrebbe essere il primo documento giuridico che simboleggia il fatto che abbiamo una sorta di ombrello di difesa. Più tardi l'Ucraina avrebbe documenti bilaterali con ogni fornitore di sicurezza all'Ucraina: coprirebbero gli aspetti che abbiamo e quelli che oggi non abbiamo, come la difesa aerea, gli aerei da combattimento...tutti quegli aspetti verrebbero considerati a livello bilaterale". Anche altri Paesi, oltre a quelli del G7, potrebbero "unirsi" come garanti della sicurezza ucraina, sottolinea.
"Le decisioni prese a Vilnius segnano l'inizio di un nuovo capitolo nelle relazioni tra Nato e Ucraina. Oggi ci incontriamo come eguali; non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui ci incontreremo come alleati", dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Vilnius. Nel "percorso" dell'Ucraina "verso l'adesione alla Nato, dobbiamo assicurare che, quando questa guerra finirà, ci siano accordi credibili in vigore per la sicurezza dell'Ucraina, in modo che la storia non si ripeta. Accolgo con favore che molti alleati oggi si impegnino a fornire assistenza di sicurezza a lungo termine all'Ucraina. Questo aiuterà a scoraggiare future aggressioni dalla Russia", aggiunge.
"La decisione finale sulla membership dell'Ucraina nella Nato non può essere presa prima che ci sia una fine di un qualche tipo a questa guerra", ha ribadito Stoltenberg. "Il futuro dell'Ucraina è nella Nato, abbiamo ribadito che sarà un Paese membro. Ma è sbagliato speculare su come questo avverrà in futuro, quando la guerra sarà terminata. Ora la cosa necessaria è quella di assicurarsi che la guerra finisca, e noi operiamo in questo senso con il flusso continuo di supporto militare", ha aggiunto. Stoltenberg non ha voluto commentare l'aggettivo di "assurdo" usato da Volodymir Zelensky per liquidare il comunicato finale del Vertice. Il Presidente ucraino, ha detto invece, "ha accolto positivamente le dichiarazioni e l'impegno ad avvicinare il Paese alla membership. La decisione degli alleati è il messaggio più forte sull'adesione dell'Ucraina che abbiano mai fatto".
E ha assicurato che "i negoziati per risolvere il conflitto in Ucraina si terranno solo quando l'Ucraina sarà pronta. Non ci sarà niente sull'Ucraina senza l'Ucraina. Più supporto militare forniamo all'Ucraina, più forti saranno al tavolo negoziale. Noi sosteniamo il loro sforzo per liberare territorio, per avere più forza al tavolo negoziale. Non è la Nato che negozia al posto dell'Ucraina", ha concluso, negando che l'invito a Kiev ad aderire all'Alleanza atlantica rientri in un qualche scambio con Mosca per la fine della guerra.
Il presidente ucraino è arrivato stamane per discutere con i leader Nato e con l'intenzione di essere "sulla stessa lunghezza d'onda" con tutti i "partner" del'Alleanza, spiegava prima di entrare alla Litexpo, il complesso fieristico alla periferia della capitale lituana dove si riunisce il summit, usando toni diversi rispetto al tweet di ieri pomeriggio.
"In agenda oggi - spiegava Zelensky - abbiamo tre questioni prioritarie. La prima sono i pacchetti di armi, nuovi pacchetti di armi per sostenere il nostro esercito sul campo di battaglia. La seconda è l'invito nella Nato e noi vogliamo essere sulla stessa lunghezza d'onda con tutti".
"Oggi quello che sentiamo e capiamo è che avremo questo invito, quando le misure di sicurezza lo permetteranno: voglio discutere con i nostri partner di tutte queste cose. La terza cosa di cui si parlerà oggi e per le quali intendo battermi sono le garanzie di sicurezza sulla strada verso la Nato", concludeva prima di entrare nella sala, senza prendere domande dai cronisti.
"Un conflitto congelato non è una vittoria", afferma il presidente ucraino rispondendo a Vilnius a chi gli chiede cosa significherebbe per lui oggi vittoria. "Vogliamo riappropriarci dei nostri territori, ripristinare la sicurezza, riportare tutti coloro che sono stati costretti a fuggire all'estero". Ma qualsiasi vittoria per Zelensky deve essere accompagnata dalla garanzia che la Russia sarà chiamata a rispondere di ciò che ha fatto. "Fa parte della giustizia e la giustizia è parte della vittoria".
L'Ucraina non rinuncerà a nessuna parte del proprio territorio, neanche a un "singolo villaggio" abitato "da un solo uomo anziano", chiarisce Zelensky. "Non scambieremo mai i nostri territori in cambio di un conflitto congelato". "Non accadrà mai. Questa è la mia posizione, chiara, che i nostri partner conoscono".
"E' sbagliato e potenzialmente pericoloso. Dando garanzie di sicurezza all'Ucraina, la Nato si immischia nella sicurezza della Russia", dice il portavoce del Cremlino Dmirty Peskov, dopo che i Paesi del G7 hanno fatto sapere che offriranno garanzie di sicurezza a Kiev, riferisce il sito russo 'Izvestia'.
"Abbiamo iniziato un incontro con la Germania. Il dialogo con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà significativo come sempre. Ci aspettiamo buone notizie relative alla protezione delle vite in Ucraina e la nostra difesa", ha poi scritto su Twitter annunciando l'incontro con Scholz a margine del vertice. "C'è un accordo per altri lanciatori Patriot e missili dalla Germania, questo è molto importante per difendere vite in Ucraina dal terrorismo russo", ha poi aggiunto al termine dell'incontro ringraziando Olaf Scholz per "la disponibilità della Germania per il sostegno a lungo termine dell'Ucraina e la difesa della nostra libertà". In un messaggio sui social, il presidente ucraino spiega poi che nel colloquio con il cancelliere tedesco "abbiamo continuato la discussione sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina nel percorso verso la Nato".