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Strage Siria, Erdogan contro Assad: "Allah vendicherà le vittime"

Raid a Khan Sheikhun, nella provincia siriana di Idlib (Afp) - (AFP PHOTO)
Raid a Khan Sheikhun, nella provincia siriana di Idlib (Afp) - (AFP PHOTO)
06 aprile 2017 | 08.51
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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato "l'assassino Assad", il leader siriano Bashar al-Assad, di aver ucciso circa "150 civili" con le "armi chimiche"e ha affermato che "Allah li vendicherà". Erdogan ha ripetuto oggi le accuse in un comizio nella città di Balikesir dopo che ieri parlando a Bursa aveva già accusato l'"assassino Assad" per la strage a Khan Sheikhoun, nella provincia siriana di Idlib.

I test preliminari eseguiti sulle vittime dell'attacco aereo eseguito nella cittadina siriana di Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib, indicano una possibile esposizione al gas sarin. Lo ha riferito in una nota il ministero turco della Sanità, il quale precisa che 31 persone rimaste ferite nel raid di martedì sono state sottoposte a cure negli ospedali turchi e che tre di loro sono morte.

"Sulla base dei risultati dei test sui pazienti - si legge nel comunicato - sono emerse prove che portano a pensare che sono stati esposti a un agente chimico, il sarin".

Da un'inchiesta condotta dalla Turchia, che smentisce la versione fornita dal regime di Bashar al-Assad, emerge che non c'era alcun deposito di armi chimiche nella zona residenziale di Khan Sheikhun da due caccia del regime di Damasco. Lo ha reso noto un funzionario turco, a condizione di anonimato, al quotidiano 'Hurriyet'.

RUSSIA - E' inaccettabile muovere accuse prive di fondamento fino alla conclusione di una inchiesta imparziale e oggettiva, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin nella telefonata che oggi ha tenuto con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

La Russia ha presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una sua bozza di risoluzione alternativa al testo presentato da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sull'uso di armi chimiche nei raid di martedì nella regione di Idlib. Lo ha reso noto il portavoce della rappresentanza permanente di Mosca al Palazzo di Vetro, Fedor Strzhizhovsk, precisando che si tratta di un testo "breve, scritto in modo secco, e finalizzato a far partire una inchiesta vera e propria piuttosto che a indicare i colpevoli prima che siano stati stabiliti i fatti". Sono state avviate consultazioni per cercare di definire una "risoluzione di compromesso" fra i due testi, ha aggiunto.

Ieri, secondo quanto dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri russo, citato dall'agenzia di stampa Interfax, Mosca aveva infatti definito "inaccettabile" il progetto di risoluzione presentato da Usa, Francia e Gran Bretagna.

USA - L'ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha fermamente condannato la Russia e il governo siriano per l'attacco nel villaggio di Khan Sheikhun, suggerendo che gli Stati Uniti sono pronti a utilizzare l'azione militare per risolvere la guerra civile in corso nel Paese. "Quando l'Onu, sistematicamente, non riesce a portare avanti il suo dovere di agire collettivamente, ci sono momenti in cui gli Stati sono costretti ad agire per conto proprio", ha detto durante il Consiglio di Sicurezza sulla Siria, aggiungendo che se le Nazioni Unite non interverranno, "noi potremmo" farlo.

Le sue dichiarazioni sono la minaccia più diretta di un'azione unilaterale da parte della delegazione statunitense presso le Nazioni Unite per risolvere la crisi in Siria.

GERMANIA - La mancata approvazione di una risoluzione Onu sull'attacco chimico in Siria è una "vergogna" ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, parlando nella città orientale tedesca di Bad Muskau. "E' una vergogna che non vi sia stata nessuna risoluzione", ha dichiarato. Senza nominare direttamente Mosca, ha poi aggiunto che chi lo ha impedito deve assumersene la responsabilità.

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