Milano, 25 ottobre 2023. Con l'abolizione del mercato tutelato, prevista per il 10 gennaio 2024, il settore del gas in Italia subirà alcune modifiche sostanziali. Questo cambiamento si tradurrà in un mercato ora votato alla libera concorrenza tra i vari fornitori di energia, che potranno così stabilire in autonomia le tariffe da proporre al pubblico. Di riflesso, i consumatori avranno la possibilità di risparmiare, scegliendo tra una serie di proposte, fra offerte speciali e sconti vari. Ma se da un lato il potenziale di risparmio è tangibile e reale, dall'altro è importante capire cosa cambia, i vantaggi e gli svantaggi del mercato libero.
Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero del gas non è un fenomeno da sottovalutare, perché produce una serie di cambiamenti che riguardano sia i fornitori di energia che i consumatori.
Nel mercato tutelato, le tariffe venivano decise dall'ARERA, con lo scopo di garantire una struttura dei prezzi più stabile e dettata dall'andamento del mercato delle materie prime. In uno scenario del genere, i consumatori avevano ben poca libertà di scelta, dato che i prezzi erano appunto uniformati alle decisioni dell'Autorità per l'energia.
Il passaggio al mercato libero e la fine del mercato tutelato del gas, di cui parla anche Plenitude, implica un cambiamento radicale in questo modello. Infatti, i fornitori di energia possono stabilire autonomamente le tariffe, e i consumatori hanno la libertà di scegliere tra una moltitudine di offerte differenti fra loro. Una prospettiva che può sembrare allettante, dato che la concorrenza sul mercato produce sempre un abbassamento dei prezzi.
Di contro, esistono anche degli svantaggi che devono essere tenuti in considerazione, e che approfondiremo proprio adesso.
I vantaggi li abbiamo già anticipati poco sopra. Una delle principali differenze tra mercato a maggior tutela e libero, come spiegano i blog di settore, comporta la possibilità per gli utenti domestici di scegliere la propria fornitura in un contesto concorrenziale, con prezzi inferiori alle medie. In realtà questo produce anche un piccolo svantaggio, ovvero la "pressione" derivante da una ricerca che potrebbe far sorgere più di un dubbio, per via della difficoltà di passare al vaglio così tante soluzioni.
Lo svantaggio più evidente della liberalizzazione del mercato, però, è un altro. Si parla nello specifico del rischio dovuto ad una maggiore fluttuazione dei prezzi, e ad aumenti dei costi delle tariffe che possono arrivare anche all'improvviso, nel giro di pochi mesi. Premesso che l'utente viene comunque garantito da un contratto, va detto che tale situazione potrebbe mettere in difficoltà le famiglie che hanno la necessità di un'accurata pianificazione finanziaria.
Naturalmente l'ARERA rimane con il ruolo di tutela nei confronti degli utenti, ma la protezione dei consumatori potrebbe essere minore rispetto a prima, venendo a mancare la regolamentazione del mercato. Però, va anche detto che con tutta probabilità si assisterà ad una serie di interventi normativi che serviranno per regolare meglio il mercato libero, e per andare ancor di più incontro alle necessità dei consumatori.
Il ministro dell'ambiente Gilberto Pichetto Fratin e la viceministra Vannia Gaia hanno rilasciato di recente alcune dichiarazioni importanti. Si parla nella fattispecie di un possibile rinvio della scadenza fissata al 10 gennaio 2024: in sintesi, la data di chiusura definitiva del mercato a maggior tutela verrebbe spostata di qualche mese. Per quale motivo si attuerebbe questa scelta del governo? Per consentire ai consumatori di prepararsi meglio, con maggiore calma e soprattutto informandosi in modo compiuto. In altri termini, è una decisione che renderebbe più snello il processo di uscita dal mercato tutelato.
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