"Non è rimasto un palazzo intero, le infrastrutture quasi non funzionano più"
Guerra Ucraina-Russia, "a Mariupol non è rimasto un palazzo intero. Per bere la gente è costretta a sciogliere la neve, a prendere l'acqua dalle pozzanghere o a scaricarla dai termosifoni". Lo ha dichiarato il vice sindaco della città sotto assedio nella regione di Donetsk, in Ucraina, Sergey Orlov in un'intervista a Forbes Ucraina, aggiungendo che a causa degli attacchi russi l'80-90% degli edifici è stato distrutto o danneggiato".
"Le infrastrutture quasi non funzionano più - ha detto ancora - e i residenti rimasti, circa 350-400mila, soffrono per la carenza d'acqua e per l'assenza di riscaldamento: la città ha un disperato bisogno di un corridoio umanitario e di evacuazione. L'ultimo convoglio umanitario in arrivo è fermo da quattro giorni perché i russi non gli permettono di entrare in città.
“L’esercito russo - ha concluso il vice sindaco - si rende conto che non potrà esserci vittoria nello scontro diretto con l'esercito ucraino e quindi sta cercando, attaccando civili e infrastrutture, di costringerci ad arrenderci. Non sono in guerra con l'esercito ucraino, ma con la popolazione”.