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Carlo III apre una pizzeria, i consigli dei re della pizza: "La margherita si fa così"

Sorbillo: "Prepari la margherita con i prodotti della nostra tradizione, dall’olio italiano ai pomodori San Marzano alla mozzarella campana"

Carlo e Camilla - Afp
Carlo e Camilla - Afp
19 ottobre 2023 | 15.52
LETTURA: 2 minuti

I re della pizza danno consigli a re Carlo III, che si butta sulla pizza. Che la pizza sia capace di mettere d'accordo gran parte dei popoli che abitano il globo sembra quasi scontato ribadirlo. Che sia anche un piatto regale poi, trova una sua ulteriore conferma nell'ultima scelta di Re Carlo III, che ha deciso di inserirla nel menù del suo Mews Café, il ristorante aperto ai visitatori del castello di Balmoral, la residenza Royal scozzese. Punta di diamante del locale è la pizza Balmoral, che vanta tra i suoi topping il pollo, il bacon e - ciliegina sulla torta, pardon, pizza, - il tradizionale piatto scozzese: l'haggis.

"Ho saputo che Re Carlo III avrebbe fatto inserire diversi tipi di pizza nel menù del ristorante nella sua tenuta scozzese, gli consiglio di far preparare la margherita con i prodotti della nostra tradizione, dall’olio italiano ai pomodori San Marzano alla mozzarella campana. Così rispetterà la storia della pizza napoletana", dice Gino Sorbillo, uno dei pizzaioli napoletani più famosi al mondo, all'Adnkronos.

Carlo III dovrebbe proporre un menù a prezzi popolari: margherita e vegetariana, oltre alla pizza 'fantasiosa' Balmoral'. Sorbillo invita il sovrano britannico a far inserire nel menù almeno quattro o cinque pizze della tradizione napoletana e italiana: "L'importante è che rispetti la tradizione, per le altre pizze usi pure gli ingredienti che desidera", conclude.

"Gli accostamenti scelti rispecchiano le tradizioni locali", commenta all'Adnkronos Lorenzo Sirabella, vincitore del titolo di miglior giovane pizzaiolo dell’anno nel 2022 e che nella città meneghina gestisce il Dry Milano, locale che combina la tradizione della pizza napoletana al sofisticato universo dei cocktail. Proprio a Napoli, Sirabella ha avuto modo di muovere i primi passi nel settore, imparando la professione da grandi maestri come Enzo Coccia.

"La pizza è un piatto molto popolare - prosegue lo chef - e vi è senza dubbio una continua 'rivisitazione' del prodotto di base, che viene declinato a seconda dei gusti e dei contesti. Quindi l'accostamento degli ingredienti della Balmoral può andar bene...per loro", commenta ironicamente il pizzaiolo. Sul prezzo della pizza - 15 sterline (circa di 18 euro) per la Balmoral, 13 pounds per la margherita - Sirabella è più clemente: "Pur essendo un cibo popolare, la pizza in alcuni contesti può arrivare ad avere anche costi elevati, soprattutto all'estero, quindi il prezzo, seppur alto, credo che vada inserito e considerato in una panoramica più ampia che guarda anche alla reperibilità delle materie prime, come certi tipi di farine, latticini e salumi italiani, pomodori di qualità etc. Credo che a conti fatti 15 sterline sia un prezzo molto onesto per il costo della vita in Inghilterra", conclude il pizzaiolo.

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