In attesa dell'attacco rappresaglia di Teheran a Israele, il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin Abraham Lincoln ha ordianto di accelerare l'arrivo dell'Abraham Lincoln nella regione
Non si smorza la tensione in Medio Oriente. In attesa dell'attacco rappresaglia dell'Iran a Israele, gli Stati Uniti hanno inviato un sottomarino nucleare e accelerato l'arrivo di una seconda portaerei d'attacco nella regione. Lo ha affermato il Pentagono in una dichiarazione.
Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha spiegato che la decisione è una risposta ai timori di un conflitto regionale più ampio e dimostra la determinazione degli Usa ad aiutare Israele. Gli Stati Uniti, ha detto Austin, "prenderanno ogni misura possibile" per difendere il loro alleato.
Secondo la Marina Militare, nei giorni scorsi l'USS Georgia, un sottomarino a propulsione nucleare armato di missili da crociera, ha operato nel Mar Mediterraneo, dove ha completato un addestramento nei pressi dell'Italia. Austin ha ordinato al sottomarino di entrare nelle acque del Medio Oriente, ha affermato il Pentagono.
Il movimento dei sottomarini missilistici statunitensi viene raramente rivelato pubblicamente e le imbarcazioni a propulsione nucleare operano in una segretezza pressoché totale. L'annuncio del movimento di un sottomarino è un chiaro messaggio di deterrenza all'Iran e ai suoi alleati, che secondo gli Stati Uniti e Israele si stanno preparando a un potenziale attacco su larga scala contro Israele.
Austin ha anche ordinato alla portaerei USS Abraham Lincoln di accelerare il suo transito verso il Medio Oriente. Il gruppo d'attacco Lincoln è composto dalla portaerei, che trasporta jet da combattimento F-35C, e da diversi cacciatorpediniere. Si unirà alla portaerei USS Theodore Roosevelt, già operativa nelle acque del Medio Oriente da diverse settimane, conferendo agli Stati Uniti una presenza formidabile nella regione.
L'annuncio di Austin è arrivato in un colloquio tra il segretario alla difesa e il suo omologo israeliano, Yoav Gallant: il settimo nelle ultime due settimane. I due hanno parlato di "sforzi per scoraggiare l'aggressione da parte dell'Iran, dell'Hezbollah libanese e di altri gruppi allineati all'Iran in tutta la regione", si legge nella trascrizione.
"Gallant ha illustrato la prontezza e le capacità delle Forze di difesa israeliane di fronte alle minacce poste dall'Iran e dai suoi alleati regionali e ha discusso l'interoperabilità con l'ampia gamma di capacità militari statunitensi dispiegate nella regione", afferma il ministero. Gallant ha anche "sottolineato l'urgenza di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi e ha ringraziato l'amministrazione statunitense per la sua leadership e il suo impegno su questo tema".
Hezbollah ha completamente evacuato il suo quartier generale nel sobborgo di Dahieh, a Beirut. Lo scrivono i media libanesi, fra cui l'agenzia di stampa al Joumhouria, secondo cui il 'Partito di Dio' ha trasferito anche la sua ala politica, in previsione di possibili attacchi da parte di Israele.
Ita Airways ha deciso di estendere la sospensione dei voli da e per Tel Aviv fino al 15 agosto comprese "in virtù delle evoluzioni geopolitiche in Medio Oriente e al fine di preservare la sicurezza dei propri passeggeri ed equipaggi", fa sapere la compagnia. Vista la situazione "in continua evoluzione". Ita invita i passeggeri a verificare lo stato del volo nella sezione del sito Info Voli prima di recarsi in aeroporto.
Stessa decisione per il Gruppo Lufthansa che ha prorogato di un'altra settimana la cancellazione dei voli verso il Medio Oriente. Tutti i voli da e per Tel Aviv, Teheran, Beirut, Amman ed Erbil saranno sospesi fino al 21 agosto compreso, ha annunciato la compagnia a Francoforte. Le compagnie del gruppo non utilizzeranno inoltre lo spazio aereo sopra l'Iraq e l'Iran. La sospensione dei voli si applica a tutte le compagnie aeree del gruppo, tra cui Swiss, Austrian, Brussels Airlines ed Eurowings, e agli aerei cargo e passeggeri.
La liberazione dei territori palestinesi occupati da Israele e la formazione di due stati sovrani, vale a dire lo Stato arabo e quello ebraico, garantiranno una pace duratura in Medio Oriente. Lo ha detto alla Tass il presidente palestinese Mahmoud Abbas. "La garanzia per raggiungere stabilità e sicurezza in Medio Oriente è l'attuazione di una decisione sulla formazione di due stati, basata sul diritto internazionale, il ritiro di Israele dai territori palestinesi, occupati dal 1967, con la capitale Gerusalemme Est", ha aggiunto il presidente dell'Anp.
Il leader palestinese ha dichiarato di credere che il governo israeliano "non creda nella pace e si ponga al di sopra del diritto internazionale, rendendo la situazione in Medio Oriente ancora più tesa". Come prova di ciò, ha continuato, dovrebbero esserci i "massacri, il genocidio e la pulizia etnica perpetrati dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme, nonché gli attacchi ai paesi vicini. Se Israele vuole vivere in sicurezza e in pace con i suoi vicini come uno Stato normale e amante della pace, dovrebbe accettare l'attuazione della soluzione dei due Stati, basata su un quadro giuridico internazionale, che includa l'Iniziativa di pace araba".
Ieri l'ambasciatore palestinese in Russia Abdel Hafiz Nofal ha detto alla Tass che Abbas si recherà in visita ufficiale in Russia dal oggi al 14 agosto e incontrerà il presidente russo Vladimir Putin domani.