Un balzo indietro di 3-4 miliardi di anni per scoprire come Marte si è evoluto nei secoli e secoli della sua lunga vita, per aprire nuove finestre sull'origine del Sistema Solare, nuovi tasselli forse anche sull'evoluzione della nostra Terra. E' un perimetro davvero sfidante quello della missione Insight della Nasa che sta volando verso il pianeta rosso. L'arrivo è previsto lunedì prossimo, 26 novembre, e l'atterraggio è atteso per le 21,00 circa ora italiana. Partita il 5 maggio scorso dalla base di Vandenberg, in California, Insight rappresenta una nuova pietra miliare per la Nasa e la missione parla anche un po' italiano.
La sonda interplanetaria, infatti, sta viaggiando da oltre sei mesi per raggiungere Marte guidata nel suo lungo cammino da una 'bussola' italiana. E' il sensore stellare Star Tracker pensato, progettato e prodotto da un agguerritissimo team di ingegneri, matematici e fisici di Leonardo negli stabilimenti di Campi Bisenzio, a pochi chilometri da Firenze. "E' la quarta volta che una missione della Nasa arriva su Marte guidata da un nostro sensore stellare" sottolinea all'Adnkronos Ma rco Molina, Responsabile Ricerca e Sviluppo Spazio di Leonardo.
"Siamo tutti con il fiato sospeso perchè ogni volta che una sonda arriva su Marte è il momento per festeggiare anche se il lavoro del nostro team si compie quando il satellite arriva e orbita intorno al pianeta" spiega Molina. Il compito di Insight è infatti quello di scendere su Marte e di esplorare, per la prima volta, il 'cuore' profondo del corpo celeste. Il momento più cruciale della missione è dunque l'approdo sulla superficie del pianeta. "Atterrare su Marte è quasi come giocare alla roulette" osserva Molina. Delineando una realtà che sta tenendo un po' tutti col fiato sospeso alla Nasa.
Anche l'Agenzia Spaziale Italiana "è orgogliosa per il ruolo che l'Italia ha nella missione Insight della Nasa" scandisce il neocommissario dell'Asi, Piero Benvenuti, raggiunto telefonicamente dall'Adnkronos. "E' una missione importantissima per noi, basti pensare che i segnali di Insight verranno raccolti dal Sardinia Radio Telescope che sta in Sardegna" evidenzia Benvenuti ricordando anche lo strumento made in Italy LERRI dell'Infn a bordo della missione Nasa. Benvenuti ricorda che lo strumento LERRI, un microriflettore di ultima generazione dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e realizzato con il supporto dell'Asi, "ha come compito quello di fornire la posizione accurata del lander" una volta 'ammartato' sul pianeta rosso".
"La presenza di strumenti italiani sulla missione Insight consolida il ruolo dell'Italia nell'esplorazione di Marte sia riguardo le missioni Nasa che nella missione europea dell'Esa ExoMars 2020" stigmatizza il neo Commissario dell'Asi evidenziando come nella missione del 2020 "sarà presente la innovativa trivella italiana" per perforare la superficie del pianeta alla ricerca di tracce di vita.
Prima "dell'ammartaggio" di Insight, di toccare cioè la superficie di Marte, la missione dovrà fare i conti con quei cruciali "sette minuti di terrore": la fase durante la quale il lander dovrà passare da una velocità di 19.800 chilometri orari ad appena 8 chilometri orari. In attesa di quei "sette minuti di terrore" gli scienziati e gli ingegneri della Nasa ora stanno seguendo, momento per momento, le fasi di avvicinamento a Marte di Insight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport).
Intanto il sensore d’assetto di Leonardo calcola in ogni istante, dieci volte in un secondo, l’orientamento della sonda . Molina sottolinea che si tratta di "uno strumento molto sofisticato e anche 'interdisciplinare' perchè è un telescopio ma anche un calcolatore e che lavora con algoritmi sofisticatissimi". "L'Italia è in prima linea in queste tecnologie e come Leonardo continuiamo a investire -sostenuti dall'Agenzia Spaziale Italiana attraverso l'Esa- e ad innovare in questi sensori. Tanto che stiamo già realizzando la 'bussola spaziale' delle future missioni" anticipa il Responsabile Ricerca e Sviluppo Spazio di Leonardo.
Molina infine aggiunge che "osservando con il proprio telescopio integrato la volta celeste, e confrontandola con la mappa di circa 3.000 stelle memorizzata al proprio interno, questa 'bussola stellare' made in Italy riesce a dare al computer di bordo della sonda le informazioni necessarie per tenerla sulla rotta prestabilita". Proprio seguendo questa rotta Insight, ormai, sta arrivando a destinazione.