Isw: "Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che Mosca abbia deliberatamente danneggiato la diga"
L'Institute for the Study of War (Isw) ritiene molto probabile che sia stata la Russia a distruggere deliberatamente la diga di Kakhovka. "Non possiamo offrire una definitiva valutazione sulla responsabilità dell'incidente del 6 giugno, ma le prove, i ragionamenti e la retorica suggeriscono che i russi abbiano deliberatamente danneggiato la diga", si legge sul bollettino giornaliero del think tank americano.
Già il 21 ottobre 2022, viene ricordato oggi, l'Isw aveva notato che i russi avevano "un più chiaro interesse ad allagare il basso Dnipro, malgrado i danni alle loro posizioni difensive, rispetto agli ucraini". Gli ucraini non hanno infatti interesse a far saltare una diga con il rischio di allagare 80 centri abitati, mentre invece "la Russia può usare l'inondazione per ampliare il fiume Dnipro e complicare la controffensiva ucraina". Anche se i russi fanno notare che i danni alla diga mettono a rischio la fornitura di acqua alla Crimea, l'Isw sottolinea che la penisola è sopravvissuta senza l'acqua del fiume Dnipro da quando è stata occupata dai russi nel 2014 e fino all'inizio dell'invasione del 2022.
C'è infine la possibilità che il crollo della diga sia stato causato da "danni strutturali pre-esistenti", ma le notizie di forti botti come di esplosioni prima del cedimento non appaiono coerenti con questa ipotesi, nota ancora l'Isw.