Il leader della Cgil dopo il vertice a Palazzo Chigi: "Bene la disponibilità ma nel merito il giudizio non è positivo"
"Consideriamo importante il confronto di oggi che arriva grazie alle nostre manifestazioni: però nel merito risultati non ce ne sono ed è per questo che proseguiremo la mobilitazione". Così il leader Cgil, Maurizio Landini al termine dell'incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il governo.
"Bene la disponibilità, che prima non c'era, di fissare tavoli su tutti gli argomenti che noi abbiamo avanzato con le nostre proposte. Ma se tu vuoi discutere con noi devi dire quante risorse metti in campo, di quanto stiamo parlando: perché senza risorse le riforme non si fanno e quindi prima di cominciare deve essere chiaro quante risorse metti in campo e da dove le prendi", ha aggiunto.
Nel merito, dunque, "il giudizio non è positivo": "I risultati non ci sono stati, non è arrivata nessuna risposta alle nostre rivendicazioni se non una serie di tavoli che intendono proporci nei prossimi giorni a cui parteciperemo ma ribadendo quanto rivendicato fino ad oggi", ha ribadito tornando ad elencare temi e rivendicazioni portate avanti ancora nelle settimane scorse in piazza con Cisl e Uil.
Avanti con la mobilitazione, dunque. E se con Cisl e Uil il punto si farà in questi giorni Landini sarà comunque di nuovo in piazza il 24 giugno insieme ad associazioni e movimenti con cui condivide il tema della difesa della Costituzione "che si lega a doppio giro con il diritto alla salute, alla sicurezza sul lavoro, ai salario e al diritto ad una lavoro dignitoso". E ancora il Ces, il sindacato europeo ha deciso di proclamare per fine giungo una giornata di mobilitazione in tutti i paese "per cambiare la logica sbagliata del patto di stabilità".
"Il tema più urgente è quello salariale contro la precarietà e rendendo strutturale la riduzione cuneo, insieme alla necessità di introdurre il fiscale drag e di rinnovare i contratti nazionali pubblici e quelli privati, non elargendo più incentivi a quelle aziende che non rinnovano, fino ad arrivare ad una legge sulla rappresentanza per eliminare i contratti pirata", ha detto. E poi sul fisco: "Non condividiamo la legge delega che il governo ha presentato né la flat tax e abbiamo ribadito che la lotta al'evasione è un altro punto di fondo: vediamo quali risposte verranno avanzate così come abbiamo ribadito la necessità di tassare gli extra profitti e la necessità di elevare la tassazione sulla rendita finanziaria e immobiliare".
"Bisogna sciogliere il nodo se con i sindacati vuole o non vuole fare degli accordi perché per fare degli accordi vuol dire discutere delle piattaforme che abbiamo presentato: quella sulle pensioni, sul superamento della precarietà e quella fiscale", ha detto ancora.
"Non solo non siamo d'accordo con l'autonomia differenziata ma non abbiamo nessuna disponibilità ad aprire alcuna trattativa sul tema. Per noi la Costituzione va difesa e applicata: l'autonomia differenziata anzi, visto che ci hanno chiamato per discutere anche di questo, deve essere tolta dal tavolo di confronto perché fa solo danni", ha affermato
Il problema semmai "è fare un riforma elettorale seria che rimetta nelle condizioni i cittadini italiani di decidere chi mettere in Parlamento per far si che quelli che sono eletti rispondano ai cittadini e non ai capibastoni", ha concluso.