LIVE
ORE 11.37 - Seguendo le raccomandazioni arrivate dal Comitato olimpico internazionale dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina, l'Unione internazionale di pattinaggio, Isu, ha deciso che "con effetto immediato e fino a nuovo avviso, nessun pattinatore appartenente all'Unione russa di pattinaggio e Federazione russa di pattinaggio artistico e Bielorussia (Unione di pattinaggio bielorusso) sarà invitato o autorizzato a partecipare alle competizioni di pattinaggio su ghiaccio internazionale inclusi i campionati Isu e altri eventi".
La Russia è uno dei paesi protagonisti nel panorama degli sport sul ghiaccio, dove ha vinto sei medaglie di cui due d'oro agli ultimi Giochi olimpici invernali di Pechino.
ORE 11.36 - Tra le tante storie di persone che stanno cercando di lasciare l’Ucraina c’è quella di Elena Mazzola, la presidente della ong Emmaus che da ormai due giorni è "al confine con la Slovacchia" e sta cercando di lasciare il paese insieme a un gruppo di minori disabili. "E’ in coda al confine da 48 ore con 10-12 ragazze disabili e ad attenderla ci sono degli amici pronti a riportarle in Italia. Saranno stremate", racconta all’Adnkronos Federica Bezziccheri, presidente dell'associazione Bambini dell'est che negli ultimi dieci anni ha organizzato i viaggi in Italia di circa 200 ragazzini ucraini e avviato (proprio in collaborazione con l’associazione Ucraina Emmaus) vari progetti a favore degli orfani con disabilità fisiche e mentali della zona attorno a Karkov, dove sono in corso pesanti combattimenti.
ORE 11.35 - "L'operazione militare speciale della Russia contro l'Ucraina prosegue fino a che non saranno raggiunti gli obiettivi", vale a dire "la demilitarizzazione e la denazificazione del Paese", ha affermato il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ribadendo che Mosca non intende occupare il Paese. La Russia, ha affermato inoltre contro ogni evidenza, non lancia attacchi contro le città. L'unica cosa che vuole è annientare le infrastrutture della difesa. Quindi non c'è nessuna minaccia per i civili, ha anche aggiunto, tornando a ripetere la posizione di Mosca, secondo cui l'operazione è iniziata quando Putin ha deciso di rispondere agli appelli dei leader delle Repubbliche di Donetsk e Luhansk.
ORE 11.34 - Sono già 660mila i rifugiati che hanno lasciato l'Ucraina dopo l'operazione militare lanciata dalla Russia, almeno 350mila dei quali sono fuggiti in Polonia. Lo ha fatto sapere l'Unchr, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, sottolineando che il loro numero cresce ora dopo ora. Secondo l'Unhcr, riporta Sky News, per entrare in Polonia ci sono chilometri di fila, con i rifugiati che devono aspettare fino a 60 ore per varcare la frontiera.
ORE 11.32 - Una bomba stamani ha colpito la curia della Chiesa cattolica di Kharkiv. Nei sotterranei, erano rifugiate 40 persone che fortunatamente sono illese. Lo racconta al Sir don Gregorio Semenkov, cancelliere della diocesi cattolica latina di Kharkiv e parroco della cattedrale. “Si è sfiorata la tragedia - racconta -. Stamattina è un inferno, la bomba è caduta sulla curia. Ci sono stati bombardamenti in centro città. Gli attacchi hanno preso di mira gli uffici governativi, le bombe hanno colpito anche le persone che stavano aspettando per prendere il pane e proprio in quel momento una bomba è caduta sulla curia. Ci sono tanti morti, per adesso non si hanno notizia del numero delle vittime e dei feriti. È caduta la connessione Internet per cui non ci arrivano informazioni aggiornate”.
“Nella curia - racconta il parroco - in questi giorni c’è tanta gente, molte mamme con i bambini. Siamo in tutto 40 persone. Li abbiamo messi in un posto sicuro. Eravamo tutti sotto la terra e per fortuna la bomba ha colpito in alto”. Don Gregorio racconta che con i rifugiati, nella casa della curia, il vescovo, mons. Paolo Gonczaruk, e i sacerdoti hanno dato ospitalità anche al vescovo ortodosso: “Vive qui con noi, perché la sua abitazione è vicina alla zona militare ed ha dovuto lasciare la casa. Lo stiamo ospitando. La guerra fa anche queste cose, siamo uniti”.
ORE 11.29 - Uno studente indiano è morto nell'attacco alla città ucraina di Kharkiv. Lo conferma il ministero degli Esteri di Nuova Delhi. "Con immenso dolore confermiamo che uno studente indiano ha perso la vita nel bombardamento a Kharkiv questa mattina", ha scritto su Twitter il portavoce del ministero, Arindam Bagchi, assicurando contatti di Nuova Delhi con Russia e Ucraina "per ribadire la nostra richiesta di un corridoio sicuro urgente per i cittadini indiani che sono ancora a Kharkiv e in altre città in altre zone di conflitto".
ORE 11.27 - Per la Russia è "inaccettabile" la presenza di armi nucleari americane in Europa. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, intervendo in video alla Conferenza sul disarmo di Ginevra.
"Per noi è inaccettabile che, contrariamente ai principi fondamentali del Trattato di non proliferazione, armi nucleari statunitensi siano ancora presenti sul territorio di alcuni Paesi europei", ha detto Lavrov, sottolineando l'importanza di evitare una nuova corsa agli armamenti ed esortando Washington ad aderire a una moratoria sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio in Europa.
ORE 11.25 - La filiale svizzera della società Nord Stream 2, con sede a Zugo, ha licenziato tutto il personale operativo sul territorio elvetico, oltre 140 persone. Lo ha anticipato alla tv svizzera RTS il il ministro dell'economia Guy Parmelin mentre l'impresa non ha confermato. Secondo il rappresentante di Berna il licenziamento di massa sarebbe una conseguenza della sospensione decisa da parte del governo tedesco del progetto del gasdotto Nord Stream 2 che collega Russia e Germania. Il gasdotto sottomarino è stato completato ma non è ancora operativo.
Negli scorsi giorni nel cantone elvetico il club di hockey su ghiaccio dello Zugo aveva deciso di sospendere fino a nuovo avviso la sua partnership di sponsorizzazione con Nord Stream, rimuovendo dalle maglie i vari loghi legati alla società, controllata dal gigante russo dell'energia Gazprom.