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Israele "ha scelto obiettivi per attacco a Iran". Biden-Netanyahu, colloquio di 50 minuti

Tel Aviv pensa a raid su siti militari per rispondere a Teheran. Netanyahu: "Se non combattiamo, moriamo", Nuovo raid in Libano, almeno 4 morti

Benjamin Netanyahu - Fotogramma /Ipa
Benjamin Netanyahu - Fotogramma /Ipa
09 ottobre 2024 | 07.26
LETTURA: 8 minuti

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, insieme ai ministri responsabili della sicurezza e ai vertici militari, avrebbe deciso le modalità della risposta all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre scorso. Lo riferiscono fonti israeliane al Times of Israel, secondo cui nella riunione di ieri sera nel quartier generale della Difesa a Kyria si sarebbe deciso di concentrarsi sui siti militari iraniani, anche se gli obiettivi potrebbero ancora cambiare. Nel corso della riunione, hanno riferito altre fonti all'emittente Kan, ci sarebbe stata "una discussione decisiva sulla questione iraniana".

"Se non combattiamo, moriamo. Ma non è solo la nostra lotta, è la lotta del mondo libero, e direi la lotta del mondo civilizzato", ha intanto dichiarato il primo ministro israeliano, nel corso di un incontro a Gerusalemme con una delegazione della Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane. "C'è solo una forza al mondo che sta combattendo l'Iran in questo momento. C'è solo una forza al mondo che ostacola la conquista dell'Iran. E quella forza è Israele", ha aggiunto Netanyahu, citato dal sito di Haaretz, sottolineando che la Repubblica islamica vuole "soggiogare il mondo e riportarlo ai tempi bui".

"L'Iran, principale sponsor del terrorismo a livello mondiale, deve essere fermato prima che sia troppo tardi", aveva intanto spiegato in mattina lo Stato ebraico in un post su X. "Il 1° ottobre, il regime iraniano ha lanciato quasi 200 missili balistici contro Israele. Questo attacco non è stato semplicemente un attacco a Israele, ma rappresenta una minaccia significativa per la stabilità globale", si legge sull'account ufficiale di Israele.

Biden-Netanyahu, colloquio di 50 minuti

Si è concluso il colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo ha riferito l'emittente pubblica israeliana Kan, precisando che la telefonata è durata 50 minuti. Alla telefonata, riferivano media israeliani, si sarebbe unita anche la vice presidente americana Kamala Harris.

Avanti con attacchi Israele in sud Libano, 4 morti in nuovo raid

Le Forze di Difesa Israeliane hanno emanato un nuovo "avviso" per i civili che vivono nel sud, con la conferma che i militari "continuano ad attaccare i siti di Hezbollah". "Agli abitanti del sud del Libano, fate attenzione - si legge in un post su X del portavoce Avichay Adraee - E' vietato tornare nelle vostre case fino a nuovo avviso, per garantire la vostra sicurezza. Dovete astenervi dal dirigervi verso il sud. Chiunque si dirige a sud mette in pericolo la propria vita". Intanto almeno quattro persone sono intanto state uccise e dieci ferite in un raid sulla località di Wardaniyeh, a nordest di Sidone, nel sud del Paese. Lo denuncia il ministero della Salute libanese, come riporta la Bbc. Secondo l'agenzia libanese Nna, è stato colpito un edificio che ospitava sfollati.

Nella notte il sobborgo meridionale di Dahiyeh a Beirut è stato preso di mira da una serie di raid. Gli attacchi hanno causato ingenti danni, tra cui il crollo di quattro edifici residenziali adiacenti nella zona di Burj Al-Barajneh, ha riferito martedì l'agenzia di stampa nazionale libanese (NNA).

Hezbollah ha annunciato che i suoi miliziani hanno affrontato le forze israeliane che "stavano cercando di infiltrarsi nella città di confine sudorientale di Blida" in Libano, facendo anche scoppiare un ordigno esplosivo per contrastarne l'avanzata. I militari volevano avanzare in direzione dell'area di confine di Labouneh poco prima delle 5 del mattino, afferma il gruppo, che sostiene di aver impedito una serie di tentativi di infiltrazione dall'inizio dell'operazione il 30 settembre.

Nel frattempo in in Libano vengono segnalate "interruzioni della telefonia mobile in varie regioni del sud". A riferirne è il giornale libanese L'Orient Le Jour. Secondo il corrispondente della testata, "sono impossibili le comunicazioni con gli abitanti di Rmeish (nella regione di Bint Jbeil), dove le reti Alfa e Touch sono interrotte".

Continua intanto la fuga dal Libano in direzione della Siria. Più di 240.000 persone hanno oltrepassato il confine nelle ultime settimane mentre proseguono nel Paese dei Cedri le operazioni militari israeliane contro Hezbollah. Secondo l'Unhcr circa 241.000 persone hanno attraversato il confine dal Libano alla Siria dall'escalation delle ostilità. Nel 70% dei casi si tratterebbe di cittadini siriani che tornano nel loro Paese.

Più di 180.000 persone hanno oltrepassato il confine da Masnaa, dove cinque giorni fa la strada è stata colpita da bombardamenti israeliani. Le Idf hanno accusato Hezbollah di utilizzare l'area per trasferimenti di armi.

Raid su Gaza

Bombardamenti anche su Gaza. Nove membri della stessa famiglia sono stati uccisi in un attacco israeliano su un edificio residenziale nel quartiere Shejaia, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. Nel frattempo, altre tre persone sono state uccise nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, tra cui un bambino, e diverse altre sono rimaste ferite.

