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Guerra Ucraina-Russia, Kiev: "Ponte di Kerch e siti militari in Crimea obiettivi ufficiali"

Reznikov: "Sono obiettivi ufficiali perché riducono la capacità di combattere contro di noi". Il punto sulla controffensiva

(Afp)
(Afp)
25 luglio 2023 | 12.44
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Il ponte di Kerch, in Crimea, colpito in due occasioni dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, così come le altre strutture militari nella penisola restano per gli ucraini "obiettivi ufficiali". Lo ha detto alla Cnn il ministro della Difesa del governo di Kiev, Oleksii Reznikov.

"Sono obiettivi ufficiali perché riducono la capacità di combattere contro di noi, aiutano a salvare la vita degli ucraini - ha spiegato il ministro - E' una tattica normale distruggere le linee logistiche del nemico per contenere la sua capacità di ottenere più munizioni, combustibile o beni alimentari. Per questo useremo queste tattiche contro di loro".

Reznikov è tornato ad accusare la Russia di comportarsi come uno "Stato terroristico" dopo gli ultimi attacchi contro depositi di grano e dopo che Mosca ha deciso per lo stop all'accordo sull'esportazione del grano ucraino.

Tre giorni fa era stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad affermare che "il ponte di Crimea deve essere neutralizzato", sottolineando che il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, bombardato nei giorni scorsi, "non è solo una via logistica, è la via utilizzata per alimentare la guerra con le munizioni, e questo viene fatto quotidianamente".

La Russia ha annesso la Crimea nel 2014 con un'azione che l'Ucraina, i suoi alleati e vari organismi internazionali hanno condannato come illegale. Zelensky ha definito il ponte un'estensione di quella violazione russa, definendolo "una struttura nemica costruita al di fuori della legge, al di fuori delle leggi internazionali e di tutte le norme applicabili". "Quindi comprensibilmente questo è il nostro obiettivo - ha aggiunto - Qualsiasi obiettivo che porti guerra, non pace, deve essere neutralizzato".

Intanto il ministero della Difesa russo ha annunciato che nella notte è stato respinto un attacco ucraino contro una nave pattuglia della flotta del Mar Nero. Secondo una nota citata dall'agenzia di stampa Tass, due barche telecomandate senza equipaggio hanno provato ad attaccare la nave 'Sergei Kotov', che ha respinto l'assalto e "distrutto" entrambe. Non ci sono state vittime, ha aggiunto il ministero della Difesa, precisando che al momento dell'attacco la 'Sergei Kotov' si trovava nella parte sud-occidentale del Mar Nero e svolgeva compiti di controllo della navigazione a 370 km a sud-ovest di Sebastopoli.

Mentre la Gran Bretagna lancia l'allarme per la possibilità che la Russia possa colpire anche navi civili nel Mar Nero, dopo aver rifiutato di rinnovare l'accordo sui corridoi del grano. "Il Regno Unito ritiene che la Russia possa decidere un'escalation della sua campagna per distruggere le esportazioni alimentari ucraine prendendo di mira navi civili nel Mar Nero", ha dichiarato oggi il ministro britannico degli Esteri James Cleverly. "La Russia deve smetterla di tenere in ostaggio la fornitura alimentare globale e tornare all'accordo", ha aggiunto.

IL PUNTO SULLA CONTROFFENSIVA

Continuano i progressi marginali delle forze ucraine nel quadro della controffensiva lanciata a inizio giugno. Secondo quanto riferito da Andry Kovaliov, portavoce dello Stato maggiore delle forze armate di Kiev, piccoli progressi sono stati registrati intorno a Bakhmut e nel sud. Nello specifico, le truppe ucraine si sono mosse in direzione del villaggio sudorientale di Staromayorsky, nella regione di Donetsk. A est, invece, hanno cacciato le unità russe dalle posizioni vicino al villaggio di Andriivka, a sud di Bakhmut, e stanno conducendo offensive a nord e a sud della città.

Le forze ucraine stanno "utilizzando l'intera linea di armamenti fornitaci dai nostri partner" in modo efficace. Ha risposto così, in un'intervista televisiva, il portavoce del comando militare orientale dell'Ucraina Serhii Cherevatyi, alla domanda se i militari stessero usando intorno a Bakhmut le munizioni a grappolo che sono state recentemente consegnate dagli Stati Uniti.

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