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Israele: "Combattiamo nel cuore di Gaza City". Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione

Pioggia di razzi dalla Striscia e dal Libano su Israele. Ok Tel Aviv a nuovo insediamento. Attacco su Rafah, almeno 25 morti e decine di feriti. Smentito attacco contro Abbas: "Era un'operazione antidroga"

Raid di Israele su Gaza (Afp)
Raid di Israele su Gaza (Afp)
07 novembre 2023 | 07.46
LETTURA: 8 minuti

"Per la prima volta in decenni l'esercito israeliano sta combattendo nel cuore di Gaza City. Nel cuore del terrorismo". Sono le parole del capo del Comando sud delle forze di Tel Aviv, il generale Yaron Finkelman, citato dai media dello Stato ebraico. "Ogni giorno e ogni ora le forze uccidono miliziani, scoprono tunnel, distruggono armi e avanzano verso i centri nemici" dice.

Usa si oppongono alla rioccupazione di Gaza

Gli Stati Uniti affermano di non sostenere l'idea di una nuova occupazione a lungo termine di Gaza, dopo che Benjamin Netanyahu ha detto che al termine della guerra sarà Israele ad assumere "la responsabilità generale" della sicurezza nella Striscia. "In termini generali, noi non sosteniamo una rioccupazione di Gaza", ha affermato un portavoce del dipartimento di Stato, Vedant Patel, ribadendo che gli Usa non sosterranno nessuna ricollocazione forzata dei palestinesi fuori da Gaza. "Questa non è per Washington un'opzione sul tavolo" assicura.

Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto poi che gli Stati Uniti non hanno ancora tracciato una linea rossa per Israele. Il commento di Kirby è giunto durante una conferenza stampa, quando gli è stato chiesto se il crescente numero di vittime a Gaza avesse portato a una rivalutazione della posizione di Washington. "È ancora come prima" ha risposto. "Non entrerò nelle conversazioni private che stiamo avendo con le nostre controparti israeliane" ha affermato inoltre Kirby quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti abbiano sollevato la possibilità di sospendere o ridurre gli aiuti a Israele se le vittime civili non saranno ridotte al minimo. "Vi dico questo - ha aggiunto - continueremo ad assicurarci che abbiano gli strumenti e le capacità di cui hanno bisogno per difendersi da quella che chiaramente era una minaccia esistenziale per la loro società e la loro gente".

Ok da Israele a nuova comunità vicino alla Striscia di Gaza

Intanto le autorità israeliane hanno autorizzato la creazione di una nuova comunità vicino alla Striscia di Gaza. Il via libera al piano da parte del Consiglio nazionale per la pianificazione e l'edilizia arriva a un mese esatto dall'attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Secondo le notizie del giornale israeliano Haaretz, la nuova comunità si chiamerà Hanon. Alla riunione era presente - fatto inusuale, come evidenzia il giornale - il ministro dell'Ambiente, Idit Silman, convinta che "sia opportuno rafforzare gli insediamenti". Secondo Haaretz, nello stesso staff della Silman ci sono voci contrarie che avrebbero preferito un focus sul ripristino delle comunità colpite dagli attacchi di Hamas.

Netanyahu: "Dopo guerra assumeremo responsabilità sicurezza Gaza"

E il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla tv americana Abc, concessa dopo la nuova telefonata con Joe Biden, ha affermato che Israele avrà "la responsabilità complessiva della sicurezza" della Striscia di Gaza per "un periodo di tempo indefinito" dopo la fine della guerra contro Hamas. "Penso - ha spiegato - che per un periodo di tempo indefinito avremo la responsabilità complessiva della sicurezza, perché abbiamo visto quello che è successo ora che non ce l'avevamo. Quando non abbiamo la responsabilità della sicurezza, abbiamo un insorgere del terrore a un livello che non avremmo potuto immaginare".

Poi ha ribadito: "Non ci sarà un cessate il fuoco generale a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi". E ha ripetuto che la convinzione che questo "ostacolerebbe lo sforzo bellico, ostacolerebbe il nostro sforzo per liberare gli ostaggi perché l'unica cosa che funziona con questi criminali di Hamas è la pressione militare che stiamo esercitando". Pressato in particolare dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con cui ieri ha avuto un nuovo colloquio telefonico, Netanyahu ha 'aperto' per la prima volta all'ipotesi di pause umanitarie. "Piccole pause - un'ora qui, un'ora là - le abbiamo già fatte. Verificheremo le circostanze al fine di consentire l'ingresso di beni umanitari o l'uscita dei nostri ostaggi, di singoli ostaggi", ha detto il premier.

Smentito attacco contro Abbas

E' stata ''un'operazione antidroga'' che ''non ha coinvolto il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas'' quella ripresa e rilanciata con un video sui social. Lo ha precisato il portavoce delle Forze della sicurezza dell'Anp, il colonnello Talal Dweikat, smentendo quindi che si sia trattato di un attentato alla vita del leader dell'Anp. ''Una squadra della sicurezza si è diretta al campo di Jalazoun, a nord di Ramallah, per arrestare un ricercato per traffico di droga e aggressione, Bilal Abu Asba'', ha spiegato Dweikat, aggiungendo che ''gli spari erano diretti contro'' gli agenti palestinesi. Il portavoce ha aggiunto che ''sei membri del personale di sicurezza sono rimasti feriti, uno dei quali gravemente, durante l'inseguimento''.