Israele ha ordinato l'evacuazione di tutta la parte settentrionale di Gaza domenica e ha intensificato gli attacchi nella zona. Al Jazeera ha riferito questa mattina che decine di corpi giacevano nelle strade del campo profughi di Jabalia e che i soccorritori non sono riusciti a raggiungere la zona a causa dei continui bombardamenti.

Sono 42.010 le persone uccise e 97.720 quelle ferite negli attacchi militari israeliani a Gaza dal 7 ottobre. Lo rende noto il ministero della Salute della Striscia, precisando che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 45 palestinesi e feriti 130.

Secondo Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa "almeno 400.000 persone sono intrappolate" nel nord della Striscia di Gaza. "I recenti ordini di sgombero delle autorità israeliane obbligano le persone a fuggire ancora, e ancora, in particolare dal campo di Jabaliya - scrive su X - In molti si rifiutano perché sanno troppo bene che nessun luogo è sicuro nella Striscia di Gaza".

Raid in Siria

Un morto e un ferito tra le fila delle forze di sicurezza siriane nei pressi della città siriana di Quneitra, vicino al confine con Israele. Lo riferisce l'agenzia ufficiale siriana Sana che cita una fonte della polizia di Quneitra e attribuisce l'operazione a Israele, parlando di "un'aggressione israeliana". L'agenzia non fornisce altri dettagli.

Ieri 7 persone, tra loro donne e bambini, sono rimaste uccise nel raid israeliano sferrato contro un edificio residenziale a Damasco. A renderlo noto è stato il ministero della Difesa siriano. Almeno altre 11 persone sono rimaste ferite nell'attacco, ha poi reso noto il ministero, precisando che si tratta di dati provvisori perché le ricerche e le operazioni di soccorso sono in pieno svolgimento.

Raid in Cisgiordania

E almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un'operazione sotto copertura delle forze speciali israeliane a Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno riferito i media dello Stato ebraico, precisando che si è trattato di un'operazione mirata volta a eliminare "terroristi". In rete circolano video che mostrano le forze speciali in azione, con almeno quatto uomini in borghese e armati fare fuoco in una strada riparandosi dietro a un veicolo. Un altro video mostra i presunti "terroristi" uccisi all'interno di una vettura. Secondo i media palestinesi, una delle vittime è Issam Al-Salaj (Abu Adam), leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa (l'ala militare di Fatah) nel campo profughi di Balata.

6 persone accoltellate a Hadera

Sono almeno sei le persone che sono state accoltellate a Hadera, città nel centro di Israele. Lo riferisce il sito di notizie Ynet, precisando che ora la Polizia conferma di aver "neutralizzato" l'assalitore e che si tratta di un attacco terroristico.

Sinwar ha ordinato la ripresa degli attentati suicidi

Il leader di Hamas Yahya Sinwar avrebbe ordinato ai leader del gruppo terroristico in Cisgiordania di rinnovare gli attentati suicidi in Israele poco dopo aver sostituito Ismail Haniyeh a capo dell'ufficio politico di Hamas. A scriverlo oggi è il Wall Street Journal, citando funzionari di intelligence arabi. L'ordine sarebbe stato impartito poco prima del fallito attentato suicida a Tel Aviv, afferma il giornale secondo il quale alcuni alti esponenti di Hamas avrebbero avuto riserve sulla decisione.

Citando funzionari arabi coinvolti nella mediazione, il Wall Street Journal conferma inoltre precedenti notizie secondo cui Sinwar avrebbe recentemente rinnovato i contatti con i mediatori sul cessate il fuoco e gli ostaggi. La testata rivela poi di aver visionato una lettera che sarebbe stata scritta da Sinwar il mese scorso, in cui si afferma che Hamas è pronto per una prolungata guerra di logoramento per "minare la determinazione di Israele" e aprire la strada alla fine dello Stato ebraico. Le posizioni di Sinwar verrebbero considerate estremiste anche all'interno dello stesso gruppo, scrive il giornale, citando funzionari ed ex funzionari israeliani e arabi.

Netanyahu avverte il Libano: "Distruzione simile a quella di Gaza"

Ieri in un video messaggio al popolo libanese, Netanyahu ha avvertito che il Libano rischia di cadere "nell’abisso di una lunga guerra" mentre il suo paese intensifica la sua offensiva contro Hezbollah. "Cristiani, drusi, musulmani, sunniti e sciiti, tutti voi state soffrendo a causa della futile guerra di Hezbollah in Israele", ha detto. “Avete l’opportunità di salvare il Libano prima che cada nell’abisso di una lunga guerra che porterà distruzione e sofferenza simili a quelle che vediamo a Gaza”.

In Libano si stanno già verificando "gli stessi schemi" e "metodi di guerra" utilizzati da Israele a Gaza, hanno affermato funzionari delle Nazioni Unite, mettendo in guardia contro gli sfollamenti di massa dovuti alla ferocia degli attacchi israeliani.

Giallo su morte Safieddine

Intanto è giallo sulla morte di Hashem Safieddine, possibile successore di Hassan Nasrallah. Dopo che Netanyahu ha detto che è stato ucciso, il portavoce dell'Idf si mostra più cauto affermando che si stanno ancora valutando i risultati del raid. "Abbiamo colpito il quartier generale dell'intelligence a Beirut, cioè il quartier generale del capo della divisione intelligence, Abu Abdullah Mortada - ha detto il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari - sappiamo che Hashem Safieddine era lì con lui. Si stanno ancora valutando i risultati del raid, Hezbollah sta cercando di nascondere i dettagli. Quando sapremo informeremo il pubblico".

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