Aylan e Shems, (Speranza). Sono due i bambini diventati simboli strazianti della crisi migratoria che sta inghiottendo l'Europa. Due bambini che cercavano la salvezza, ma con due destini diversi: uno annegato mentre cercava di fuggire dalla Siria devastata dalla guerra, l'altra nata nel caos della stazione di Budapest presa d'assalto da decine di migranti in attesa di salire su un treno alla volta di Austria o Germania.
La mamma, racconta il Sun, è una vedova siriana che ha partorito in una galleria sotterranea vicino alla stazione di Keleti perché, ha riferito un volontario, "un'ambulanza si è rifiutata di portarla in ospedale". "E' stato un momento meraviglioso, ma mi si è spezzato il cuore che sia accaduto in un luogo così orribile", ha spiegato l'uomo.
Qualche giorno prima, in un sottopasso della stazione, un altro bambino era venuto alla luce. I genitori lo hanno chiamato Sadan, che in sanscrito significa 'Il rifugio'.