Studio realizzato in collaborazione con Wind Tre, favorevole al 5G la maggioranza dei nostri concittadini
Il digitale migliora la vita, ma aumentano le cyber-paure dei nostri connazionali per i quali le piattaforme web sono una componente irrinunciabile della vita quotidiana sebbene 6 italiani su 10 temano per la propria sicurezza informatica. E' il quadro di sintesi del 2° Rapporto sul valore della connettività in Italia, dal tema "Vivere e valutare la digital life", realizzato dal Censis in collaborazione con Windtre e presentato oggi alla Camera. Riguardo il grande tema del 5G la maggioranza degli italiani è favorevole sottolinea il Rapporto che è stato discusso introdotto da Roberto Basso, Director External Affairs and Sustainability Windtre. A presentare i contenuti della ricerca è stato Giorgio De Rita, Segretario Generale del Censis, e a discutere lo studio sono stati Paolo Coppola del Team Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giusella Finocchiaro, Co-founder and Partner di DigitalMediaLaws Milano-Bologna, Alberto Gambino, Prorettore Università degli Studi Europea di Roma, Mario Staderini, direttore studi e ricerche Agcom, Francesco Verducci, Vice presidente Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza del Senato, Vania Zadro, Coordinatrice didattica Agenzia La Fabbrica.
Riguardo al diritto alla connessione nella digital life, dal Rapporto Censis con Windtre emerge che gli italiani fanno da soli. Il 71,5% dei cittadini dotati di una connessione a internet utilizza sia la rete fissa sia quella mobile, il 17,7% solo la linea mobile, il 10,8% solo la rete fissa. Immersi nella digital life, gli utenti ricorrono alla combinazione di infrastrutture fisse e mobili per garantirsi l’accesso sempre, ovunque e comunque. Agli operatori di rete sono richieste connessioni veloci, con un’alta qualità e fluidità dei contenuti (51,6%), connessioni affidabili, senza incorrere in interruzioni (41,7%), un servizio di assistenza rapido e facilmente accessibile in caso di guasti o di problemi amministrativi (31,1%). Il 43,9% degli italiani (il dato sale al 51,5% tra i laureati e al 55,0% tra i giovani) pagherebbe qualcosa in più pur di avere la connessione con i requisiti indicati.
Lo rileva inoltre che le cyber-paure degli italiani sono ormai al primo posto della loro vita digitale. Il lato oscuro della digital life, sottolinea la ricerca, oggi ha il volto delle cyber-minacce. Il 56,6% degli italiani (e ben il 61,9% dei giovani) ha paura per la propria sicurezza informatica, ad esempio quando svolge operazioni bancarie online. I ripetuti attacchi informatici a istituzioni, imprese e cittadini fanno presa sul corpo sociale e spaventano di più di quanto si tema il libero accesso alla rete da parte dei minori (34,7%), i rischi di dipendenza dal web e le minacce alla salute mentale (23,7%), gli hater che aggrediscono le persone sul web (22,0%). I cyber-attacchi insidiano il diritto alla connessione, che per gli italiani va tutelato garantendo adeguate protezioni dalle minacce.