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Migranti, Di Maio: "Lavoriamo per modificare in meglio accordo con Libia"

Il ministro degli Esteri al question time: "Proporrò convocazione della commissione italo-libica"

(Fotogramma)
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30 ottobre 2019 | 15.52
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"Il governo intende lavorare per modificare in meglio i contenuti del memorandum d'intesa" con la Libia sulla gestione dei flussi migratori e la lotta all'immigrazione clandestina, "con particolare attenzione ai centri ed alle condizioni dei migranti". Lo ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rispondendo alla Camera al question time. Di Maio ha quindi annunciato che, proprio per questo scopo, "proporrò la convocazione della commissione italo-libica prevista dall'articolo 3" di quell'accordo, la cui scadenza è prevista per il 2 novembre e che sarà rinnovato tacitamente in assenza di un intervento di una delle parti.

Il memorandum, ha sottolineato il titolare della Farnesina, "ha rappresentato la cornice politica di riferimento delle numerose attività in cui si sono sviluppate le numerose attività condotte a sostegno delle autorità libiche nella gestione dei flussi migratori e nella lotta all'immigrazione clandestina". Ciò premesso, Di Maio ha ammesso che "il documento può essere modificato e migliorato, ma è innegabile come abbia contribuito, attraverso il rafforzamento delle capacità operative delle autorità libiche, a ridurre in modo rilevante gli arrivi dalla Libia, da 107.212 del 2017 a 2.722 a ottobre del 2019 e conseguentemente le morti in mare".

L'Italia, ha rivendicato il ministro, "è l'unico partner effettivo delle autorità libiche nella lotta al traffico di esseri umani: un'eventuale riduzione dell'assistenza italiana potrebbe tradursi in una sospensione delle attività della Guardia costiera" libica, "con conseguenti maggiori partenze, tragedie in mare e peggioramento delle condizioni dei migranti".

"Un'eventuale denuncia di questa intesa, che non è stata richiesta dall'onorevole interrogante, rappresenterebbe un vulnus politico in una fase già delicata di conflitto militare", ha detto il ministro, secondo il quale "dovremo in particolare favorire un ulteriore coinvolgimento delle Nazioni Unite, delle organizzazioni della società civile e della comunità internazionale per migliorare l'assistenza dei migranti salvati in mare e le condizioni dei centri, alla luce del fatto che la Libia non è firmataria della convenzione sullo status dei rifugiati".

Il governo, ha ribadito Di Maio, "sta lavorando con Unhcr, Oim e Commissione europea per migliorare le condizioni dei centri", mentre l'Italia "continuerà a sostenere i rimpatri volontari dalla Libia gestiti da Oim e Unhcr e a lavorare per l'attuazione dei corridoi umanitari in ambito Ue: ricordo che l'Italia è l'unico Paese ad aver organizzato evacuazioni umanitarie dirette dalla Libia di migranti particolarmente vulnerabili".

Sulla questione della consulenza a Fiber, rilanciata dal Ft "premetto che il presidente del Consiglio sarà ben lieto di venire a rispondere direttamente in aula", ha infine detto Di Maio rispondendo alla richiesta di "chiarimenti e iniziative, in ambito internazionale, in relazione ad un asserito conflitto di interessi connesso ad un incarico professionale assunto dal presidente del Consiglio dei ministri precedentemente all'incarico di governo", posta dal deputato di Fdi, Tommaso Foti.

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