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Dal Blue Forum Gaeta sfida per rilancio economia settore

Giovanni Acampora: “Da qui bisogna creare il più grande hub del Mediterraneo”

Giovanni Acampora
Giovanni Acampora
18 giugno 2022 | 16.59
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Sicurezza e shipping, ricerca, ambiente e innovazione e poi, ancora, nautica portualità e crocieristico ma anche pesca, cultura, sport e turismo. Questi i temi al centro della seconda giornata del 1° Summit Blue Forum Italia Network. Una due giorni che ha coinvolto ministri, parlamentari, autorità militari, organi istituzionali e associativi nazionali ed europei. A moderare gli interventi Nunzia De Girolamo e Paolo Di Giannantonio. “Creare una rete degli utenti del Mare per la transizione dalla Crescita Blu e una Economia del Mare sostenibile” questa la volontà del promotore dell’evento Giovanni Acampora, nonché presidente della Camera di commercio Frosinone Latina.

“Dobbiamo raccogliere la sfida lanciata dall’Europa, se abbiamo raggiunto l'obiettivo di far conoscere questa manifestazione oltre i confini del nostro Paese è grazie a ognuno di voi, a chi è stato presente ieri e a chi c'è oggi. Tutti noi sappiamo di aver raccolto una sfida difficile alla quale dovremo rispondere in tempi brevissimi. Dobbiamo raggiungere gli obiettivi del Green Deal, passare da un'economia blue a un'economia blue sostenibile. Continua Acampora: “A patto che la transizione sia sostenibile per tutti e per le nostre imprese anche per un impatto economico e sociale. E’ da qui che partirà il più grande hub del Mediterraneo”.

A seguire durante i lavori il contributo del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: "L'Economia del mare vale miliardi di euro in Italia. Pensiamo alla nautica, un settore in crescita, agli stabilimenti balneari che rappresentano un'industria unica al mondo. Finalmente possiamo dire che le cose stanno andando veramente bene, recuperiamo quote di mercato rispetto ai nostri amici concorrenti. Un dato sulle strutture ricettive ci porta 10 punti percentuali avanti rispetto alla Spagna, nostro principale concorrente”.

Presente alla kermesse anche il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli: "La transizione ecologica non è uno strumento ma un obbligo, una sfida che dobbiamo vincere. E’ evidente che dopo i dati positivi per l’economia 2021 ci sia stato un rimbalzo a causa del conflitto. L’incertezza del futuro per gli imprenditori mette in discussione l’effetto leva del Piano nazionale di ripresa e resilienza, perché il piano funziona solo se la capacità di investimento dello Stato è accompagnata dal forte coinvolgimento di investimenti nel privato".

Mare ma anche sport, questo il volano dell’economia sostenibile. Lo sostengono Silvia Salis, - Vice Presidente Coni- che ha focalizzato l'attenzione sul collegamento tra sport e turismo sostenibile e Sergio Battelli, Presidente Commissione Politiche dell'Ue della Camera dei Deputati: "Oggi tutelare il mare è un argomento centrale e questo Blue Forum, che sarà in connessione con quello europeo, ha anche questo obiettivo da raggiungere. Dall'Europa arriveranno molte direttive e noi possiamo dare un indirizzo prima che arrivino. Incontri come quello di oggi servono proprio a raccogliere le istanze per dare un imprinting chiaro alla Commissione".

Il Blue forum network Italia è stato un seminario ricco di spunti soprattutto nel settore dello sviluppo economico, lo hanno ricordato Alessandra Todde, Viceministro dello Sviluppo economico: “Con 8 mila chilometri di coste è importante ragionare sulle politiche industriali. Il Governo ha stanziato un fondo per le energie in modo da garantire aiuti ai settori che comprendono la cantieristica, c’è bisogno di una detassazione delle aeree marittime e sul tema energetico bisogna investire sempre più sull’autoproduzione”.

Laura Castelli - Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze: "Tantissimi sono gli strumenti messi in campo per il Pnrr ma sicuramente è importante ricordare la missione 2 che verrà dopo: digitalizzazione delle aree marine protette. Sono stati stanziati 20 milioni in modo tale da aiutare a lasciar spazio su altre risorse. I 400 milioni che riguardano i fondali sono fondamentali, perché rimettere a posto i fondali significa far camminare più velocemente l’economia delle aziende che si occupano di lavori che impattano su questi".

Ma la sfida finale è stata lanciata dal ministro degli esteri Luigi Di Maio: “Bisogna ragionare su quale sia il nostro nord. Penso al Mediterraneo, ora vista come una area di crisi politica con diversi conflitti più o meno attivi sui quali agiamo, ma bisogna ricordare che ci troviamo in un momento storico nel quale dopo la pandemia, la guerra in Ucraina e l’Afghanistan, c’è bisogno di politica estera. Da Roma in giù creeremo le basi per il più grande hub del Mediterraneo”.

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