In una nota, Dweikat ha affermato che l'aggressione non resterà impunita e che ''l'establishment della sicurezza è determinato a continuare il suo lavoro nazionale nel perseguire i fuorilegge e ritenerli responsabili secondo la legge''. Il colonnello ha poi espresso agli ufficiali i suoi auguri di pronta guarigione, invitando il nostro popolo palestinese a ''collaborare con gli uomini sicurezza contro chi viola la legge, chi minaccia la pace civile, i ribelli e coloro che cercano di diffondere il caos nella società''.

Razzi da Gaza e Libano su Israele

Tornano a suonare le sirene in Israele per il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza e dal Libano. Venti razzi sono stati lanciati dal sud del Libano verso il nord di Israele, riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando che sono suonate le sirene in Galilea e nelle Alture del Golan. Le truppe stanno rispondendo con il fuoco dell'artiglieria al lancio dei razzi, spiegano le Idf aggiungendo che non si hanno notizie di vittime o feriti. Sirene anche nella città di Ashdod, nel sud di Israele, e nelle aree limitrofe per il lancio di una raffica di razzi dalla Striscia di Gaza. Secondo il giornale Haaretz, un razzo è caduto su una strada della città. Al momento non vengono segnalate vittime.

In serata il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam ha confermato di aver lanciato razzi verso Tel Aviv. In un post sull'App di messaggistica Telegram, il gruppo ha affermato che i razzi erano in risposta ai "massacri commessi contro i civili" a Gaza.

Palestinesi: "A Gaza 46 morti in raid Israele, 25 solo a Rafah"

Sono almeno 46 i palestinesi rimasti uccisi e decine quelli feriti nei bombardamenti effettuati nelle ultime ore dalle forze israeliane contro la Striscia di Gaza, nel mirino delle operazioni dal terribile attacco di un mese fa di Hamas in Israele. Secondo le notizie dell'agenzia palestinese Wafa, i bombardamenti hanno colpito cinque abitazioni a Rafah, dove si contano almeno 25 morti e decine di feriti, e almeno 12 persone sono state uccise e 29 sono rimaste ferite in raid che hanno colpito un'abitazione a Khan Yunis, località nel sud della Striscia come Rafah. Altre otto persone sono state uccise in un attacco aereo contro la zona di Ma'an, a est di Khan Yunis. Almeno una persona è morta in un'altra operazione a Beit Lahia, nel nord della Striscia.

Secondo la Wafa, le forze israeliane hanno attaccato abitazioni, strade e altre infrastrutture nella zona di Tal al-Hawa, nel sud di Gaza City, dove ci conterebbero vittime tra morti e feriti. L'agenzia riferisce di decine di case ed edifici distrutti in quello che per i palestinesi è il 32esimo giorno di operazioni israeliane.

Le forze israeliane hanno confermato di aver attaccato nelle ultime ore "obiettivi dell'organizzazione terroristica di Hamas". Dal 7 ottobre, quando l'attacco di Hamas in Israele ha fatto più di 1.400 morti (secondo il bilancio fornito dagli israeliani), nella Striscia di Gaza si contano oltre 10.000 morti (stando ai dati delle autorità controllate da Hamas).

Rafah: altri 600 stranieri via dalla Striscia di Gaza

Circa 600 stranieri e palestinesi con doppio passaporto hanno lasciato la Striscia di Gaza, secondo un elenco pubblicato dall'autorità di frontiera palestinese. Tra questi 150 cittadini tedeschi, ma in lista ci sono anche francesi, canadesi, ucraini, romeni e filippini.

Scontri a una manifestazione a Los Angeles, morto 69enne

Un uomo di 69 anni è morto dopo essere rimasto ferito alla testa in seguito a incidenti scoppiati tra manifestanti filo israeliani e filo palestinesi alla periferia di Los Angeles. Secondo quanto riferito dalle autorità, Paul Kessler, questo il nome della vittima, durante gli scontri di domenica è caduto e ha battuto la testa. Ricoverato in ospedale, è morto ieri. La polizia ha aperto un'inchiesta, ma finora non è stato fatto alcun arresto.

Mancato accordo all'Onu, le 'pause umanitarie' dividono il Consiglio

Non c'è stato accordo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per una risoluzione sulla guerra tra Israele e Hamas: malgrado le oltre due ore di discussioni a porte chiuse, le differenze sono rimaste tra chi, come gli Stati Uniti chiede "pause umanitarie", e chi un "cessate il fuoco umanitario" per fornire aiuti disperatamente necessari e prevenire altre morti civili a Gaza.

"Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a proseguire", ha dichiarato il vice ambasciatore degli Stati Uniti Robert Wood ai giornalisti dopo l'incontro: "Ma ci sono disaccordi all'interno del consiglio sul fatto che questo sia accettabile".

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva detto ai giornalisti di volere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza e la fine della "spirale di escalation" già in corso nella Cisgiordania occupata, in Libano e dalla Siria all'Iraq e allo Yemen.

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