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Israele, Imam francese sotto scorta: "Ramadan mese di dialogo, prego per fratelli ebrei"

Hassen Chalghoumi lancia un appello ad Hamas: "Ascolti messaggio di pace e liberi ostaggi permettendo il cessate il fuoco"

Hassen Chalghoumi - Fotogramma
Hassen Chalghoumi - Fotogramma
07 marzo 2024 | 16.56
LETTURA: 3 minuti

"Se siamo a favore della pace, siamo a favore degli ebrei". E quale momento migliore per dimostrarlo se non il Ramadan, "mese di pace, di carità, di perdono e di dialogo". Così l'imam Hassen Chalghoumi, fondatore della conferenza degli imam francesi, risponde tramite Adnkronos a chi lo accusa di essere "l'imam degli ebrei". Il religioso tunisino naturalizzato francese, che da 17 anni vive sotto scorta, si dice convinto che "non bisogna avere paura a parlare di pace". E nemmeno a definire "gli ebrei nostri fratelli, nostri cugini, sono i figli di Isacco". Cita poi un "proverbio dell'Islam che afferma che se una persona non ti è fratello nella religione, ti è fratello nell'umanità". E si chiede: "Io filo ebreo? Sono filo pace. La vera fraternità è essere musulmani pro ebrei ed ebrei pro musulmani, considerare tutti importanti come te stesso".

Così, in occasione del mese sacro all'Islam che quest'anno inizierà domenica 10 marzo, l'imam Chalghoumi rivolge un appello perché "Hamas ascolti il messaggio di pace del Ramadan, ascolti le nostre preghiere, liberi tutti gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza e permetta così di arrivare a un accordo per un cessate il fuoco". In modo che ''i palestinesi di Gaza e tutti i musulmani insieme a loro possano vivere il Ramadan in pace e serenità. Il mese sacro all'Islam non può essere accompagnato da un messaggio di morte, di massacro e conflitto. La nostra preghiera e speranza è che sia un mese senza conflitti e senza paura".

'musulmani ed ebrei preghino per la pace in moschea, non bisogna avere paura'

Anche per questo, l'imam Chalghoumi ha rivolto un ''invito a tutte le moschee di Francia ad aprire le loro porte agli ebrei, a pregare insieme a loro per la pace, per fermare la guerra''. E anche se ''gli attacchi antisemiti sono in aumento'', anche se ''c'è il rischio di un incremento di attentati durante il mese di Ramadan, che quest'anno arriva in un momento molto difficile con un crescente fanatismo da entrambe le parti'', per il religioso ''dobbiamo rispondere con il dialogo alle divisioni, anche se in Francia, in Belgio e in tutta Europa stanno aumentando le tensioni tra la comunità musulmana e quella ebrea come conseguenza della guerra a Gaza tra Israele e Hamas''.

Presidente dell'associazione culturale dei musulmani di Drancy, in Francia dal 1996, Chalghoumi ha ''organizzato per il 25 marzo un Iftar di pace con la partecipazione del Grande rabbino di Francia, molti Imam e il sindaco di Parigi con l'obiettivo di far incontrare ebrei e musulmani, israeliani e palestinesi, in modo che si parlino. Il dialogo per noi è davvero molto importante''. E ''il ritorno al dialogo è l'unica via per arrivare a una soluzione pacifica'', conclude l'imam, sottolineato la necessità di restare ''tutti uniti contro l'estremismo, la guerra, contro le divisioni''.

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