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"Netanyahu? Per Biden è un bugiardo", le rivelazioni del giornalista del Watergate

Cosa ha scritto Bob Woodward nel suo nuovo libro "War", anticipato in parte dal Washington Post. Intanto Trump smentisce le rivelazioni sul rapporto con Putin

Netanyahu e Biden - Fotogramma /Ipa
Netanyahu e Biden - Fotogramma /Ipa
08 ottobre 2024 | 20.41
LETTURA: 2 minuti

Per Joe Biden Benjamin Netanyahu è un "bugiardo" interessato solo alla sua sopravvivenza politica. E, sfogandosi nei mesi scorsi con suoi collaboratori, il presidente americano ha espresso la convinzione che gran parte dei collaboratori del primo ministro israeliano, 18 su 19 disse, sono "bugiardi". E' quanto rivela Bob Woodward, leggendario giornalista del Watergate, nel suo nuovo libro "War" anticipato in parte dal Washington Post.

Il cronista racconta come, in una telefonata tra i due leader lo scorso aprile, Netanyahu promise a Biden che l'offensiva a Rafah sarebbe durata solo tre mesi.

Un impegno che il presidente non prese sul serio: "durerà mesi", rispose Biden che poi quindi espresse ai suoi il suo giudizio sulla tendenza a mentire del leader israeliano. Nel libro si rivela anche come gli americani riuscirono a bloccare anche un tentativo israeliano di lanciare, nei giorni immediatamente successivi al 7 ottobre, un attacco preventivo contro le basi di Hezbollah sulla base di informazioni di una presunta mobilitazione sul confine nord di Israele, che gli esperti americani definirono "fantasma".

"Gli israeliani fanno sempre così", fu la reazione, secondo la ricostruzione di Woodward, di Brett McGurk, il coordinatore di Biden per il Medio Oriente. "Affermano 'abbiamo le informazioni di intelligence, vedrete', ma nel 50% dei casi queste informazioni non arrivano". Nonostante questo, nel libro si sottolinea come l'amministrazione Biden abbia fatto ben poco per mutare la sua politica verso Israele anche se i suoi vertici non nutrivano la convinzione che Tel Aviv stesse agendo in buona fede.

Trump nega le rivelazioni sul rapporto con Putin: "Storie inventate"

"Nessuna di queste storie inventate da Bob Woodward è vera". Così il portavoce della campagna di Donald Trump, Steven Cheung, liquida intanto come totalmente infondate le rivelazioni sul suo conto contenute nel libro riguardo ai molteplici contatti telefonici che il tycoon avrebbe avuto con Vladimir Putin una volta lasciata la Casa Bianca.

Nel libro si rivela anche che Trump quando era ancora presidente nel 2020 inviò segretamente a Putin dei kit per il test del Covid, allora difficilmente reperibili in Russia. Per Cheung, Woodward "è affetto da un debilitante caso di sindrome di follia da Trump".

Il portavoce ha poi affermato che l'ex presidente non ha concesso nessuna intervista al giornalista, come invece ha fatto per i suoi precedenti libri. Ed ha ricordato la causa da 50 milioni di dollari che Trump ha intentato contro Woodward per aver pubblicato le registrazioni delle interviste che gli aveva concesso tra il dicembre 2019 e l'agosto 2020, poi confluite nel libro "Rage" pubblicato nel 2020.

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